@ michelet
Chi si attesta sulla cinquantina come il sottoscritto, presumibilmente ha iniziato a suonare sintetizzatori e ad approcciarsi alla tecnologia (analogica) trent'anni fa o più. Dalla coppia di registratori a cassette stereo che rendevano le sovraincisioni un incubo, il passo successivo era il 4 tracce a cassette Fostex o, per i più fortunati, Tascam.
Devo dire la verità che la freschezza delle idee di allora, limitate dalla tecnologia dell'epoca, era molto più autentica di quella odierna, forse perché l'entusiasmo era quello di un adolescente spensierato.
Nel 1982 ebbi la fortuna di avere a disposizione un multitraccia a cassette Fostex 250 che, nonostante la qualità tutt'altro che eccelsa, mi è rimasto nel cuore per la sua semplicità d'uso e, specialmente, la sua immediatezza.
Oggi, a distanza di molti anni, pur avendo a che fare con sequencer e DAW di un certo livello, inizio a mal sopportare tutta la loro complessità che vedo più come un ostacolo alla creatività che un reale aiuto.
Mi stavo chiedendo se fare un passo indietro, con Tascam DP32 SD non sia invece fare un passo avanti in termini di semplicità e rapidità operativa. L'unico aspetto che mi convince poco è l'assenza delle porte MIDI e, conseguentemente del MTC, il che rende impossibile la sincronizzazione del sequencer alle tracce audio.
Per chi ha o ha avuto a che fare con questa tipologia di apparecchiature, ha ancora senso utilizzarle oggi o, invece, devo rassegnarmi all'evidenza che sono acqua passata?
A mio avviso, un Vs2480 ad esempio o un Vs2400 o Akai DPS24 hanno senso se un musicista ha anche esigenze di riprendere "al volo" situazioni esterne al proprio studio...ma all'interno di quest'ultimo come postazione fissa ha meno senso...ha più senso forse uno Yamaha 01V96 che funge anche da scheda audio 24/96 con 16 ch verso la DAW in senso bi-direzionale, nonché da mixer digitale puro...ovviamente a mio avviso.