Redrum ha scritto:
Sentivo parlare del sistema voci dei vecchi analog string, che erano una boiata. In cosa consistono?
L'architettura tipica della string machine consiste in un oscillatore master ad alta frequenza, da cui per divisione vengono ricavate le 12 note dell'ottava più alta. Poi, dividendo ciascuna nota per 2 si ricava l'ottava inferiore a quella più alta, dividendo ancora per 2 si ricava quella ancora precedente, e così via fino a coprire l'intera estensione dello strumento. Una variante di questo sistema consiste nel non avere un singolo oscillatore master ma 12 oscillatori indipendenti che emettono le note dell'ottava più alta, per il resto il sistema delle divisioni è il medesimo.
Ad ogni tasto della tastiera vengono fatti arrivare dai banchi oscillatori/divisori i fili della relativa nota. Sotto ogni tasto si trova una contattiera, abbassandolo questa contattiera si chiude su una o più sbarre parallele che corrono sotto i tasti per tutta la lunghezza della tastiera ("busbar"), in modo da permettere al segnale di quella nota di fluire verso il resto della catena audio dello strumento, fino ad arrivare all'uscita. Questa architettura è la stessa usata dagli organi a transistor come i classici Vox, Farfisa e via dicendo, inclusi gli organi elettronici da casa che tanto andavano di moda negli anni '70. Le string machine se vogliamo possono essere considerate a metà strada tra un organo ed un sintetizzatore.
Quello che distingue la string machine da un organo elettronico è la quantità di piedaggi disponibili e la parte di modellazione del suono. Tipicamente negli organi sono disponibili diversi piedaggi (16', 8', 5-1/3', 4' 2-2/3' e via dicendo), che richiedono un sistema oscillatori/divisori/contattiera tasti più elaborato. A valle dei tasti sovente si trova una parte di modellazione, consistente di filtri statici per ottenere i registri di oboe, flauti, trombe eccetera, e a volte pure di semplici sistemi di articolazione del suono come percussione e rilascio (di solito erroneamente definito "sustain"), questi però disponibili in modo indipendente per ogni tasto. La maggior parte delle volte non è disponibile nessun ulteriore effetto integrato, a parte - quando ci sono - un riverbero a molla e/o un altoparlante rotante simil-Leslie nei modelli a mobile.
Nelle string machine invece le possibilità di combinazione dei piedaggi sono più limitate, tipicamente si hanno solo un piedaggio ed eventualmente la sua armonica di ottava superiore (16' ed 8', oppure 8' e 4'). Normalmente viene modificata anche la forma d'onda in uscita dai banchi oscillatori/divisori, dove mentre negli organi elettronici di solito è un'onda quadra, nelle string machine è un'onda rettangolare o a dente di sega, per meglio approssimare il suono degli strumenti ad arco. Dalle contattiere dei tasti poi il segnale converge a valle in un unico filtro, dove la brillantezza ed i tempi di attacco e rilascio del suono possono essere variati con dei controlli sul pannello. In uscita dal filtro, il segnale passa in seguito attraverso un amplificatore che a sua volta permette di impostare i tempi di attacco e rilascio ed il suo volume generale sempre con dei controlli a pannello. Alla fine della catena si trova un'unità chorus/flanger che permette di ingrossare il suono e simulare la timbrica di una sezione d'archi acustica, ed eventualmente un riverbero tipicamente a molla, come negli organi.
[continua...]