[Polis] E' veramente la fine del CD?

Raptus 05-03-18 18.57
@ vin_roma
A parte che i CD, anche quelli professionali fotografati col glass master col tempo, temperature differenti, piegamenti vari, si "muovono" all'interno compromettendo la coerenza dei dati binari e per non parlare dei CD masterizzati nei quali è spesso visibile l'evaporazione dello strato sensibile che appare come un buco... C'è proprio nei giovanissimi la tendenza al "nuovo" dove quello che per noi è stata una conquista per loro è la normalità quindi videogiochi esasperatamente perfetti, musica dettagliatissima affascina solo chi ha più di trent'anni, molto più in basso, gli adolescenti, preferiscono (come mio figlio) videogiochi 2D come i vecchi Super Mario e la musica su vinile ...forse perché li identificano meglio da una realtà virtuale troppo vicina a quella vera? Per dire, mio figlio a 12 anni, trova molto più interessanti i suoni grezzi a 8 bit (tipo il Commodore) che tutti i VST che posso fornirgli...
Penso che quello che tu chiami "rifiuto della realtà virtuale" sia in realtà moda sommata ad una conoscenza superficiale delle cose.
I giovani, soprattutto adolescenti, volenti o nolenti sono guidati dalle mode e la vintage va forte questi anni.
Superficiale perchè se fossero a conoscenza di quello che potrebbero avere "a gratis" e di cosa c'è voluto per "arrivare li", anche parlando di videogiochi (parlo di quelli di fine anni 90) dove la grafica ti apriva le porte ad esperienze inimmaginabili prima ecco..viva Super Mario ma cacchio non lo si può paragonare al primo Unreal!
Pochi mi avranno seguito coi videogiochi, torno alla musica, stessa cosa coi vinili: passando per le musicassette e finendo coi CD (ripeto, non parlo di supporti standard da "auto", parlo di ascolti seri), io rimanevo di sasso ad ascoltare la qualità assurda di alcuni pezzi ascoltati su CD se solo li confrontavo con gli stessi sentiti su cassetta...
Il preferire il vinile perchè lo puoi collezionare è opinabile, anche i CD si collezionano, i vinili fanno "figo" e i CD no, questo è il problema...
nicolo 05-03-18 19.18
Ho un corista che, di un concerto, mi ha chiesto se gli facevo una audiocassetta.
mike71 05-03-18 21.49
@ nicolo
Ho un corista che, di un concerto, mi ha chiesto se gli facevo una audiocassetta.
Il mio papa` ha un DVD con hard disc e lo chiama videoregistratore, ed e` giusto. Ogni tanto ha un lapsus e lo chiama VHS. Per di piu` a casa abbiamo ancora un VHS funzionante ;-)

Ed in ogni caso...
https://www.amazon.com/Original-MASHTAPE-Cassette-Flash-Mixtape/dp/B01E1QME7U/ref=sr_1_fkmr0_2
Charlie78 05-03-18 23.00
@ mike71
Il mio papa` ha un DVD con hard disc e lo chiama videoregistratore, ed e` giusto. Ogni tanto ha un lapsus e lo chiama VHS. Per di piu` a casa abbiamo ancora un VHS funzionante ;-)

