Io sono nato prima ..sicuramente molto prima
, ma ho avuto l'occasione di crescere con queste tecnologie...
Il primo campionatore che vidi fu in una sala d'incisione, l'Emulator I, azzurro, con i floppy da 5'! Il primo campionatore che presi fu l'S50 Roland e successivamente due S550 che quadruplicarono la potenzialità. All'epoca ero molto amico di Stefano Daino (uno dei padri della MidiWare) che produceva campionamenti per la Roland e, con qualche consiglio, arrivai ad avere dei set orchestrali inusitati all'epoca e per questo spostavo il rack di sala in sala perché richiedevano il mio proficuo apporto orchestrale negli arrangiamenti.
Poi vennero i campionatori con HD e RAM a iosa e mi buttai sugli Emulator usando librerie Akai e quanta esperienza feci nel sommare, tagliare, livellare... poi vennero fuori i computer più potenti e allora andai di Giga Sampler, Halion, e sempre li ad arricchire e modificare le mie librerie per renderle pronte ad ogni evenienza. Poi vennero le librerie dedicate e, per la mia propensione ai suoni orchestrali, spesi un botto per la EW Platinum e alcuni pacchetti Vienna.
La qualità certamente migliorò ma di pari passo aumentò l'impegno per costruire anche semplici frasi...
Nel contempo, solo per riferimento alla scrittura di partiture, usavo una simpaticissima full orchestra della Roland, roba da 150€.
Ma per far uscire bene certe cose, per incisioni serie, usavo le grandi librerie con alcuni accorgimenti per renderle ancora più naturali come il registrare una data frase suonandola con 2/3 campioni diversi ed effettivamente risuonate, non copiate, per creare quelle piccole differenze nell'attacco o nel fraseggio unendo a queste 2/3 strumenti "solo" per evidenziare il suono della corda e poi mixando il tutto in una traccia unica...
Insomma, dirti se sia facile controllare i VSTi orchestrali non lo so, a me, dopo 30anni, viene facile anche se comunque è un processo lungo, per chi non conosce la radice del prodotto ...non lo so se sia facile.
Potrebbe sembrare che basti mettere un preset e suonare ma anni e anni passati a tagliare note, modificare attacchi, scoprire i trucchetti per un legato vero, alla fine sopperiscono alle inevitabili falle anche delle migliori librerie dove alla fine quello staccato lungo quanto ti serve non lo trovi lo stesso e quel glissato che ti piace o è troppo lungo o troppo corto.
Devi fare esperienza, puoi spendere poco inizialmente per conoscere poi quello che ti manca e aggiungere di volta in volta oppure prendere il meglio ed avere tutto sottomano, la cosa fondamentale, per te che sai cos'è il canto delle parti e la musica complessa, è fare esperienza. L'unico pericolo, con librerie complesse, è che ti affogji in un mare di possibilità che non riesci a controllare.