Ma per Morricone, il Tarantino è un cretino o no?

vin_roma 14-11-18 13.33
Grazie Marcher,
Devo dire che mi piacerebbe se in molti leggessero quello che ho scritto, non per ricevere complimenti ma per far capire che la musica non si ferma al solo lato estetico e può, e deve, dare di più.
Molte volte, forse, ho dato l'impressione del criticone, ho, come nel caso del ragazzetto che suonava Spain, dato l'idea di quello a che ha sempre da ridire su tutto... in verità è che vorrei far capire l'importanza emotiva del messaggio musicale che non si ferma, come ultimamente accade, al solo essere un mezzo per stupire e farsi notare.
Non è che tutta la musica debba portarsi sempre dietro un bagaglio di filosofia, con la musica ci si può ballare, scherzare, ridere, stupirsi ma non si deve dimenticare che anche dietro un'improvvisazione, anche sgarbata, ironica, divertente, di Armstrong, c'è il peso di una storia, di un pensiero, e quelle note non sono li solo a dimostrare l'esattezza estetica ma sono sempre l'espressione di tutto il viaggio umano che le ha fatte scaturire. Un invito a distinguere tra musica vera e musica futile cercando di non cadere nelle trappole del tecnicismo fine a se stesso.

Perciò la musica, quella giusta, quella nata dalla mente emozionata, mi piace tutta, dal Gregoriano a Zawinul, da Mais a Pino Daniele, da Debussy al tango antico.
artemiasalina 14-11-18 15.28
@ vin_roma
Grazie Marcher,
Devo dire che mi piacerebbe se in molti leggessero quello che ho scritto, non per ricevere complimenti ma per far capire che la musica non si ferma al solo lato estetico e può, e deve, dare di più.
Molte volte, forse, ho dato l'impressione del criticone, ho, come nel caso del ragazzetto che suonava Spain, dato l'idea di quello a che ha sempre da ridire su tutto... in verità è che vorrei far capire l'importanza emotiva del messaggio musicale che non si ferma, come ultimamente accade, al solo essere un mezzo per stupire e farsi notare.
Non è che tutta la musica debba portarsi sempre dietro un bagaglio di filosofia, con la musica ci si può ballare, scherzare, ridere, stupirsi ma non si deve dimenticare che anche dietro un'improvvisazione, anche sgarbata, ironica, divertente, di Armstrong, c'è il peso di una storia, di un pensiero, e quelle note non sono li solo a dimostrare l'esattezza estetica ma sono sempre l'espressione di tutto il viaggio umano che le ha fatte scaturire. Un invito a distinguere tra musica vera e musica futile cercando di non cadere nelle trappole del tecnicismo fine a se stesso.

Perciò la musica, quella giusta, quella nata dalla mente emozionata, mi piace tutta, dal Gregoriano a Zawinul, da Mais a Pino Daniele, da Debussy al tango antico.
Bravissimo! Condivido in pieno.
lele49 14-11-18 15.57
vin_roma ha scritto:
Perciò la musica, quella giusta, quella nata dalla mente emozionata, mi piace tutta, dal Gregoriano a Zawinul, da Mais a Pino Daniele, da Debussy al tango antico.

Se i giovani capissero il senso della tua frase e la applicassero,forse la musica in Italia diventerebbe una grande arte....e certe cose non succederebbero.
Ma probabilmente è utopia.
Ciao caro Vin.
vin_roma 14-11-18 17.03
Scusate,
Mi piacerebbe che il vecchio post fosse visibile ancora per un po' dato che quando va in 2^ o 3^ pagina poi si salta.
Scusate di nuovo.

"Morricone può piacere o non piacere e qui non si discute ma...

Se consideriamo il Morricone cinematografico dal solo lato musicale ...certo, appare come un melodista, buon orchestratore, a volte anche scontato.
Secondo me non è su questo piano che dobbiamo considerarlo ma sulla capacità di entrare nel tessuto del racconto filmico, nel saper trarre il senso più profondo e spalmarlo, indipendentemente dal contesto, sulla scena contingente, quasi a ricordare sempre il motivo e il perché del tutto.
Infatti alcuni suoi stretti collaboratori mi dicono che il "suono" dei film li crea anche prima di vedere il girato leggendo solo il copione... anzi, Sergio Leone spesso le musiche le pretendeva assolutamente prima per poi girare mandando la musica sul set di ripresa. Quindi un Morricone che legge ed amplifica il senso intimo dell'opera, creando col suono il filo conduttore dell'emozione che si vuole trasmettere.

