zerinovic ha scritto:
in passato i virus influenzali mica hanno scherzato...siamo sulle stesse cifre.
solo che gli ospedali non lavoravano in regime di isolamento come fanno adesso. rendendo tutta l’operativita dell’ospedale più difficoltosa.no??
Influenza e SARS Cov2 sono due cose completamente differenti e il paragone non regge. Le varie influenze (anche le piu' virulente) hanno causato sintomi che in media potevano essere curati in casa, ma che spesso degeneravano in modo grave causando morti, a non davano luogo a cosi' tanti casi gravi di polmonite difficilmente curabile e permanente anche per mesi.
La malattia covid19 quando degenera in polmonite e' devastante, non solo sugli effetti, ma anche sulla durata della malattia, e sui danni permanenti in grado di creare.
Si parla molto dei morti, dei ricoverati in terapia intensiva ma (qui si sbaglia) non si dice nulla sul dopo di molti pazienti ex covid (in forma grave).
Eccone un esempio tra tanti che conosco di persona (poi ci sono le diverse persone di mia conoscenza decedute ma non mi metto a fare la lista)
Persona di 50 anni, senza patologie pregresse, sportiva.
A febbraio quando ancora il covid sembrava non raggiungere l'Italia accusa forte tosse e difficolta' respiratorie.
Si aggrava, finisce in ospedale ed e' subito terapia intensiva. Per un mese viene tenuto in coma farmacologico intubato.
Poi sempre intubato ma con sedazione (semi cosciente) per un'altro mese.
Viene estubato ma il covid e' sempre la, non va via.. ha perso 17 chili su 55, non ha piu' muscoli e ci sono complicazioni anche sul resto del corpo (piaghe di decubito ecc).
Quando il covid va via, non e' piu' in grado di respirare da solo, e necessita una lunga riabilitazione, sia per il recupero muscolare che per riprendere lentamente le funzioni respiratorie.
A giugno ne esce devastato, a luglio finalmente rientra a lavorare.. L'incubo sembra finito ma non lo e'.
Ad agosto di nuovo difficolta' respiratorie, ma questa volta non e' il covid, bensi' gli effetti del calvario passato : la trachea gradualmente si restringe, fino ad arrivare a 9 mm : viene operato per ripristinare la situazione.
Non serve... stavolta il restringimento della trachea e' piu' rapido.. e viene operato una seconda volta.
Intervento di nuovo inutile perche' il restringimento si ripresenta con velocita' ancora maggiore, e si rischia la tracheotomia definitiva con tutto che comporterebbe).
Viene operato una terza volta con l'inserzione di qualche protesi distanziale (non so cosa) che tenga dilatata la trachea, ma essendo molto delicata la situazione, viene tenuto fermo con il mento attaccato al petto per giorni (mi e' stato detto che gli e' stato cucito, ma su questo particolare sono molto prudente, e in ogni caso stare giorni con il mento attaccato al petto deve essere terribile a prescindere)
Ad ora non si hanno notizie sull'esito, si sa solo che se fallisce questa, lui dovra' respirare a vita da un foro sulla gola, tribulare con garze ecc, diventare afono e non potra' piu' svolgere il suo lavoro.
Questo e' un caso, ma ci sono altri casi di persone con lesioni permanenti ai vari organi (non solo ai polmoni).
C'e' un po' di differenza rispetto alle influenze piu' devastanti e virulente no?..
La prima e' che molte polmoniti gravi si curavano con gli antibiotici, ed i tempi di permanenza in emergenza erano ridotti.. Poi sui grandi numeri c'erano le complicazioni, i decessi ecc.. ma non c'erano percorsi cosi' lunghi e devastanti.. Non mi risulta che ci siano decine di migliaia di invalidi da influenza : o si guariva o nel peggiore dei casi si moriva.
Qui avremo anche un elevato numero di invalidi (e non se ne parla per nulla), con tutto cio' che comporta questo aspetto, sia in termini di sofferenza, che di impatto economico.
No.. La Sars Cov2 non e' un'influenza.. non lo e' proprio..