@ anonimo
Vincenzo, non sai quanto sono lieto del fatto che tu abbia la possibilità di veder riconosciuto il tuo talento.
Grazie Alessandro.
In realtà adesso percepisco solo quello che avrei potuto fare meglio, mi sento ancora uno che deve imparare anche se mi hanno elogiato qualificando i miei arrangiamenti come di "classe A", pieni, sonori, musicali.
Per me è stata un'occasione di studio e di scoperta nelle viscere di Rota.
Prima di decidere le strutture delle suites ho ascoltato ore e ore di sue composizioni, ore e ore, grazie a YouTube, di suoi commenti musicali alle scene, ed ho avuto modo di capire molte cose.
Ho capito la poliedricità di Rota, non era un compositore ma tanti insieme.
Passava dala drammaticità del verismo a "viva la pappa col pomodoro", dal classicismo de "il Gattopardo" allo swing misto alle dissonanze Bartokiane, da sonorità "impertinenti" con i primi strumenti elettronici ad arie rinascimentali.
Ho trovato che molte sue melodie al primo impatto sembravano futili, banali ma ...appena cercavo di creare magari un raccordo, un'aggiunta, mi scontravo con la sua forza. Dicevo: ma cavolo! è una melodia banalissima, che ci vuole? Eppure...
Con Fellini giocava sempre sull'inganno maggiore/minore (su altre musiche mai, se non raramente) e allora ho scoperto strutture sempre sospese, ambigue, spesso risolte in 3, 7 o 9 battute,, cose che sembravano orecchiabili ma che poi mi ingannavano nello scriverle. Ho scoperto anche molti ricicli, cose nascoste ma presenti uguali in molti film.
Tutto sommato non mi sembra di aver fatto niente di speciale, piuttosto spero di avere in futuro una commissione più azzardata, sperimentale, allora si che sarei veramente eccitato e dico una commissione perché se non hai uno scopo con pretese ambiziose e "la strizza al culo" certi esperimenti, almeno per me è così, non li affronti o perlomeno non li realizzi con la dovuta determinazione.