paolo_b3 ha scritto:
Distorsione di fase mi immagino due onde con la stessa pulsazione che creano dei battimenti perchè partono in momenti diversi.
Modulazione di frequenza mi immagino due onde che partono in sincrono e creano dei battimenti perchè hanno pulsazione diversa.
E' giusto "calare" questi due concetti nella PD e nella FM?
No
Innanzitutto un po' di terminologia, per evitare di fare confusione. Le "pulsazioni" che tu dici in realtà sono la frequenza, ovvero il numero di cicli (altrimenti detti "periodi") che l'onda compie in un secondo. I battimenti sono le variazioni cicliche di ampiezza dovute alla sovrapposizione di due onde di frequenza diversa. Quindi se sommi due sinusoidi, una di 50 Hz e l'altra di 49 Hz, il segnale risultante sarà una sinusoide di 50 Hz la cui ampiezza varierà ciclicamente dal minimo al massimo 1 volta al secondo. Quindi avrai un battimento di 1 Hz, che visivamente è
una cosa del genere.
In entrambi i casi che hai detto si tratta semplicemente della somma di due segnali, nel primo caso tra l'altro non avresti nessun battimento perché la frequenza dei due segnali è identica (perlomeno presumo che tu intenda questo quando dici "la stessa pulsazione"). Ponendo per comodità dell'esempio che entrambi i segnali siano identici, lo sfasamento fisso semplicemente altererà in modo altrettanto fisso l'ampiezza del segnale finale, vale a dire che se le onde saranno perfettamente in fase l'ampiezza del segnale risultante sarà la somma delle ampiezze delle due (quindi nel nostro esempio il doppio), se le onde saranno sfasate di 90° l'ampiezza risultante sarà uguale a quella dei due segnali, e a 180° (quindi con un'onda invertita di fase rispetto all'altra) il risultato sarà il silenzio. In quest'ultimo caso si parla di "interferenza distruttiva", sicuramente avrai già letto o sentito questo termine.
La FM invece (restiamo nel dominio dell'analogico per comodità) è la variazione continua di frequenza di un segnale, detto "portante", secondo l'andamento di un altro segnale, detto "modulante". In un certo senso, sbagliato matematicamente ma è per rendere l'idea, è come se "moltiplicassi" un segnale con l'altro. In
questa immagine si vede chiaramente cosa intendo, abbiamo in cima un segnale ad alta frequenza (la portante, o "carrier"), un segnale a frequenza più bassa che andrà a modulare il primo (chiamato, manco a dirlo, "modulating wave" o "modulator"), e sotto il risultato finale. Come si vede in modo molto chiaro, in corrispondenza dei picchi più elevati della sinusoide modulante il segnale finale ha zone di frequenza più alta rispetto a quella iniziale della portante (i cicli della sinusoide sono più stretti), in corrispondenza invece di quelli più bassi la frequenza cala sotto a quella della portante (i cicli sono più larghi).
Questo non è nient'altro che il principio su cui si basa la trasmissione radio in FM, ne più ne meno. Anche nella FM musicale funziona così (o meglio, il risultato che si ottiene alla fine è questo, ma il procedimento per arrivarci - digitale invece che analogico - è diverso), l'unica differenza è che invece di avere una portante di svariati MHz come nella FM radiofonica, tutti i segnali sono in banda audio. E, se le frequenze di portante e modulante sono in rapporto armonico tra loro, il risultato sarà un suono armonico e musicale. Se invece i due segnali non sono in rapporto armonico, il risultato finale sarà dissonante o, a modulazioni estreme, si arriverà a generare rumore.
Per quanto riguarda l'implementazione digitale della FM per mezzo della distorsione di fase, devo ritrovare il post che scrissi qualche anno fa dove spiegavo come funziona la cosa. Era abbastanza lungo, non ho voglia di riscriverlo, se lo trovo lo linko qui