@ michelet
Disquisizioni sulla fisica del suono in assenza di gravità a parte, penso che ogni scelta corrisponda ad una rinuncia. Di conseguenza, devi avere il coraggio di tagliare con il passato, anche se potrà, inizialmente, essere doloroso. Anch’io avevo un pianoforte verticale ereditato dalla mia nonna materna. Era uno strumento di costruzione artigianale (Maltarello - Vicenza) con ancora il somiere in legno. Non è che suonasse male, dopotutto, però nel tempo era diventato impossibile da accordare. Per prima cosa lo regalai a quel Mario che conosci anche tu. Successivamente, quando lui interruppe gli studi, lo regalò al coro Polifonica Benedetto Marcello di Mestre. Non frequentando più quegli ambienti da molti anni, e avendo perso le tracce del penultimo possessore, ignoro che che fine abbia fatto il mio pianoforte.
Tutto questo per dire che, al tuo posto, non ci penserei due volte di rientrare il tuo pianoforte attuale e acquistarne uno nuovo con sistema silent nativo.
Grazie Michele.
E' sicuramente doloroso, ma come dici occorre guardare avanti...
Certo se penso ai sacrifici che fecero i miei genitori, non solo la spesa, ma cambiare il mobilio per trovagli posto... non ne esco più. Meglio tirar giù la saracinesca del passato.