@ vin_roma
Per dire, benjomy sfrutta molto i colori, a volte strizza le corde con accenti secchi e poi si nasconde in suoni morbidi, quando può approfitta del suono delle alte e le fa strillare, dà colpi sui bassi, si muove, respira, fa sentire il pianoforte in tutta la sua espressività.
E' molto bravo e tocca prendere spunti.
Anche nell'altra tua versione c'è troppa omogeneità di suono, sempre un tocco timido ...che non vuole disturbare. Una stessa nota può suonare in tremila modi, usali, tutti quelli che servono a cantare.
Sempre senza offesa, così sembra che non te ne frreghi niente di suonare, non hai punte di entusiasmo, è sempre lo stesso colore, sommesso, non c'è una corda che cambi colore e chieda attenzione. Buttati, segui l'emozione delle note. La tecnica ce l'hai, è solo questione di trasmettere un suono emotivo.
Grazie dei consigli maestro Vincenzo!
Credo di aver capito quello che vuoi dire... effettivamente ascoltandomi, si sente che il tocco è sempre omogeneo e come dici tu, timido.
Ci devo lavorare sopra
. Quando cerco di arrangiare questi pezzi, mi concentro quasi esclusivamente nel trovare gli accordi giusti dando meno peso all'espressività, al colore.
E comunque, quale offesa? sono consigli utilissimi dati da persone di cui ho grande stima per cui, grazie ancora!