[POLIS] Stephen Hawking ci ha lasciati

mima85 14-03-18 21.06
@ ruggero
Con quelli che sostengono il fine vita, l'eutanasia et etc... Chi avrebbe mai detto che un corpo così sofferente avrebbe fatto l'astrofisica?
Ha voluto andare avanti, ed il mondo intero lo ringrazia e gli è debitore per questa scelta. Ma così come lui con grandissimo coraggio e forza di volontà ha scelto di continuare (chapeau), uno deve anche avere diritto di scegliere di farla finita se le condizioni di vita per lui diventano insostenibili. E badabene che per "condizioni insostenibili" non intendo l'essere in crisi dopo essere stati mollati dalla donna (rispettivamente dall'uomo), ma intendo ritrovarsi in condizioni analoghe a quelle del povero Hawking. Non tutti hanno la forza di tollerare un'intera vita passata in quelle condizioni, e questo è un fatto che non si può deliberatamente ignorare nel nome del "politically correct" e/o delle ideologie religiose.

Vorrei proprio vedere quanti di tutti quelli che lanciano strali contro il diritto all'eutanasia avrebbero la forza di volontà, dopo un terribile incidente od una terribile malattia, di vegetare per decenni su una sedia a rotelle, e quanti invece vorrebbero tanto poterla fare finita. Immedesimiamoci in una persona che improvvisamente si ritrova ad avere davanti 20, 30, 40 o addirittura 50 anni da passare in quelle condizioni e facciamoci qualche domanda. E non mettiamola sul "ecco, se Hawking avesse deciso di optare per l'eutanasia, non avrebbe fatto le scoperte che ha fatto", che è un discorso fazioso e pure parecchio disonesto. Perché Hawking era una rarissima eccezione, un uomo con una mente straordinaria che ben pochi esseri umani al mondo possono vantare la fortuna di avere, non certo la regola.

La maggior parte delle persone che loro malgrado si ritrovano ad essere nelle stesse condizioni di Hawking, passa la vita tra sofferenze che noi non possiamo nemmeno immaginare, non certo a far volare la mente tra stelle, scienza e matematica come ha fatto lui. Il suo essere scienziato, la sua fortissima passione per l'astrofisica e la matematica e l'immensa forza di volontà che lo caratterizzava l'hanno spinto ad andare avanti, ma se fosse stato il "pinco pallino qualunque" (senza offesa per nessuno chiaramente), senza la mente caparbia e geniale che aveva lui, con buona probabilità se avesse potuto l'avrebbe fatta finita ben prima di arrivare a 76 anni suonati. E se il buon Stephen avesse scelto l'eutanasia, per quanto mi concerne vista la sua condizione avrebbe avuto pieno il diritto di andarsene.

La vita è un diritto, ma lo dev'essere anche la morte. Non vedo perché uno debba essere obbligato per legge o per ideologia a vivere incollato per il resto dei suoi giorni ad una sedia a rotelle, incapace perfino di muovere le labbra per parlare, se per costui una vita passata in quel modo non ha senso e causa solo grande malessere e sofferenza. Oppure denigrato perché vorrebbe farla finita. In questo caso la scelta se andare avanti o no dev'essere sua e solo sua, non dei politici e degli uomini di chiesa. E noi non siamo nessuno per poter giudicare questa persona, qualsiasi scelta faccia.
ruggero 15-03-18 00.34
@ mima85
Ha voluto andare avanti, ed il mondo intero lo ringrazia e gli è debitore per questa scelta. Ma così come lui con grandissimo coraggio e forza di volontà ha scelto di continuare (chapeau), uno deve anche avere diritto di scegliere di farla finita se le condizioni di vita per lui diventano insostenibili. E badabene che per "condizioni insostenibili" non intendo l'essere in crisi dopo essere stati mollati dalla donna (rispettivamente dall'uomo), ma intendo ritrovarsi in condizioni analoghe a quelle del povero Hawking. Non tutti hanno la forza di tollerare un'intera vita passata in quelle condizioni, e questo è un fatto che non si può deliberatamente ignorare nel nome del "politically correct" e/o delle ideologie religiose.

