@ markelly2
Musica dal vivo nei locali (non piazze, sagre, altri eventi, solo locali commerciali, tipo bar, ristoranti, luoghi generici dove si vende merce per profitto)
Ecco la mia idea (utopica
)
1- obbligo di una "licenza" per suonare dal vivo.
2- distinzione tra licenza per cover e licenza per musica propria originale.
3- per ottenere la licenza per cover occorre che tutti i componenti del gruppo abbiano un diploma di musica.
4- per la licenza di musica propria, il diploma non è necessario, basta pagare un forfait minimo ma non nullo, in modo da scoraggiare i non veramente interessati.
5- Il committente proprietario del locale sceglie i musicisti tra coloro in possesso della licenza (tramite liste gestite da cooperative di musicisti).
6- multe salate a chi suona e fa suonare persone senza licenza.
7- multe salate a chi suona e fa suonare musica che non rientra tra la musica permessa dalla licenza.
Così la professionalità viene premiata.
Niente gente improvvisata che ruba il lavoro a chi lo merita.
Sì fa la giusta distinzione tra musica-intrattenimento e musica-arte.
Chi suona per la gloria non viene confuso con chi suona per i soldi.
Fine delle diatribe sul tema, specialmente qui sul forum!
Finalmente si avrebbe lo sviluppo di società musicali che perseguono il bene della musica e dei musicisti.
Insomma, io vedo solo lati positivi.
Voi che ne pensate?
Insomma il 99% dei grandi del jazz (passati e presenti) non potrebbe suonare in quanto fanno cover e non sono (erano) diplomati
Sul sindacato obbligatorio dei musicisti (con prova d'ingresso di media difficoltà) sono invece d'accordo, negli USA ce l'hanno avuto ed in alcuni stati ancora ce l'hanno...o sei iscritto, o non puoi suonare
Il che permetterebbe anche di standardizzare i cachets e di imporli, chi andasse a suonare per meno del "cachet sindacale" verrebbe radiato dal sindacato e perderebbe la possibilità di suonare in pubblico