@ vin_roma
Noooo...
Per me una musica "esatta", che non vuol dire che piaccia o meno, è matematicamente risolta perché si sviluppa su proporzioni assonanti al numero di oscillazioni del discorso di base. Anche una sola frequenza, prendiamo un DO, offre una scelta di strade consonanti, sta in chi crea musica scegliere quelle che offrono un discorso stimolante e costruttivo e può essere un discorso semplice o complicato, la qualità dipenderà dalla coerenza con cui si giustificano gli allontanamenti e le evoluzioni dallo stato di riposo (del Do). L'estetica piacevole è legata al numero di oscillazioni e alle sue parentele. Bach probabilmente ne è la massima espressione e non è per forza espressione di "bellezza" emotiva, umana, è esattezza, equilibrio, come l'area di un quadrato, come la sezione aurea.
All'interno della musica ci sono degli schemi che si ripetono seguendo logiche matematiche, ma queste regole le riusciamo a riconoscere solo dopo aver ascoltato il brano, un po' come le previsioni di Nostradamus.
E comunque sono regole che valgono solo per la nostra cultura musicale, le stesse regole non descrivono ad esempio la musica araba.
Tornando a bomba sulle regole della modulazione, chi mi impedisce di modulare con stacco? Cioè eseguo un brano ed al termine del movimento riprendo un nuovo movimento in una tonalità diversa, ossia accordi e/o melodie modulanti = niente.
Sono io il compositore...