Ed in ogni caso...
https://www.amazon.com/Original-MASHTAPE-Cassette-Flash-Mixtape/dp/B01E1QME7U/ref=sr_1_fkmr0_2
Anche io ho dei cd originali ancora perfettamente funzionanti, la maggior parte dei Pink Floyd. Ho quella che credo sia stata la prima edizione di Dark Side of the moon in cd, non ricordo più quanti anni abbia, credo 30 anni o forse più....funziona perfettamente nonostante l'abbia ascoltato centinaia in volte in tutti questi anni. Poi per un pò mi è presa la mania di scrivere la data di acquisto nei cd, Wish You Were here risale al 22 aprile del '94 : inutile dire che è perfetto anche quello.
Ma, ammetto, ne ho anche qualcuno masterizzato : negli anni '90 la Sony faceva dei cd chiamati proprio "cd audio", ho Making Movies dei Dire Straits con questo supporto, anche quello come nuovo.
Solo che adesso nelle auto moderne si tende ad eliminare il lettore cd, per questo ho dovuto rispolverare il mio vecchio Blaupunkt con amplificatore Auotosonik per poter ascoltare i vecchi ma meravigliosi cd!!
Atreus 05-03-18 23.20
@ Charlie78
Anche io ho dei cd originali ancora perfettamente funzionanti, la maggior parte dei Pink Floyd. Ho quella che credo sia stata la prima edizione di Dark Side of the moon in cd, non ricordo più quanti anni abbia, credo 30 anni o forse più....funziona perfettamente nonostante l'abbia ascoltato centinaia in volte in tutti questi anni. Poi per un pò mi è presa la mania di scrivere la data di acquisto nei cd, Wish You Were here risale al 22 aprile del '94 : inutile dire che è perfetto anche quello.
Ma, ammetto, ne ho anche qualcuno masterizzato : negli anni '90 la Sony faceva dei cd chiamati proprio "cd audio", ho Making Movies dei Dire Straits con questo supporto, anche quello come nuovo.
Solo che adesso nelle auto moderne si tende ad eliminare il lettore cd, per questo ho dovuto rispolverare il mio vecchio Blaupunkt con amplificatore Auotosonik per poter ascoltare i vecchi ma meravigliosi cd!!
Anche io ho più di 400 cd a casa ma è un bel pezzo che è finita l’era del compact disk. Se non ve ne siete accorti vuol dire che vi siete distratti negli ultimi 5 anni. Non solo, è finita l’era del supporto fisico per tutto ciò che è multimedia (audio, video, gaming)”. Questo vale anche per le chiavette usb. Non lo dico io, è che non sono più la soluzione migliore mettendo tutto sul piatto della bilancia.
Il vinile non c’entra nulla, quello è collezionismo. E, sinceramente, un 33 giri è un oggetto molto più bello da collezionare di un CD, l’ho sempre sostenuto. Una collezione di vinili è un qualcosa da condividere con gli amici durante una cena e un bicchiere di whiskey, magari davanti al fuoco di un camino. Ma rimane legata all’ambiente casalingo e richiede passione e spazi adeguati.
Mi piacerebbe riprendere la collezione di dischi ma ho paura di spenderci troppi soldi e poi sono troppo pigro per stare dietro alla manutenzione del giradischi, puntine, spazzole, ecc.
Uso Apple Music e, sinceramente, sognavo da un pezzo un servizio così.
Certo mi dispiace che i giovanissimi non sappiano più cos’è il concetto di Hi-Fi e nn abbiano mai apprezzato la differenza tra un wav e un mp3 a 192 su un impianto di qualità ma non è un problema mio, chi si appassiona, crescendo con gli anni, scoprirà le differenze.
clouseau57 05-03-18 23.35
E' finito il CD ma anche il DVD come generico supporto DATI.Credo che attualmente resti solo un supporto utile per l'industria discografica e cinematografica.....ancora per poco !
emo
Synthex77 06-03-18 01.01
Si g'à da qualche anno...
serpaven 06-03-18 07.23
@ Synthex77
Si g'à da qualche anno...
onestamente, quello che mi manca è il tempo e sopratutto la voglia di ascoltare i quasi 600 CD e di vedere gli oltre 1500 DVD originali che oramai stazionano diligentemente catalogati in classificatori fotografici in libreria.
dei CD oltre un centinaio sono ibridi SACD @ 96/24 KHz/Bit idem per gli oltre 100 HD-DVD, un formato toshiba ai tempi concorrente del blueray ma che è stato sopraffatto dalla guerra commerciale di sony che distrugge i competitor (con soluzioni tecnologicamente superiori) e poi omologa/costringe il mercato ad un unico livello qualitativo mediobasso. qualche HD-DVD è già illeggibile pur essendo apparentemente intonso e senza graffi e non è nemmeno bastato (prima che il formato venisse definitivamente dichiarato defunto) acquistare un secondo lettore nuovo da tenere di scorta.
anche il lettore SACD, con meccanica philips pro, non viene praticamente utilizzato e l'impianto audiovideo multiamplificato e multiprocessato da 2000 WRMS con videoproiettore (tutto da me progettato, realizzato e tarato a partire dai diffusori ad alta efficienza, a scomparsa incassato in muri/controsoffitti) viene mestamente utilizzato neanche tutte le sere per vedere a volumi da TV un telefilm o qualche puntata di serie tv trasmessa in un pseudo HD da steaming. una tristezza infinita, tanto che in una prossima casa metterò una normale TV e bon.... emo
denismzz 06-03-18 09.57
@ mima85
denismzz ha scritto:
E' la fine di tutti i supporti digitali, ed è logico che sia così. Sta finendo l'era del "possesso" per lasciare spazio a quella del "servizio". Prima se volevi musica compravi il supporto, oggi compri (quando non è gratis) la possibilità di ascoltarlo in streaming, ma il file stesso nel 90% dei casi non ha più senso di esistere.


