@ MiLord
Scusate ma la tonalità non è re maggiore come è stato detto? Il misolidio è il modo in cui si sviluppa il brano ma le tonalità sono solo o maggiori o minori che io sappia.
O meglio, il sistema di tonalità modale, e cioè basato appunto sui modi, esisteva fino al '600 se non erro.
Non voglio fare il saccente
correggetemi se sbaglio.
Però la tonalità di un brano, da cui derivano le alterazioni in chiave, è solo o maggiore o minore.
Dire re misolidio indica il modo ma teoricamente non è corretto.
Alla domanda
milchija ha scritto:
In quale tonalità é il brano?
La risposta è re maggiore, come hanno detto già alucni
E poi
milchija ha scritto:
Come analizzereste questo brano dal punto di vista armonico?
In ogni caso la risposta è re maggiore. Poi si può spiegare che viene utilizzato il
modo misolidio
le tonalità sono solo una convenzione, infatti schoenberg le rifiuta e ha inventato la musica seriale atonale (beh non solo lui poi direi).
nel senso, che nessuno ti vieterebbe di fare un brano basandolo tutto su una scala modale o anche non modale, una scala eptafonica non diatonica,senza nemmeno segnare le alterazioni in chiave....e se faccio un brano in cui cè il sib in teoria sono in fa maggiore ma se il brano ruota solo su un giro di basso ostinato in do maggiore 7 quindi diciamo misolidio nessuno mi vieta di scrivere che non sono in FA ma in do misolidio anche perche solitamente in una tonalità ci sono i ruoli, ossia il ruolo dell'accordo di dominante per esempio, ci sono i movimenti dei vari accordi con le risoluzioni....
ma se in questo ipotetico brano non ce alcuna progressione armonica ma solo una linea di basso ostinato con sovrapposizioni di accordi anche dissonanti ad esempio quartali, non è sbagliato considerarlo un brano modale, ci sono esempi di brani cosi anche nel jazz, ne ho visti ogni tanto.
alla fine si tratta solo di convenzioni, che significa "giusto o sbagliato"? certo ci sono cose che sono sbagliate tipo non puoi dire la sensibile della tonalità di re maggiore è MI...la sensibile della tonalità di re maggiore è do diesis, ma molte altre sopratutto nel novecento sono state rivoluzionate.
basti pensare alle nuove forme di notazione della musica contemporanea, o alle politonalità, o alla musica seriale appunto....o a eric satie che non "misurava" la partitura....e allora? come la mettiamo?
le tonalità sono maggiori e minori vero....nel sistema tonale occidentale, ma se la tua musica fosse modale o atonale nessuno ti impedirebbe di scriverla come ritieni giusto, certo se scrivi un brano in la minore e metti in chiave un alterazione che non esiste tipo do diesis, non puoi piu pretendere di dire "siamo in la minore", perche il la minore non ha alterazioni in chiave, e anche perche non esiste nessuna tonalità che ha un do diesis in chiave e basta, al massimo solo il fa diesis (sol e mi minore), io credo che il punto sia questo semplicemente, ci sono cose che sono come la grammatica di una lingua, insindacabili, altre che possono essere gestite come si vuole.