PandaR1 ha scritto:
Poi che niente suoni come i vecchi analogici e' una tua opinione, io sono convinto che in un confronto cieco sarebbe veramente dura per chiunque riconoscere un vero analogico da un'emulazione fatta bene come ad esempio diva, e praticamente impossibile una volta inserito il suono in un mix, cosi' come sono convinto che sarebbe durissima riconoscere uno steinway D da uno steinway uscito dai migliori software in circolazione, se ti fanno sentire solo la registrazione... poi al solito fa molto figo dire "eh ma io figurati li riconosco pure dopo che sono passati entrambi da un bitcrusher settato a 4 bit", ma come ha dimostrato il test postato qualche tempo fa su compresso vs non compresso la verita' spesso e' molto diversa
Io capisco il rispetto che meritano certi strumenti del passato, ma dire che oggi siamo "indietro" è assurdo.
Si tenta di trasformare in digitale ciò che è elettronico. Il fatto che all'ascolto sia praticamente impossibile distinguere un moog vero e proprio da una simulazione vst dovrebbe far pensare che i passi da gigante sono stati fatti.
Posso far partire un suono moog da un tablet di 300 euro con i5, magari collegato in bluetooth ad un mixer, senza alcun cavo...
e ad occhi chiusi non diresti "si sente che non è un moog"...
Se non possiamo chiamare "evoluzione" una cosa simile, non saprei come chiamarla...
Che poi il "rapporto" con lo strumento che so, pianoforte e tastiera, dal punto di vista del musicista che lo suona, sia diverso, concordo, però questo mitizzare anche il suono in vista di "prodotti studio" lo trovo un po estremo. A mio avviso conta molto l'ascolto che si fa oggi della musica, come lo si fa.
Prima eri quasi obbligato ad avere un sistema di qualità per ascoltare anche solo battisti...
Oggi l'alternativa economica ha posto praticamente tutti gli utenti a munirsi di casse da 100 euro la coppia, auricolari da 9 euro e casse mono del cellulare....
Discorsi sulla "purezza" non hanno più alcun senso...