Non sono d'accordo. Il file ha senso eccome di esistere, ed aggiungo immagazzinato su un supporto di nostro possesso e sotto il nostro controllo. Perché quando ti si scassa la connessione Internet, tu il tuo file te lo puoi sempre ascoltare, e non sei dipendente dai vizi/voglie/idiosincrasie/guasti/eccetera di provider, infrastrutture di rete, servizio streaming e via dicendo.
Ho detto che "sta finendo" e confermo. 10 anni fa quello che scrivi era molto vero, oggi lo è già molto meno, tra altri 10 anni la connessione internet sarà come la corrente, o l'acqua calda, ci sarà e basta, e nessuno si preoccuperà più di "avrò internet?" "ho abbastanza giga?". Come oggi nessuno si domanda più "stasera ci sarà corrente che devo cuocere le lasagne?".
OperatorOne 06-03-18 13.29
Pensate che c'è già chi si chiede se le vecchie Bobinone rimpiazzeranno il vinile. Quindi anche i dischi tornati di moda da un po' sarebbero in disuso. Di già???
Se masticate l'inglese guardatevi questo video interessante!
mima85 06-03-18 18.49
denismzz ha scritto:
tra altri 10 anni la connessione internet sarà come la corrente, o l'acqua calda, ci sarà e basta, e nessuno si preoccuperà più di "avrò internet?" "ho abbastanza giga?". Come oggi nessuno si domanda più "stasera ci sarà corrente che devo cuocere le lasagne?"


Queste sono domande che solo chi non sa cosa ci sta dietro non si fa. Chi invece lo sa o anche semplicemente ne ha una vaga idea, conosce bene o può arrivare perlomeno a intuire le implicazioni che ci sono in sistemi come l'acqua corrente, l'elettricità e la connettività Internet, apparentemente così semplici e scontati per noi utilizzatori finali, ma che dietro hanno una complessità da far spavento.

Qualsiasi fornitura può fallire. Che sia acqua, che sia elettricità, che sia Internet. Succede, e non è nemmeno un evento così estremamente raro, specialmente per ciò che riguarda Internet. Internet che inoltre ancora oggi in diverse zone è parecchio volubile, penso per esempio a zone discoste in campagna o montagna, dove le infrastrutture sono vecchie, talvolta addirittura decadenti, e siccome sono fuori dalla "zona di profitto" di provider e compagnie telefoniche dovranno attendere ancora parecchio per vedere la situazione migliorare, se mai decideranno di migliorarla. Non diamo Internet per scontato, perché non lo è affatto. E ancora meno scontati sono i servizi di streaming/cloud/eccetera, che insieme a tutto il resto sono anelli che compongono una catena, e se solo uno di questi anelli si rompe tutta la catena è influenzata.

Per di più ricordiamoci che al giorno d'oggi ci sono in giro bot di centinaia di migliaia di dispositivi pronti a colpire questa o quella importante infrastruttura di rete. In Germania e negli USA sanno bene cosa significa quando la botnet Mirai di turno attacca qualche grosso provider nazionale o qualche elemento strutturale di Internet, come il sistema DNS. Mezzo paese se non di più resta senza connessione per ore, se non per giorni, e dato che ormai sempre di più pure la telefonia è veicolata via VoIP, pure questa ne risente. E data l'evoluzione delle cose, con falle nella sicurezza che vengono scoperte quasi ad intervallo giornaliero in questo o quel sistema, e orde di computer e dispositivi IoT pronti ad approfittarne in qualsiasi momento in quanto infetti da malware, o semplicemente aperti come cozze verso l'intera Internet (quindi prestando il fianco ad essere abusati nei modi più disparati), non c'è molto da star tranquilli.