Vorrei proprio vedere quanti di tutti quelli che lanciano strali contro il diritto all'eutanasia avrebbero la forza di volontà, dopo un terribile incidente od una terribile malattia, di vegetare per decenni su una sedia a rotelle, e quanti invece vorrebbero tanto poterla fare finita. Immedesimiamoci in una persona che improvvisamente si ritrova ad avere davanti 20, 30, 40 o addirittura 50 anni da passare in quelle condizioni e facciamoci qualche domanda. E non mettiamola sul "ecco, se Hawking avesse deciso di optare per l'eutanasia, non avrebbe fatto le scoperte che ha fatto", che è un discorso fazioso e pure parecchio disonesto. Perché Hawking era una rarissima eccezione, un uomo con una mente straordinaria che ben pochi esseri umani al mondo possono vantare la fortuna di avere, non certo la regola.

La maggior parte delle persone che loro malgrado si ritrovano ad essere nelle stesse condizioni di Hawking, passa la vita tra sofferenze che noi non possiamo nemmeno immaginare, non certo a far volare la mente tra stelle, scienza e matematica come ha fatto lui. Il suo essere scienziato, la sua fortissima passione per l'astrofisica e la matematica e l'immensa forza di volontà che lo caratterizzava l'hanno spinto ad andare avanti, ma se fosse stato il "pinco pallino qualunque" (senza offesa per nessuno chiaramente), senza la mente caparbia e geniale che aveva lui, con buona probabilità se avesse potuto l'avrebbe fatta finita ben prima di arrivare a 76 anni suonati. E se il buon Stephen avesse scelto l'eutanasia, per quanto mi concerne vista la sua condizione avrebbe avuto pieno il diritto di andarsene.

La vita è un diritto, ma lo dev'essere anche la morte. Non vedo perché uno debba essere obbligato per legge o per ideologia a vivere incollato per il resto dei suoi giorni ad una sedia a rotelle, incapace perfino di muovere le labbra per parlare, se per costui una vita passata in quel modo non ha senso e causa solo grande malessere e sofferenza. Oppure denigrato perché vorrebbe farla finita. In questo caso la scelta se andare avanti o no dev'essere sua e solo sua, non dei politici e degli uomini di chiesa. E noi non siamo nessuno per poter giudicare questa persona, qualsiasi scelta faccia.
Ciao Mima. Grazie per il tuo intervento.
Charlie Gard e Alfie Evans sono morti "secondo legge". Loro non mi pare abbiano avuto facoltà di scelta. Questa è una prova che dei più piccoli ci si dimentica o forse i progresso (=la libertà di poter scegliere) va a discapito di qualcuno?
Qui concludo interventi sul tema perché non amo l'ambiente polis.
vin_roma 15-03-18 02.21
@ igiardinidimarzo
paolo_b3 ha scritto:
Da agnostico quale sono mi piace ricordare la sua polemica con, credo, Wojtila, che affermava sostanzialmente "ben venga la scienza, ma per tutto quello a cui non sappiamo dare una spiegazione, ricordate che c'è la fede" lui replicò: "mi dispiace, non sono d'accordo e lei non ha le prove"


proprio per questo suo pensiero non può essere ricordato come un grande uomo:
chiunque studia e approfondisce le meraviglie dell'universo e non riesce a ricondurle necessariamente al Creatore è da considerarsi inadeguato, per una di queste due ragioni:

1. o è superbo
2. o è poco intelligente

escludendo la seconda...
lascio perdere...

Giardini, ti sono amico e per questo vorrei toglierti la zavorra che altri ti hanno dato facendoti credere che sia un tuo bisogno.

Hawking chiedeva sempre di controllare e ricontrollare, verificare e riverificare ogni sua idea, teoria... l'importante non era non sbagliare ma raggiungere la verità, quella reale, non le favole sciamaniche di qualche prete credulone.

