@ paolo_b3
Preciso, Cecchino:
intanto l'articolo che ho postato riguardante la posizione di Rubbia sul nucleare voleva appunto dimostrare che anche gli scienziati prendono posizioni di comodo.
Carlo Rubbia, che all'epoca faceva ricerca nel campo della fusione, ha dichiarato che si sarebbe astenuto. Questa posizione presa da lui, oltretutto fresco di premio Nobel, aveva senza dubbio l'effetto di dimostrare che lui non era a favore del nucleare e quinti era, senza dirlo direttamente, contro al nucleare.
Questo, molto probabilmente, perchè accantonata la fissione si sarebbero potute dedicare più risorse alla fusione.
Ci fu all'epoca in una trasmissione televisiva un confronto tra lui ed Edoardo Amaldi dove i toni raggiunsero quasi il "calore bianco".
Quello che non ti diceva Carlo Rubbia, è che spegnendo le nostre centrali atomiche avremmo acquistato l'energia che veniva a mancare dai francesi, che guarda a caso la producevano col nucleare. Ma forse lui non lo sapeva o non se lo ricordava
Riguardo invece alla seconda affermazione sulle batterie al litio, non ho elementi per dare giudizi sugli aspetti sollevati da Mark, ma mi pare che le domande siano ben poste.
Parliamo ad esempio della trazione elettrica, che oggi è considerata il non plus ultra:
1) Per cominciare l'energia elettrica in Italia si produce principalmente col carbone, quindi al massimo risolviamo un problema di concentrazione urbana dell'inquinamento, non sarebbe poco, ma non è tutto.
2) L'apporto principale di polveri sottili in città proviene dal riscaldamento domestico, ma come ho già detto, nei servizi del telegiornale, dove frequentemente si puntano i riflettori sullo stop alla circolazione nelle città, di abbassare il riscaldamento lo dicono sottovoce gli ultimi 5 secondi
3) Riguardo allo smaltimento e/o rigenerazione delle batterie esauste esiste un piano industriale? Qualcuno ha fatto i conti di cosa significa avere a che fare con milioni di batterie esauste in Italia? No come per i pannelli fotovoltaici.
1) Non è vero che in Italia la maggior parte dell'energia elettica si produce con il carbone.
La maggior parte dell'energia elettrica da combustibile si ottiene dal metano. MA il grosso vantaggio dell'energia elettrica è che è relativamente semplice cambiare tipo di centrale senza dover andare a modificare gli utilizzatori. L'uso di derivati petroliferi in Italia è diminuito rapidamente e nessuno se ne è accorto. Se si fa una centrale idrolettrica oppure si mettono pannelli solari, oppure si fanno centrali a biogas, nessuno si accorge del cambiamento.
2) L'uso dell'energia elettrica per i mezzi di trasporto non è più un problema da più di cento anni:
ATM 116 Viberti 548e non è necessario usare batterie al litio o complessi sistemi elettronici.
Il fatto secondo me è che ci sono state scelte politiche che hanno fatto sì che venisse reso obbligatorio di fatto usare il mezzo privato, a partire dalla costruzione dei grandi centi commerciali nel nulla, a discapito dei centri storici e dei negozi di prossimità, ed il progressivo smantellamento delle reti di trasporto pubblico, considerate come spostapoveri e quindi gestite al risparmio inutile, con l'uso di mezzi a gasolio od a metano che comunque alla fine risultano più costosi nel lungo periodo che quelli elettrici. A Torino ci sono tram che hanno parti risalenti al 1930 ancora in servizio attivo, e le Fiat 5000 del 1990 sono ancora mezzi moderni e senza grossi problemi (solo due sono state radiate perché coinvolte in incidenti gravi che han distrutto irreparabilmente la carrozzeria).
Chiaro che se a Pasquetta uno si vuole fare le vasche all'outlet di settimo od alle Gru, forse il problema non sono le fonti rinnovabili, ma lo stile di vita. Che era quello che sosternevo io all'inizio.
3) Per le batterie al piombo, che sono più vecchie, esse vengono totalmente ricilate, anche l'acido solforico e la plastica viene recuperata, oltre al piombo. Avrai notato che se compri una batteria al piombo nuov ti chiedono sempre quella vecchia indietro. Non è per spirito ecologita, ma perché ha un valore. Per le batterie al litio, se verranno standardizzate è ovvio che nascerà una filiera del ricilo, se esiste la volontà politica di favorirne la nascita. E comunque i tram ed filobus non hanno batterie, o se le hanno sono molto piccole.