L'era del possesso dei propri file, che siano musicali e non, sta finendo solo per coloro che vogliono che finisca. Chi non lo vuole, si attrezza con un NAS, con almeno un disco esterno per i backup, ed i propri file se li tiene in casa. Compresa la propria collezione di musica.
giosanta 07-03-18 08.54
mima85 ha scritto:
Chi invece lo sa o anche semplicemente ne ha una vaga idea, conosce bene o può arrivare perlomeno a intuire le implicazioni che ci sono in sistemi come l'acqua corrente, l'elettricità e la connettività Internet, apparentemente così semplici e scontati per noi utilizzatori finali, ma che dietro hanno una complessità da far spavento.

Qualsiasi fornitura può fallire. Che sia acqua, che sia elettricità, che sia Internet. Succede, e non è nemmeno un evento così estremamente raro, specialmente per ciò che riguarda Internet. Internet che inoltre ancora oggi in diverse zone è parecchio volubile, penso per esempio a zone discoste in campagna o montagna, dove le infrastrutture sono vecchie, talvolta addirittura decadenti, e siccome sono fuori dalla "zona di profitto" di provider e compagnie telefoniche dovranno attendere ancora parecchio per vedere la situazione migliorare, se mai decideranno di migliorarla. Non diamo Internet per scontato, perché non lo è affatto. E ancora meno scontati sono i servizi di streaming/cloud/eccetera, che insieme a tutto il resto sono anelli che compongono una catena, e se solo uno di questi anelli si rompe tutta la catena è influenzata.

Plaudo, condivido e sottoscrivo.
denismzz 07-03-18 09.34
@ mima85
denismzz ha scritto:
tra altri 10 anni la connessione internet sarà come la corrente, o l'acqua calda, ci sarà e basta, e nessuno si preoccuperà più di "avrò internet?" "ho abbastanza giga?". Come oggi nessuno si domanda più "stasera ci sarà corrente che devo cuocere le lasagne?"


Queste sono domande che solo chi non sa cosa ci sta dietro non si fa. Chi invece lo sa o anche semplicemente ne ha una vaga idea, conosce bene o può arrivare perlomeno a intuire le implicazioni che ci sono in sistemi come l'acqua corrente, l'elettricità e la connettività Internet, apparentemente così semplici e scontati per noi utilizzatori finali, ma che dietro hanno una complessità da far spavento.

Qualsiasi fornitura può fallire. Che sia acqua, che sia elettricità, che sia Internet. Succede, e non è nemmeno un evento così estremamente raro, specialmente per ciò che riguarda Internet. Internet che inoltre ancora oggi in diverse zone è parecchio volubile, penso per esempio a zone discoste in campagna o montagna, dove le infrastrutture sono vecchie, talvolta addirittura decadenti, e siccome sono fuori dalla "zona di profitto" di provider e compagnie telefoniche dovranno attendere ancora parecchio per vedere la situazione migliorare, se mai decideranno di migliorarla. Non diamo Internet per scontato, perché non lo è affatto. E ancora meno scontati sono i servizi di streaming/cloud/eccetera, che insieme a tutto il resto sono anelli che compongono una catena, e se solo uno di questi anelli si rompe tutta la catena è influenzata.

Per di più ricordiamoci che al giorno d'oggi ci sono in giro bot di centinaia di migliaia di dispositivi pronti a colpire questa o quella importante infrastruttura di rete. In Germania e negli USA sanno bene cosa significa quando la botnet Mirai di turno attacca qualche grosso provider nazionale o qualche elemento strutturale di Internet, come il sistema DNS. Mezzo paese se non di più resta senza connessione per ore, se non per giorni, e dato che ormai sempre di più pure la telefonia è veicolata via VoIP, pure questa ne risente. E data l'evoluzione delle cose, con falle nella sicurezza che vengono scoperte quasi ad intervallo giornaliero in questo o quel sistema, e orde di computer e dispositivi IoT pronti ad approfittarne in qualsiasi momento in quanto infetti da malware, o semplicemente aperti come cozze verso l'intera Internet (quindi prestando il fianco ad essere abusati nei modi più disparati), non c'è molto da star tranquilli.

L'era del possesso dei propri file, che siano musicali e non, sta finendo solo per coloro che vogliono che finisca. Chi non lo vuole, si attrezza con un NAS, con almeno un disco esterno per i backup, ed i propri file se li tiene in casa. Compresa la propria collezione di musica.
Magari io sono un informatico scemo che non capisce le implicazioni che capisci tu, ma google, amazon, apple, spotify, netflix, sky... tutti questi colossi mondiali che spingono sullo streaming qualcosina l'avranno intuita...? O no?

