MarianoM ha scritto:
L'articolo però, se non fosse per questo stupido parallelismo con le donne oggetto di violenza, farebbe riflettere. Diciamo che il giornalista ha sciupato una grande occasione. Uno strumento devastato ed ora esposto con i segni delle guerre vissute on stage mi fa effetto, mi suscita emozione, curiosità, tristezza, cosa "proverà" senza Keith, abbandonato in un museo lontano dalle luci dello show, forse preferiva essere protagonista on stage ben sapendo che un tale Emerson dopo aver fatto scena, lo sistemava e riparava, e che in fondo era una finzione, lo amava....non so....
Non "proverà" nulla, è un oggetto inanimato fatto di metallo, plastica e legno, non è un essere vivente senziente. Non umanizziamolo, chi provava emozioni e sensazioni era l'umano che lo usava ed abusava (Emerson), non lo strumento musicale.
Il valore a quell'organo lo diamo noi in quanto oggetto diventato storico perché è stato suonato da un musicista che ha fatto la storia. E anche questo valore è soggettivo, per chi come noi conosce l'argomento è un oggetto storico che suscita pensieri, emozioni e ricordi, e qualcuno in buone condizioni economiche sarebbe pure disposto a spendere una bella cifra per comprarlo. Ma per il resto delle persone è un vecchio organo che per com'è conciato potrebbe benissimo finire in discarica. E il valore lo ha adesso a distanza di decenni, se negli anni '80 Emerson quell'organo l'avesse portato all'isola ecologica, l'avrebbero distrutto nel tritatutto senza troppe storie come già fanno con una miriade di vecchi pianoforti verticali scassati e altri strumenti.
Quindi, attenzione a pensare a cosa possa "provare" un oggetto inanimato, perché a furia di umanizzarlo poi si arriva a paragonarlo veramente a delle persone e cadere in errori come quello fatto da quell'articolista da 4 soldi, cioè far passare il messaggio che Emerson fosse un sadico violento ("sadomusicista", appunto).