@ ahivela
vin_roma ha scritto:
Un passaggio in più e, per il fatto che gli indipendenti non chiedono quote annuali, non si capisce dove sia il guadagno.
La matematica e' na roba complicata, meglio non pensarci.
Magari lo fanno per beneficenza, o moltiplicano pani e pesci.
Un po' come "fanno" i gestori del mercato libero dell'energia...
Infatti.
Il discorso è lungo, complesso e molto ampio.
In generale io non mi ritengo contento se, per dire, risparmiando 10€ al mese sulla telefonia mi ritrovo poi in un contesto sociale vittima di un apparente vantaggio che per fartelo ottenere genera disoccupati, precari o delocalizzazioni all'estero.
Qesta pluralità di gestioni, più che un'occasione di concorrenza per il beneficio pubblico, mi pare un modo per allargare la mangiatoia di un dato flusso economico a più soggetti.
Per quanto riguarda Soundreef... e spero che Emma possa chiarirmi le idee:
Al cinema, al teatro, al pianobar, sale da ballo, si paga una quota SIAE in rapporto al pubblico e tramite le dichiarazioni si ripartiscono i proventi agli aventi diritto e, anche nel caso di autori esteri, grazie ad accordi stipulati nel tempo tra la SIAE e le società omonime straniere, si è certi che Christopher Cross, Young, Bacharach etc. riceveranno il dovuto.
Finita la posizione dominante della SIAE, si dovrà ancora pagare a lei la quota dei diritti degli autori/editori del film sul biglietto del cinema? O dovrà nascere un nuovo organo che ripartisca la percentuale sui biglietti alle varie società di tutela?
Un po' mi sono interessato a Soundreef ed ho letto che per il controllo degli utilizzi di opere di cui ne è mandante usa un sistema digitale che monitora tutte le emissioni in digitale comprese quelle di alcuni canali RAI (in questo la SIAE è un dinosauro). Ok, ma solo questo? Solo così?
E se una musica viene usata come sottofondo ad una voce che recita ...può il sistema digitale rilevarla?
Ma poi che vuol dire (più o meno così ho capito dal loro sito) che "questo monitoraggio garantisce il riconoscimento dei diritti", come se si andasse a caccia delle frodi ...perché? A monte non si fa capo ad una regolamentazione ufficiale come la impone la SIAE alle varie emittenti in favore dei suoi iscritti?
Boh, Soundreef mi sembra più un'occasione per piccoli autori indipendenti che si propongono su piattaforme digitali piuttosto che per opere artistiche ed editoriali più rilevanti.
Allo stato attuale, se dovessi musicare una fiction per la RAI, mi fiderei ancora della "burocratica" ma pIù che rodata SIAE.