In quest'ottica, te ne puoi rallegrare, nessuno può negare l'esistenza di un creatore, neanche Hawking, tutt'al più ha detto di non averlo mai incontrato ...ma di strada ce n'è ancora molta da fare e ...chissà che tu non abbia ragione.

Di sicuro se qualcuno avesse portato una qualche minima prova di un creatore unico, Hawking non l'avrebbe di certo né ucciso e né ne avrebbe fatto insabbiare le prove ...anzi, l'avrebbe ringraziato!
Amministratore 15-03-18 05.16
R.I.P.
anonimo 15-03-18 08.01
@ mima85
Ha voluto andare avanti, ed il mondo intero lo ringrazia e gli è debitore per questa scelta. Ma così come lui con grandissimo coraggio e forza di volontà ha scelto di continuare (chapeau), uno deve anche avere diritto di scegliere di farla finita se le condizioni di vita per lui diventano insostenibili. E badabene che per "condizioni insostenibili" non intendo l'essere in crisi dopo essere stati mollati dalla donna (rispettivamente dall'uomo), ma intendo ritrovarsi in condizioni analoghe a quelle del povero Hawking. Non tutti hanno la forza di tollerare un'intera vita passata in quelle condizioni, e questo è un fatto che non si può deliberatamente ignorare nel nome del "politically correct" e/o delle ideologie religiose.

Vorrei proprio vedere quanti di tutti quelli che lanciano strali contro il diritto all'eutanasia avrebbero la forza di volontà, dopo un terribile incidente od una terribile malattia, di vegetare per decenni su una sedia a rotelle, e quanti invece vorrebbero tanto poterla fare finita. Immedesimiamoci in una persona che improvvisamente si ritrova ad avere davanti 20, 30, 40 o addirittura 50 anni da passare in quelle condizioni e facciamoci qualche domanda. E non mettiamola sul "ecco, se Hawking avesse deciso di optare per l'eutanasia, non avrebbe fatto le scoperte che ha fatto", che è un discorso fazioso e pure parecchio disonesto. Perché Hawking era una rarissima eccezione, un uomo con una mente straordinaria che ben pochi esseri umani al mondo possono vantare la fortuna di avere, non certo la regola.

La maggior parte delle persone che loro malgrado si ritrovano ad essere nelle stesse condizioni di Hawking, passa la vita tra sofferenze che noi non possiamo nemmeno immaginare, non certo a far volare la mente tra stelle, scienza e matematica come ha fatto lui. Il suo essere scienziato, la sua fortissima passione per l'astrofisica e la matematica e l'immensa forza di volontà che lo caratterizzava l'hanno spinto ad andare avanti, ma se fosse stato il "pinco pallino qualunque" (senza offesa per nessuno chiaramente), senza la mente caparbia e geniale che aveva lui, con buona probabilità se avesse potuto l'avrebbe fatta finita ben prima di arrivare a 76 anni suonati. E se il buon Stephen avesse scelto l'eutanasia, per quanto mi concerne vista la sua condizione avrebbe avuto pieno il diritto di andarsene.

La vita è un diritto, ma lo dev'essere anche la morte. Non vedo perché uno debba essere obbligato per legge o per ideologia a vivere incollato per il resto dei suoi giorni ad una sedia a rotelle, incapace perfino di muovere le labbra per parlare, se per costui una vita passata in quel modo non ha senso e causa solo grande malessere e sofferenza. Oppure denigrato perché vorrebbe farla finita. In questo caso la scelta se andare avanti o no dev'essere sua e solo sua, non dei politici e degli uomini di chiesa. E noi non siamo nessuno per poter giudicare questa persona, qualsiasi scelta faccia.
Bravo Mima bel post
mima85 15-03-18 08.28
ruggero ha scritto:
Charlie Gard e Alfie Evans sono morti "secondo legge". Loro non mi pare abbiano avuto facoltà di scelta. Questa è una prova che dei più piccoli ci si dimentica o forse i progresso (=la libertà di poter scegliere) va a discapito di qualcuno?