Wired diceva:
Secondo i dati dell’IFPI, nel 2014 i ricavi dell’industria musicale mondiale generati dal settore digital (composti per il 32% dagli abbonamenti e dalla pubblicità e per il 27% dai download) sono aumentati del 6,9% rispetto al 2009 toccando i 6,85 miliardi di dollari. E, per il primo anno, hanno pareggiato le entrate provenienti dalle vendite dei supporti fisici.

Il pareggio supporti fisici/streaming è avvenuto nel 2014. Sono passati altri 4 anni. Scommettiamo un caffè che il trend è - supporti fisici + streaming ancora oggi?
Direi che non c'è altro da aggiungere... I supporti fisici resteranno certo, per chi ha esigenze particolari, ma non sono i pochi che hanno le esigenze particolari che determinano l'evoluzione del mercato...
fulezone 07-03-18 19.25
è veramente la fine del PD?
emhhh scusate del CD?
Si ma non solo, è veramente la fine del DVD,
del libro, della conversazione verbale,
di un po' di tutto, il problema è che spariscono anche le frasi
che sono seguite da foto con pollici in su o MI PIACE,
restiamo noi a preoccuparti se è meglio un CD o un Vinile,
se è meglio una Gibson o una Fender,
se è più bello un assolo di Andrea Braido o Braian May,
ai ragazzini di oggi non interessa, noi pensiamo che siano tecnologici e che quindi hanno tutte le risposte
a portata di mano ma non è così, la maggior parte dei ragazzini con età compresa tra i 6 e i 16 anni non sono interessati a comprare un cd usano Spotify, non sono interessati
a telefonare, usano istagram, non sono interessati a comprare DVD usano youtube, facebook è roba vecchia,
ascoltano più che altro... non lo so
ma anche fedez e jax sono roba stravecchia,
in alcune scuole (quelle all'avanguardia) non comprano nemmeno i libri, tutto viene visualizzato su Ipad, le lezioni vengono fatte su solcial tipo edmodo una specie di facebook in cui l'insegnante pubblica le slide della lezione e gli esercizi, si è la morte del supporto, la cosa più triste è che ogni tanto aprendo un cassetto vecchio si trovano foto della nonna del bisnonno, i nostri pronipoti non troveranno niente, se dovesse scoppiare una guerra mondiale che spazzi via i server di cloud in pochi secondi verrebbe cancellate l'intera storia attuale.
I ragazzini di oggi non sanno cosa sia google, wikipedia e cose del genere, il cellulare si ferma a quelle 5 app che usano sempre e poi sconoscono tutto il resto
mima85 07-03-18 19.56
denismzz ha scritto:
Magari io sono un informatico scemo che non capisce le implicazioni che capisci tu, ma google, amazon, apple, spotify, netflix, sky... tutti questi colossi mondiali che spingono sullo streaming qualcosina l'avranno intuita...? O no?


Sono informatico anch'io, ma onestamente delle intuizioni di mercato di Spotify, Amazon, Apple e compagnia me ne faccio poco, perché preferisco fare a modo mio. È banale teoria delle probabilità, più un sistema è complesso, più aumentano le possibilità di problemi.

Sei informatico (e lungi da me dal darti dello scemo, non mi permetterei mai), quindi sicuramente conosci o perlomeno hai una buona idea della complessità che sta dietro all'infrastruttura (sia hardware che software) di un provider cloud. Che nonostante tutte le ridondanze e i backup che possano aver previsto, possono comunque avere casini, magari per fattori che non sono nemmeno sotto il loro controllo.

E questo è solo il primo anello della catena. Di mezzo poi ci sta Internet, con la sua complessità e l'enorme quantità di nodi e link che separano il provider cloud dall'utente finale, e da qualsiasi parte in quel marasma ci può essere un problema che per un motivo o per l'altro impedisce di raggiungere i file depositati in cloud.

Questo solo per ciò che riguarda i problemi tecnici. Poi ci possono essere quelli politici, economici e quant'altro, che se caso possono influenzare la raggiungibilità del proprio materiale depositato in cloud.