Un esempio è questo: Mission, The fall .
Magari J. Williams avrebbe scritto mirabolanti esplosioni orchestrali in sincrono con le immagini, avrebbe sottolineato ogni momento interno alle scene per dargli vigore. Morricone no, ha scritto, si può dire, delle vere e proprie suites indipendenti ma animate dallo spirito intimo che muoveva i protagonisti, non è banalmente corso dietro agli eventi ma ha descritto l'anima assoluta dell'opera.
Visto che l'ho citato, John Williams, varie da Guerre Stellari:
Musica eccezionale, certamente più "musica" in senso stretto, accattivante, liberatoria, coinvolgente ma, rispetto al film, alla fine descrive e sottolinea, sapientemente, solo i momenti contingenti...
Morricone no, non corre dietro le scene ma concorre al senso totale aggiungendo la descrizione di quello che non si vede, forse con musica più "semplice" ma non per questo meno toccante. E penso che se mai avessero proposto a Morricone di musicare Guerre Stellari ...lui avrebbe certamente rifiutato per il poco spessore della pellicola, tutta incentrata sullo show poiché ha sempre prediletto un certo cinema impegnato, dove poter dire la sua. E in quest'ottica posso anche intuire quello che in generale abbia potuto pensare di Tarantino... e infatti, come scritto nell'altro post, per il film dell'Oscar, di originale ha scritto solo il finale, "la lettera di Lincoln", probabilmente è stata questa scena, letta sul copione, a fargli dire di si per la sua intensità emotiva e morale.

Poi,
I titoli di testa di "Novecento": .
Non so quanti di voi l'abbiano mai visto questo film ...era in due parti da tre ore ciascuna! lungo, lento, raccontava l'Italia della provincia contadina dai primi del '900 sino alla fine del fascismo e questi titoli di testa, apparentemente semplici, portano la bandiera di un pensiero che ci ha condotti a ciò che siamo noi oggi. A me emoziona sempre.

Marco Polo: ascoltate la musica scelta dalla NBC americana per lo spot del Marco Polo italiano: e quella giusta, intensa, che racconta il viaggio perenne dell'uomo firmata Morricone

Parlando di inni: Sacco e Vanzetti e cantate da Joan Baez. Potrebbe una musica così anni '70 testimoniare un'ambientazione dei primi del '900? Chi avrebbe potuto descrivere in questo modo il pensiero sottinteso e senza tempo contro l'ingiustizia? solo una capoccia come quella di Ennio."
benjomy 14-11-18 19.19
vin... facciamo un'accordo economico... ogni tot ore ripubblico il tuo post! decidiamo un compenso forfettario o a post?emoemo
vin_roma 14-11-18 19.56
@ benjomy
vin... facciamo un'accordo economico... ogni tot ore ripubblico il tuo post! decidiamo un compenso forfettario o a post?emoemo
ma nun me pia' per ...emo

c'ho messo quasi un'ora pe' scrive, fammelo sfrutta'! ...e poi penso di aver dato un motivo per ragionare e vedere alcune cose sotto un altro profilo. (e non mi riferisco a te o ad altri esperti ... emo)
lele49 14-11-18 20.44
@ vin_roma
ma nun me pia' per ...emo

c'ho messo quasi un'ora pe' scrive, fammelo sfrutta'! ...e poi penso di aver dato un motivo per ragionare e vedere alcune cose sotto un altro profilo. (e non mi riferisco a te o ad altri esperti ... emo)
E fai che dopo 50 minuti che scrivevi,ti saltava tutto,come mi è già successo-emo
Ammazzz e chi ha voglia di riscrivere tutto.Ciao caro Vin.
lipzve 15-11-18 10.26
@ vin_roma
Scusate,
Mi piacerebbe che il vecchio post fosse visibile ancora per un po' dato che quando va in 2^ o 3^ pagina poi si salta.
Scusate di nuovo.

"Morricone può piacere o non piacere e qui non si discute ma...

