Premiata Forneria Marconi 1975

giosanta 29-01-21 21.05
Guarda, pur lungi dal ritenere che l’esegesi del mio pensiero possa avere una qualche rilevanza, non vorrei tuttavia passare per quello che esige la movimentazione di vetusti e pesanti strumenti quale condizione indispensabile per dare dignità alla musica.
Ciò premesso e tenuto conto che nel primo messaggio Franz ha avuto la cortesia di citarmi, penso in riferimento ad un discorso precedente, ribadisco la mia convinzione espressa in quella sede, dove già abbiamo avuto un divergente ma amichevole scambio, con te come con altri.
vin_roma 29-01-21 21.15
@ giosanta
vin_roma ha scritto:
Quello che si suonava meglio e più controllabile (per lo meno per me) era il Mark II 73.

Scusate se approfitto, ma è una vita che non ne tocco uno.
Come è classificabile la pesatura della tastiera di un Rhodes come quello cui fa riferimento Vin (o simile), in rapporto a quella di una pianoforte (categoria quest'ultima sicuramente soggetta a tante variabii, mi rendo conto)?
Grazie.
Parere mio:
Non classificabile.

La meccanica del Fender Rhodes è semplicissima: una stecca di legno (tasto) che funge da leva e che aziona un martelletto con smorzatore. Niente ritorni, contrappesi, bretelle.
Suonare veloce è molto difficile perché per farlo sentire "suona" solo se pesti e soprattutto i tasti non ritornano al posto loro velocemente come in un pianoforte acustico quindi ribattuti difficili e spesso ci si ritrova col braccio irrigidito.
Va usato per quello che è, e in questo abbonda.
giosanta 29-01-21 22.22
@ vin_roma
Parere mio:
Non classificabile.

La meccanica del Fender Rhodes è semplicissima: una stecca di legno (tasto) che funge da leva e che aziona un martelletto con smorzatore. Niente ritorni, contrappesi, bretelle.
Suonare veloce è molto difficile perché per farlo sentire "suona" solo se pesti e soprattutto i tasti non ritornano al posto loro velocemente come in un pianoforte acustico quindi ribattuti difficili e spesso ci si ritrova col braccio irrigidito.
Va usato per quello che è, e in questo abbonda.
Ti ringrazio.
Sei sempre gentile, competente ed esaustivo.
vin_roma 29-01-21 22.40
@ giosanta
Ti ringrazio.
Sei sempre gentile, competente ed esaustivo.
Ah, di niente, ma penso che ci saranno molti pronti a contestarmi ma per me la differenza tra la meccanica di un rhodes e quella di un acustico è enorme, non paragonabile.
giosanta 29-01-21 23.00
Quindi, sempre in quest'ottica e secondo te (o altri, ci mancherebbe), questa particolare meccanica viene emulata meglio ( o meno peggio) da quella di un piano digitale "generico" o da quella di uno strumento dotato di semipesata, tipo Nord , Korg Vox ecc.?
Grazie in anticipo di nuovo a te ed a quant'altri vorranno intervenire.
RudiRioli 29-01-21 23.09
@ vin_roma
Ah, di niente, ma penso che ci saranno molti pronti a contestarmi ma per me la differenza tra la meccanica di un rhodes e quella di un acustico è enorme, non paragonabile.
carissimo voglio attingere anch io dalla tua fonte di sapere... recentemente ho avuto il piacere di suonare un mark 2 d'epoca , parlo da non pianista... abiuato quindi alla waterfall e synth action.... non mi è sembrata cosi dura e lenta la mecanica.. anzi ll'hotrovata leggera tipo una semipesata ma lenta questo un pochino si... fondamentalmente molto diversa da una pesata da pianoforte... potremmo approfondire che mi interessa molto questo discorso ?? Tu sicuramente hai piu esperienza... grazie..
vin_roma 29-01-21 23.21
@ giosanta
Quindi, sempre in quest'ottica e secondo te (o altri, ci mancherebbe), questa particolare meccanica viene emulata meglio ( o meno peggio) da quella di un piano digitale "generico" o da quella di uno strumento dotato di semipesata, tipo Nord , Korg Vox ecc.?
Grazie in anticipo di nuovo a te ed a quant'altri vorranno intervenire.
No no, ovviamente una pesata, anche generica, è più adatta al "pianismo" che richiede il suono Rhodes ma non parlerei di emulazione della meccanica perché toccherebbe realizzarne una molto ostica e poco adatta ad altri suoni.

Non lasciatemi solo, qualcuno mi aiuti a dire che la meccanica dei fender Rhodes non era il massimo! emo
vin_roma 30-01-21 00.48
@ RudiRioli
carissimo voglio attingere anch io dalla tua fonte di sapere... recentemente ho avuto il piacere di suonare un mark 2 d'epoca , parlo da non pianista... abiuato quindi alla waterfall e synth action.... non mi è sembrata cosi dura e lenta la mecanica.. anzi ll'hotrovata leggera tipo una semipesata ma lenta questo un pochino si... fondamentalmente molto diversa da una pesata da pianoforte... potremmo approfondire che mi interessa molto questo discorso ?? Tu sicuramente hai piu esperienza... grazie..
Allora, diciamo che non esiste un Rhodes che suoni o risponda come un altro.

La meccanica, come detto, è semplice e la risposta dinamica dipende non solo dalla velocità ma anche dalla posizione del pickup (che si può regolare) e dei risonatori.
E' una meccanica non dura ma, per rendere tutte le sfumature che può dare, devi, dal pianissimo, arrivare a picchiare non poco e l'escursione dinamica e timbrica è molto elevata, si passa da un suono quasi sinusoidale, dolcissimo sino ad un suono aspro e apertissimo quando si spinge e questa caratteristica, insieme alla qualità intrinseca della meccanica, ha influenzato il modo di suonare che non può essere "pianistico" nel vero senso della parola ma direi simil pianistico, alla "Rhodes", coadiuvato da trucchetti come colpi con l'intero peso del braccio se non addirittura proprio rigidi per approfittare dei bellissimi accenti che si possono avere nei fraseggi con queste tecniche, sia con gli accordi che a note singole.