Insomma, per farla breve, dal momento che un file è depositato in un cloud storage ed è presente solo li, quel file non è più tuo. E le stesse considerazioni si applicano ai servizi di streaming.

Sono cosciente che il mercato tende verso il cloud storage e lo streaming, ma c'è sempre uno "zoccolo duro" di persone che le proprie informazioni le vogliono ancora sotto il proprio controllo, che siano memorizzate su hard disk, su CD o su quant'altro. Per questo credo che, per quanto possano essere le tendenze di mercato ed i pareggi vari, cloud e streaming non arriveranno mai a sostituire completamente il "possesso" dei propri file.
fulezone 07-03-18 21.59
@ mima85
denismzz ha scritto:
Magari io sono un informatico scemo che non capisce le implicazioni che capisci tu, ma google, amazon, apple, spotify, netflix, sky... tutti questi colossi mondiali che spingono sullo streaming qualcosina l'avranno intuita...? O no?


Sono informatico anch'io, ma onestamente delle intuizioni di mercato di Spotify, Amazon, Apple e compagnia me ne faccio poco, perché preferisco fare a modo mio. È banale teoria delle probabilità, più un sistema è complesso, più aumentano le possibilità di problemi.

Sei informatico (e lungi da me dal darti dello scemo, non mi permetterei mai), quindi sicuramente conosci o perlomeno hai una buona idea della complessità che sta dietro all'infrastruttura (sia hardware che software) di un provider cloud. Che nonostante tutte le ridondanze e i backup che possano aver previsto, possono comunque avere casini, magari per fattori che non sono nemmeno sotto il loro controllo.

E questo è solo il primo anello della catena. Di mezzo poi ci sta Internet, con la sua complessità e l'enorme quantità di nodi e link che separano il provider cloud dall'utente finale, e da qualsiasi parte in quel marasma ci può essere un problema che per un motivo o per l'altro impedisce di raggiungere i file depositati in cloud.

Questo solo per ciò che riguarda i problemi tecnici. Poi ci possono essere quelli politici, economici e quant'altro, che se caso possono influenzare la raggiungibilità del proprio materiale depositato in cloud.

Insomma, per farla breve, dal momento che un file è depositato in un cloud storage ed è presente solo li, quel file non è più tuo. E le stesse considerazioni si applicano ai servizi di streaming.

Sono cosciente che il mercato tende verso il cloud storage e lo streaming, ma c'è sempre uno "zoccolo duro" di persone che le proprie informazioni le vogliono ancora sotto il proprio controllo, che siano memorizzate su hard disk, su CD o su quant'altro. Per questo credo che, per quanto possano essere le tendenze di mercato ed i pareggi vari, cloud e streaming non arriveranno mai a sostituire completamente il "possesso" dei propri file.
Io preferisco avere tutto sul disco del mio pc con copia su nas quando non ho Internet cmq ho tutto disponibile
giosanta 08-03-18 10.34
mima85 ha scritto:
Sono cosciente che il mercato tende verso il cloud storage e lo streaming, ma c'è sempre uno "zoccolo duro" di persone che le proprie informazioni le vogliono ancora sotto il proprio controllo, che siano memorizzate su hard disk, su CD o su quant'altro. Per questo credo che, per quanto possano essere le tendenze di mercato ed i pareggi vari, cloud e streaming non arriveranno mai a sostituire completamente il "possesso" dei propri file.

Condivido, ma forse siamo in po fuori tema.
La musica A PARITA' DI QUALITA', posso anche sistemarla su un altro supporto, ma la sua gestione / fruizione deve dipendere SOLO da me.
Un programma in streaming non differisce concettualmente, anche in vulnerabilità, da una trasmissione UHF VHF.
Se parliamo di file di lavoro, attività professionale di persone che si affidano SOLO al cloud storage per archiviare anni di lavoro, non ne conosco nessuna.
Ciò posto dissento dal concetto di assimilare il web alla rete energetica. Energeticamente posso essere anche essere autonomo, parzialmente o totalmente, la rete esiste solo in quanto tale, con tutta la sua potenza, direttamente proporzionale però alla sua vulnerabilità.
Atreus 08-03-18 12.27
@ giosanta
mima85 ha scritto:
Sono cosciente che il mercato tende verso il cloud storage e lo streaming, ma c'è sempre uno "zoccolo duro" di persone che le proprie informazioni le vogliono ancora sotto il proprio controllo, che siano memorizzate su hard disk, su CD o su quant'altro. Per questo credo che, per quanto possano essere le tendenze di mercato ed i pareggi vari, cloud e streaming non arriveranno mai a sostituire completamente il "possesso" dei propri file.