Se consideriamo il Morricone cinematografico dal solo lato musicale ...certo, appare come un melodista, buon orchestratore, a volte anche scontato.
Secondo me non è su questo piano che dobbiamo considerarlo ma sulla capacità di entrare nel tessuto del racconto filmico, nel saper trarre il senso più profondo e spalmarlo, indipendentemente dal contesto, sulla scena contingente, quasi a ricordare sempre il motivo e il perché del tutto.
Infatti alcuni suoi stretti collaboratori mi dicono che il "suono" dei film li crea anche prima di vedere il girato leggendo solo il copione... anzi, Sergio Leone spesso le musiche le pretendeva assolutamente prima per poi girare mandando la musica sul set di ripresa. Quindi un Morricone che legge ed amplifica il senso intimo dell'opera, creando col suono il filo conduttore dell'emozione che si vuole trasmettere.

Un esempio è questo: Mission, The fall .
Magari J. Williams avrebbe scritto mirabolanti esplosioni orchestrali in sincrono con le immagini, avrebbe sottolineato ogni momento interno alle scene per dargli vigore. Morricone no, ha scritto, si può dire, delle vere e proprie suites indipendenti ma animate dallo spirito intimo che muoveva i protagonisti, non è banalmente corso dietro agli eventi ma ha descritto l'anima assoluta dell'opera.
Visto che l'ho citato, John Williams, varie da Guerre Stellari:
Musica eccezionale, certamente più "musica" in senso stretto, accattivante, liberatoria, coinvolgente ma, rispetto al film, alla fine descrive e sottolinea, sapientemente, solo i momenti contingenti...
Morricone no, non corre dietro le scene ma concorre al senso totale aggiungendo la descrizione di quello che non si vede, forse con musica più "semplice" ma non per questo meno toccante. E penso che se mai avessero proposto a Morricone di musicare Guerre Stellari ...lui avrebbe certamente rifiutato per il poco spessore della pellicola, tutta incentrata sullo show poiché ha sempre prediletto un certo cinema impegnato, dove poter dire la sua. E in quest'ottica posso anche intuire quello che in generale abbia potuto pensare di Tarantino... e infatti, come scritto nell'altro post, per il film dell'Oscar, di originale ha scritto solo il finale, "la lettera di Lincoln", probabilmente è stata questa scena, letta sul copione, a fargli dire di si per la sua intensità emotiva e morale.

Poi,
I titoli di testa di "Novecento": .
Non so quanti di voi l'abbiano mai visto questo film ...era in due parti da tre ore ciascuna! lungo, lento, raccontava l'Italia della provincia contadina dai primi del '900 sino alla fine del fascismo e questi titoli di testa, apparentemente semplici, portano la bandiera di un pensiero che ci ha condotti a ciò che siamo noi oggi. A me emoziona sempre.

Marco Polo: ascoltate la musica scelta dalla NBC americana per lo spot del Marco Polo italiano: e quella giusta, intensa, che racconta il viaggio perenne dell'uomo firmata Morricone

Parlando di inni: Sacco e Vanzetti e cantate da Joan Baez. Potrebbe una musica così anni '70 testimoniare un'ambientazione dei primi del '900? Chi avrebbe potuto descrivere in questo modo il pensiero sottinteso e senza tempo contro l'ingiustizia? solo una capoccia come quella di Ennio."
grazie per la tua analisi
Morricone può piacere o non piacere, ma dal basso della mia piccolezza non descriverei le sue musiche come banali
orange1978 15-11-18 10.32
Morricone non mi fa impazzire, non dico sia banale ma insomma...passa da delle atmosfere indubbiamente molto interessanti come quel tema con l'armonica di c'era una volta il west mi pare (o forse era un altro film?) a brani alquanto goffi e strani come Bianco Rosso e Verdone (il tema dei titoli di testa fa veramente schifo dai, si salva solo perche cé il rhodes).

cioe ha fatto cose molto molto di classe ed altre che pure a me suonano "banali" o sarebbe meglio dire "strane", tipo quel pezzo non so di che film sia che fa una roba tipo "pimpaaaa la pimpaaaa pippaa poppaaaa pippa poppaaá pimpaaaa la pipppaaaa pipa poppaaaa...." etc etc....

boh, sinceramente preferisco altri compositori da film come jerry goldsmith, arthur rubinstein, john williams, oppure anche piero piccioni e armando trovajoli, saranno gusti personali.
vin_roma 15-11-18 11.06
Alla fine conta l'impressione che si riceve.