Qui alcuni esempi di Fender Rhodes, non cloni (che a furia di suonare solo il "suono" su tastiere finte si si sta perdendo lo "stimolo" Rhodes): con modifiche
wildcat80 30-01-21 02.04
vin_roma ha scritto:
Non lasciatemi solo, qualcuno mi aiuti a dire che la meccanica dei fender Rhodes non era il massimo

Io ho suonato per un certo periodo di tempo un Mark I 73 Stage con una certa regolarità, conservato e non restaurato in maniera professionale (anzi, a dire il vero avevo accordato e riallineato i pickup io, con una regolazione che avrebbe dovuto essere "close ideal"), e devo dire che la tastiera era tutto fuorché veloce.
Per arrivare al barking occorreva pestare parecchio, però nel mezzo le nuances si gustavano tutte.
Invece mi è capitato di suonare molto rapidamente un Wurlitzer 200 conservato e l'ho percepito molto più veloce e reattivo, direi pianistico.
Ho sempre sentito dire che la meccanica del Wurly fosse molto più simile a quella di un pianoforte, rispetto al Rhodes intendo, ma non ho mai avuto modo di approfondire oltre.
vin_roma 30-01-21 02.08
@ wildcat80
vin_roma ha scritto:
Non lasciatemi solo, qualcuno mi aiuti a dire che la meccanica dei fender Rhodes non era il massimo

Io ho suonato per un certo periodo di tempo un Mark I 73 Stage con una certa regolarità, conservato e non restaurato in maniera professionale (anzi, a dire il vero avevo accordato e riallineato i pickup io, con una regolazione che avrebbe dovuto essere "close ideal"), e devo dire che la tastiera era tutto fuorché veloce.
Per arrivare al barking occorreva pestare parecchio, però nel mezzo le nuances si gustavano tutte.
Invece mi è capitato di suonare molto rapidamente un Wurlitzer 200 conservato e l'ho percepito molto più veloce e reattivo, direi pianistico.
Ho sempre sentito dire che la meccanica del Wurly fosse molto più simile a quella di un pianoforte, rispetto al Rhodes intendo, ma non ho mai avuto modo di approfondire oltre.
L'ho avuto il Wurly 200a, tasti più piccoli e meno corsa però, sì, meccanica più reattiva ...ma non pianistica.
MarioSynth 30-01-21 11.49
@ vin_roma
Allora, diciamo che non esiste un Rhodes che suoni o risponda come un altro.

La meccanica, come detto, è semplice e la risposta dinamica dipende non solo dalla velocità ma anche dalla posizione del pickup (che si può regolare) e dei risonatori.
E' una meccanica non dura ma, per rendere tutte le sfumature che può dare, devi, dal pianissimo, arrivare a picchiare non poco e l'escursione dinamica e timbrica è molto elevata, si passa da un suono quasi sinusoidale, dolcissimo sino ad un suono aspro e apertissimo quando si spinge e questa caratteristica, insieme alla qualità intrinseca della meccanica, ha influenzato il modo di suonare che non può essere "pianistico" nel vero senso della parola ma direi simil pianistico, alla "Rhodes", coadiuvato da trucchetti come colpi con l'intero peso del braccio se non addirittura proprio rigidi per approfittare dei bellissimi accenti che si possono avere nei fraseggi con queste tecniche, sia con gli accordi che a note singole.

Qui alcuni esempi di Fender Rhodes, non cloni (che a furia di suonare solo il "suono" su tastiere finte si si sta perdendo lo "stimolo" Rhodes): con modifiche
Ciao Vin, e grazie per le informazioni, sempre preziose.

Ti chiedevo un chiarimento: ho avuto per alcuni anni un Mark II 73, non rimpiangerò mai abbastanza di averlo venduto. L'acquirente mi chiese espressamente di controllare se i tasti fossero "di legno".

Lì per lì sono rimasto spiazzato, anche perchè pensavo che tutti i Rhodes avessero la tastiera in legno, ed invece sembra che alcune tastiere fossero in plastica. Ti risulta questa cosa? Lo chiedo perchè all'epoca l'acquirente mi disse che il tocco cambiava parecchio tra le due tastiere. Grazie come sempre.
vin_roma 30-01-21 12.50
@ MarioSynth
Ciao Vin, e grazie per le informazioni, sempre preziose.

Ti chiedevo un chiarimento: ho avuto per alcuni anni un Mark II 73, non rimpiangerò mai abbastanza di averlo venduto. L'acquirente mi chiese espressamente di controllare se i tasti fossero "di legno".

Lì per lì sono rimasto spiazzato, anche perchè pensavo che tutti i Rhodes avessero la tastiera in legno, ed invece sembra che alcune tastiere fossero in plastica. Ti risulta questa cosa? Lo chiedo perchè all'epoca l'acquirente mi disse che il tocco cambiava parecchio tra le due tastiere. Grazie come sempre.
Ma io non sono un esperto di Fender Rhodes, ne ho avuti sottomano tanti, nei tour, in sala, un 88 a casa per un bel po', li ho aperti, accordati ma sicuramente c'è gente qui più informata di me
...ma comunque mi pare di aver visto qualche 73 con i tasti tutti in plastica ma, visto com'è concepita la meccanica, saranno stati solo ricoperti.
ruggero 30-01-21 16.22
FranzBraile ha scritto:
li vidi con un Roland VK-77



anche con un OB3!!!