@ ruggero
Con quelli che sostengono il fine vita, l'eutanasia et etc... Chi avrebbe mai detto che un corpo così sofferente avrebbe fatto l'astrofisica?
Ha voluto andare avanti, ed il mondo intero lo ringrazia e gli è debitore per questa scelta. Ma così come lui con grandissimo coraggio e forza di volontà ha scelto di continuare (chapeau), uno deve anche avere diritto di scegliere di farla finita se le condizioni di vita per lui diventano insostenibili. E badabene che per "condizioni insostenibili" non intendo l'essere in crisi dopo essere stati mollati dalla donna (rispettivamente dall'uomo), ma intendo ritrovarsi in condizioni analoghe a quelle del povero Hawking. Non tutti hanno la forza di tollerare un'intera vita passata in quelle condizioni, e questo è un fatto che non si può deliberatamente ignorare nel nome del "politically correct" e/o delle ideologie religiose.
Vorrei proprio vedere quanti di tutti quelli che lanciano strali contro il diritto all'eutanasia avrebbero la forza di volontà, dopo un terribile incidente od una terribile malattia, di vegetare per decenni su una sedia a rotelle, e quanti invece vorrebbero tanto poterla fare finita. Immedesimiamoci in una persona che improvvisamente si ritrova ad avere davanti 20, 30, 40 o addirittura 50 anni da passare in quelle condizioni e facciamoci qualche domanda. E non mettiamola sul "ecco, se Hawking avesse deciso di optare per l'eutanasia, non avrebbe fatto le scoperte che ha fatto", che è un discorso fazioso e pure parecchio disonesto. Perché Hawking era una rarissima eccezione, un uomo con una mente straordinaria che ben pochi esseri umani al mondo possono vantare la fortuna di avere, non certo la regola.
La maggior parte delle persone che loro malgrado si ritrovano ad essere nelle stesse condizioni di Hawking, passa la vita tra sofferenze che noi non possiamo nemmeno immaginare, non certo a far volare la mente tra stelle, scienza e matematica come ha fatto lui. Il suo essere scienziato, la sua fortissima passione per l'astrofisica e la matematica e l'immensa forza di volontà che lo caratterizzava l'hanno spinto ad andare avanti, ma se fosse stato il "pinco pallino qualunque" (senza offesa per nessuno chiaramente), senza la mente caparbia e geniale che aveva lui, con buona probabilità se avesse potuto l'avrebbe fatta finita ben prima di arrivare a 76 anni suonati. E se il buon Stephen avesse scelto l'eutanasia, per quanto mi concerne vista la sua condizione avrebbe avuto pieno il diritto di andarsene.
La vita è un diritto, ma lo dev'essere anche la morte. Non vedo perché uno debba essere obbligato per legge o per ideologia a vivere incollato per il resto dei suoi giorni ad una sedia a rotelle, incapace perfino di muovere le labbra per parlare, se per costui una vita passata in quel modo non ha senso e causa solo grande malessere e sofferenza. Oppure denigrato perché vorrebbe farla finita. In questo caso la scelta se andare avanti o no dev'essere sua e solo sua, non dei politici e degli uomini di chiesa. E noi non siamo nessuno per poter giudicare questa persona, qualsiasi scelta faccia.