@ ziberto
Spectrum ha scritto:
Il caffè al bar nel 2001 costava 1000 lire, nel 2002 80 cents, che equivalgono a circa 1500 lire
Torno a ripetere che quanto affermi non è vero. Leggi l'articolo che ho linkato: bastano i sommi capi. E in rete trovi diversi siti che trattano l'argomento.
Anche sul dimezzamento dei salari avrei da ridire: cioè non è che ci siano state decurtazioni del 30-50%... gli stipendi semmai sono rimasti fermi. Ma non è che chi prendeva 1000000 di lire nel 2001, nel 2002 prendeva poi 258 euro (la metà di 516 euro).
Sul discorso più generale che fai posso essere anche abbastanza d'accordo... ma i dati vanno citati correttamente.
Non so quanti anni hai te, ma nel 2002 ero già autonomo e certe cose me le ricordo come fosse ieri. Andavo alla coop e con gli amici ci dicevamo "Cacchio, ma qui è raddoppiato tutto!". Per rimanere in tema musicale, un basso Fender Jazz made in Usa costava 1.600.000 lire, ovvero uno stipendio medio; oggi costa 1600 euro, ovvero due stipendi medi!
Ricordo anche - ma qui basterebbe una semplice verifica con Google - che in quel periodo i vari governi dettero il via a riforme strutturali sul lavoro, a partire dai contratti sempre più precari - dai co.co.co della riforma Treu negli anni 90, che di fatto sostituirono le tradizionali assunzioni, ai co.co.pro della riforma Biagi che ne regolarono alcuni aspetti formali, ma sempre di precariato si trattava, libertà di licenziamento senza preavviso, eccetera
Ciò non ha portato solo a una contrazione dei consumi ma alle crisi immobiliari, senza contratti fissi chi poteva permettersi di accendere un mutuo per l'acquisto di una casa?
Poi è arrivato Monti, le lacrime della Fornero, il fallimento del patto generazionale, l'emigrazione forzata di milioni di giovani laureati sostituita da un esercito invisibile di bassa manovalanza extracomunitaria. In tutto questo chi ci ha guadagnato? Ovvio, le banche. E non è successo tutto per caso. Qui dalle mie parti il numero di istituti di credito è triplicato. Hanno ridotto la massa alla bombola di ossigeno con il sistema creditizio, non so quante famiglie italiane siano indebitate in questo momento ma credo tantissime, troppe... una strategia ben pianificata che sta dando i suoi frutti.