@ Asterix
Scusami Vincenzo, non sono d'accordo, il decadimento della didattica non dipende dal metodo, ma dagli insegnanti che non hanno voglia di insegnare e si accontentano degli scarsi risultati degli allievi.
Nei manuali di lettura della musica moderni la teoria è spiegata in maniera precisa, rigorosa e dettagliata.
Per la suddivisione sono spesso presenti esempi di parti di percussioni (timpani, rullanti, etc...) tratti da parti orchestrali.
É ovvio che se vuoi studiare percussioni ti devi prendere in Dante-Agostini.
Anch'io ho cominciato con il "Bona - metodo per la suddivisione", per poi farmi i 3 volumi del "Pozzoli" per l'esame di teoria e solfeggio...ma apprezzo anche metodi alternativi.
Trovo bello il metodo di lettura musicale di "Delfrati - Ferri" che è suddiviso in 2 volumi: quello della teoria e quello delle letture.
Ha l'indubbio pregio di metterti da subito a contatto con materiale musicale reale e non costruito a tavolino, certo è un metodo che presuppone più lavoro da parte dell'insegnante.
Paradossalmente con il Pozzoli più anche limitarti ad assegnare un esercizio a settimana e controllare che l'allievo l'abbia imparato.
Prevedono anche duetti ritmici in cui la classe viene divisa in due parti con 2 figurazioni diverse.
...se uno si cappotta su una sincope non dipende dal metodo usato...
Ciao.
Stefano.
P.S. Anch'io ho suonato in orchestra: 7 anni coi "Rondò Veneziano" con Giampiero Reverberi, come tastierista aggiunto all' Orchestra Verdi di Milano, poi con l'Orchestra Classica di Alessandria...
Cavoli, i Rondò Veneziano, mi ero fatto comprare la cassetta dai miei genitori ( primi anni 80 ), se non ricordo male la casa discografica era la Baby records ( c'era anche il diario
).
Complimenti davvero
( per il tuo curriculum )