Fa musica minimalista, "da ascensore" (o da pubblicità, ed infatti qui spopola) e nel suo campo ci sa fare. È un tipo di musica che qualche tempo fa apprezzavo un po' di più, probabilmente perché ero più musicalmente ignorante, ma adesso mi stufa facilmente.
Un merito ad Einaudi glielo do però: è umile e sa starsene al suo posto, non si fa passare come gran genio del nuovo secolo, accostandosi perfino ai grandi compositori del passato, come fa
il suo collega a cui hanno spaccato un pianoforte in testa. Lui, zitto zitto, fa quel che deve fare e si guadagna la sua (consistente) pagnotta senza tanti panegirici.
P.S. Ma la Mazzoni che fine ha fatto?