Morricone non è il migliore del mondo ma dalla sua ha la capacità di sperimentare, di usare solo un jaw harp e un fischio o 200 persone in orchestra o di usare maglio e martello pneumatico per commentare un film.
Alla fine, spesso, è un melodista, nelle orchestrazioni non arriva come Goldsmith o Williams, neanche lontanamente, però, è quello che volevo far capire, quel poco che fa lo scrive dentro le pagine del copione, diventa parte integrante della storia al punto che "giù la testa" è shon shon, "Mission" è il tema dell'oboe", "per un pugno di dollari" è il fischio...
Pochi altri autori hanno questa capacità, al 90% si limitano ad appiccicare delle musiche sulla scena ma non compenetrano la storia.
hindefus 15-11-18 12.35
@ lele49
vin_roma ha scritto:
Perciò la musica, quella giusta, quella nata dalla mente emozionata, mi piace tutta, dal Gregoriano a Zawinul, da Mais a Pino Daniele, da Debussy al tango antico.

Se i giovani capissero il senso della tua frase e la applicassero,forse la musica in Italia diventerebbe una grande arte....e certe cose non succederebbero.
Ma probabilmente è utopia.
Ciao caro Vin.
E invece i giovani, tristemente, cosa fanno? Cover band.
lipzve 15-11-18 12.47
@ hindefus
E invece i giovani, tristemente, cosa fanno? Cover band.
peggio, ascoltano ligabue.
Preferisco il suono dell'acqua nel wc
maverplatz 15-11-18 15.32
Forse non sono imparziale, anzi sicuramente non lo sono e mi scuso, ma essendo stato plagiato dalle vecchie compact cassette di mio padre, a me Morricone piace molto; poi i gusti son gusti...

Ho il sentore che Morricone sarà celebrato come uno dei più grandi compositori di sempre (e non solo di colonne sonore), ma soltanto quando non sarà più tra noi, perché in Italia spesso è così, l'invidia stravince.

Quanti Oscar avrebbe vinto se fosse stato cittadino americano? Come quando (1987) gli fu negato (a mio avviso ingiustamente) per la colonna sonora di “The mission”, ma assegnato invece a Herbie Hancock per “Round Midnight” (sì, capolavoro jazz, ma non proprio musica originale).

È verissimo, come giustamente ha scritto Vin, che (nelle colonne sonore) scrive dentro le pagine del copione ed è parte integrante della storia. D'altronde, cosa sarebbero i film del suo amico Sergio Leone senza le sue musiche? Musiche che spesso sostituivano i dialoghi, ad esempio [For a Few Dollars More - Final Duel], ma che vivono anche di luce propria al di fuori del contesto cinematografico e/o televisivo.
Un mio collega d'ufficio conosceva il tema di [Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto] senza però aver mai visto il film, anzi non ne sapeva nemmeno dell'esistenza.

Sono ancora più di parte: malgrado le splendide colonne sonore di John Williams, non comprerei mai i rispettivi dischi / CD, ma le potrei ascoltare solo durante la visione dei film.
Con Morricone è diverso, perché oltre a "rivedere” le sequenze dei film solo ascoltando la sue musiche, posso anche associarle ad emozioni e ricordi personali.
giosanta 15-11-18 15.43
Io vado oltre, nel senso che la musica del Maestro Romano da valore ad alcuni film che, di per se, ne avrebbero assai meno.
A certi livelli invece il binomio film musica è inscindibile: Rota - Fellini; Piovani - Benigni; Barry e la serie di James Bond (e non solo) ecc.
anumj 16-11-18 12.32
@ synthpanze
Sarebbe veramente una gran caduta di stile, non solo perchè ha preso l'oscar, benchè lo meritasse più volte, nessuno gli ha regalato niente, ma da un signore quelle dichiarazioni sono inaccettabili e sarebbe stato troppo stolto e stupido ad averle riferite ad un giornalista
Se da un lato è possibile che un 90enne possa non capire o piacere quel tipo di cinema dall'altro penso che sia solo roba gonfiata e manipolata, pubblicità sporca per un giornale che ormai non "tira" più...


https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2018/11/11/news/ennio_morricone_quentin_tarantino-211372417/
Morricone puó dire il cazzo che vuole...