@ cecchino
Certo che te le vai a cercare
Se la situazione è "noi abbiamo il nostro repertorio e tu suoni dove diciamo noi" la risposta che darei io inizia per vaf e finisce per ulo.
Se invece è "per ora abbiamo questi brani, poi avendo finalmente un tastierista sostituiremo quelli che non lo prevedono con altri da selezionare" allora ci si potrebbe anche stare.
Opinione mia personale, ovviamente
Tempo fa, ormai non riesco più ad avere tempo per suonare dal vivo, ricordo che ebbi uno scontro piuttosto acceso con il chitarrista solista subentrato nel gruppo.
"Vabbè tu metti un po' di archi".
Questo era un Tizio particolare che credeva di essere Jimi Hendrix e voleva sempre svettare, io invece ho sempre cercato di essere piuttosto filologico e ho sempre voluto prendere i miei spazi dove erano previsti.
Se non erano previste le tastiere, non suonavo, o al limite, se era prevista, suonavo la chitarra acustica o la 12 corde.
Facevano principalmente rock anni 60/70 con qualche incursione prog/funk e pezzi più moderni, però il grosso del repertorio girava attorno ai Deep Purple, e ovviamente io non mi limitavo a mettere un po' di archi... facciamo Woman From Tokio? Largo al piano. Facciamo Hush, Black Night, Smoke on the water? Non avevo certo preso il mio clone Hammond, la mitica Db3 con Rotosphere H&K per tenerlo spento a casa.
Una volta, fu la goccia che fece traboccare il vaso, stavamo allestendo una cover di Impressioni di settembre e voleva farsi lui il riff di Minimoog e non lasciarmi spazio per l'assolo.
Me ne andai e fui sostituito da un ragazzo che veniva dal pianobar, e fu ancora peggio perché questo era abituato ad accompagnare tutto con il piano, per cui si scontrarono e alla fine mandarono via tastierista e chitarrista.
Detto ciò, se ci si inserisce in un contesto ben avviato è inevitabile doversi accodare e prendere il proprio spazio in punta di piedi.
Se piace ok, se non piace neppure da prendersi in considerazione.
Un'altra volta un amico mi chiese di collaborare alla realizzazione di un disco metal, per il quale prevedevano derivazioni prog e sinfoniche e volevano arricchire il loro suono con due innesti: un cantante lirico, un tenore da far dialogare con il loro cantante, bravo tanto nello scream quanto nel growl, e un tastierista che potesse inserire parti strumentali di archi, organo a canne, strumenti acustici vari tipo flauti e violoncelli, e qualche synth.
Andai una volta o due, per amicizia, ma mi tirai indietro perché non ce la facevo. Mi risultava proprio difficile arrangiare le mie parti, che avrei dovuto scrivere da zero... non avendo mai ascoltato black o death metal nei pezzi più duri ero in grossa difficoltà, eppure quel facevo gli piaceva un sacco... non capivo come fosse possibile, io avrei solo suonato volentieri parti solistiche di flauto e violoncello nelle ballad, fatto tappeti, soli e riff nei pezzi più prog, ma nei pezzi più pesanti avevo enormi difficoltà.