Condivido, ma forse siamo in po fuori tema.
La musica A PARITA' DI QUALITA', posso anche sistemarla su un altro supporto, ma la sua gestione / fruizione deve dipendere SOLO da me.
Un programma in streaming non differisce concettualmente, anche in vulnerabilità, da una trasmissione UHF VHF.
Se parliamo di file di lavoro, attività professionale di persone che si affidano SOLO al cloud storage per archiviare anni di lavoro, non ne conosco nessuna.
Ciò posto dissento dal concetto di assimilare il web alla rete energetica. Energeticamente posso essere anche essere autonomo, parzialmente o totalmente, la rete esiste solo in quanto tale, con tutta la sua potenza, direttamente proporzionale però alla sua vulnerabilità.
Se si parla di sicurezza, usare un buon servizio cloud ha un indice di rischio simile a quello di un altro incidente che ti può far fuori i supporti che usi per l’ascolto. Un incendio, un allagamento, terremoto non sono così tanto meno improbabili di un “down” definitivo di uno Spotify, Apple Music. Oppure vedete la fine di un colosso come Amazon o Apple dietro l’angolo?
Si stava parlando di musica e di comodità. Non andiamo a scomodare tutti i dati sensibili che possediamo. A quel punto concordo nel non lasciare solo ed esclusivamente una copia di essi sul cloud ma per praticità di fruizione dei file multimediali, e convenienza aggiungerei, i servizi di streaming/cloud sono quello che ho desiderato per oltre una decade.

Mi piace l’accostamento energia elettrica / acqua corrente con la connessione a Internet. Non siamo tanto lontani a darla per scontata come una normale utenza.

Poi può sempre ripetersi una tempesta solare come quella del 1859 nota come evento di Carrington la quale può far fuori satelliti, dischi magnetici e connessioni internet ne giro di qualche ora ma a quel punto i problemi sarebbero di ben altro ordine rispetto ad ascoltare o meno la mia collezione di dischi.
denismzz 08-03-18 12.54
mima85 ha scritto:
Sono cosciente che il mercato tende verso il cloud storage e lo streaming, ma c'è sempre uno "zoccolo duro" di persone che le proprie informazioni le vogliono ancora sotto il proprio controllo, che siano memorizzate su hard disk, su CD o su quant'altro. Per questo credo che, per quanto possano essere le tendenze di mercato ed i pareggi vari, cloud e streaming non arriveranno mai a sostituire completamente il "possesso" dei propri file.


Nessuno ha detto che lo streaming sostituirà completamente i supporti fisici! Proprio per quel che dici e che ho scritto anch'io! Ci saranno sempre persone (zoccolo duro) che avranno esigenze particolari per cui lo streaming probabilmente non sarà mai abbastanza (per dirne una, i dj...).
Il discorso è che saranno sempre minoranze, e il mercato si sposta dove c'è la massa, non le minoranze!
Probabilmente tra 10 anni per ogni 1.000 cd venduti ci saranno 100.000 file comprati su itunes e compagnia... tutto lì...
mike71 08-03-18 14.14
denismzz ha scritto:
Il discorso è che saranno sempre minoranze, e il mercato si sposta dove c'è la massa, non le minoranze!

Va anche detto che spesso è il mercato che spinge verso una certa direzione. Trovare una televisione non smart è ormai praticamente impossibile e le televisioni non smart che trovi in realtà sono "smart" come hardware ma senza la connettività di rete. Ma a me non sembra che ci sia tutta questa richiesta di funzionailtà smart, che oltretutto possono essere aggiunte esternamente con adesempio un Chromecast od un Roku/Now TV, (*) con molti meno rischi che i sistemi diventino obsoleti.
Per il resto il problema non è solo il supporto fisico, ma la fruizione della musica. Personalmente è ben difficle che compri il CD della nouva meteora uscita dai social, ma nemmeno che lo compri da un servizio streaming

O peggio ancora collegando un Personal Computer ben carrozzato di dischi, scheda TV e telecomando/tastiera - mettendoci magari Kodi