Questi sono casi ben diversi, che non possono essere comparati a quelli di chi da capace di intendere e di volere si ritrova ad un tratto a vivere come un vegetale.
mima85 15-03-18 08.38
vin_roma ha scritto:
Di sicuro se qualcuno avesse portato una qualche minima prova di un creatore unico, Hawking non l'avrebbe di certo né ucciso e né ne avrebbe fatto insabbiare le prove ...anzi, l'avrebbe ringraziato!


Esatto. Questa è la differenza tra la scienza e le organizzazioni ecclesiastiche, di qualsiasi religione siano. Nella scienza se porti le prove, la teoria è accertata ed accettata. Nelle organizzazioni ecclesiastiche (di qualsiasi religione siano) se porti delle prove che vanno contro i loro dogmi, negano e insabbiano.

Questo non significa che in scienza non si possano portare avanti le teorie più disparate (anche quelle più assurde), chiaramente per arrivare a delle prove ci vogliono degli studi che possono durare anche decenni, e finché le prove non si trovano la propria teoria non può diventare un assunto.
paolo_b3 15-03-18 09.12
@ ruggero
Ciao Mima. Grazie per il tuo intervento.
Charlie Gard e Alfie Evans sono morti "secondo legge". Loro non mi pare abbiano avuto facoltà di scelta. Questa è una prova che dei più piccoli ci si dimentica o forse i progresso (=la libertà di poter scegliere) va a discapito di qualcuno?
Qui concludo interventi sul tema perché non amo l'ambiente polis.
Mi spiace che non ci si possa confrontare sull'argomento, è senza dubbio molto interessante. Faccio tuttavia presente che siamo finiti a parlare di religione solamente perchè qualcuno ha detto che chi non accetta il dogma di Dio non può essere un grande uomo.
Sui tanti temi che dividono i credenti dai laici (divorzio, aborto, unioni civili, eutanasia) io sono convinto che sia giusta lasciare la scelta individuale. Tuttavia, se si può dimostrare che qualcuno è stato aiutato a morire contro la sua volontà allora si tratta di omicidio. Utilizzare queste vicende per affossare il principio che sta alla base è fuorviante, equivale ad abolire la proprietà privata per risolvere il problema dei furti.
cecchino 15-03-18 10.18
@ paolo_b3
Mi spiace che non ci si possa confrontare sull'argomento, è senza dubbio molto interessante. Faccio tuttavia presente che siamo finiti a parlare di religione solamente perchè qualcuno ha detto che chi non accetta il dogma di Dio non può essere un grande uomo.
Sui tanti temi che dividono i credenti dai laici (divorzio, aborto, unioni civili, eutanasia) io sono convinto che sia giusta lasciare la scelta individuale. Tuttavia, se si può dimostrare che qualcuno è stato aiutato a morire contro la sua volontà allora si tratta di omicidio. Utilizzare queste vicende per affossare il principio che sta alla base è fuorviante, equivale ad abolire la proprietà privata per risolvere il problema dei furti.
Guarda, l'argomento è estemamente complesso, sia che si parli di legge sul fine vita (che come detto da chi è più equilibrato, anche se schierato sull'una o l'altra posizione, se ben fatta è una legge sull'autodeterminazione, e non un consenso legale all'eutanasia indiscriminata) sia che si parli del rapporto tra fisica e religione o anche filosofia (argomento che, per motivi professionali, vivo sulla mia pelle tutti i giorni). Sulla seconda parte sono state scritte tonnellate di libri nel corso di diversi secoli, ma alla fine il problema a mio parere è sempre lo stesso: da una parte e dall'altra ci sono estremisti/integralisti incapaci di discutere senza distorcere la realtà e gli argomenti degli altri per sostenere tesi che, in maniera assoluta, sono insostenibili o indimostrabili.