paolo_b3 ha scritto:
ma andando al "nocciolo" di questa discussione mi sembra di capire che state confondendo un brano con il suo arrangiamento.
Raccolgo la provocazione, e rilancio: a mio parere, il brano
e' il suo arrangiamento, checche' se ne dica.
Un brano insignificante con un signor arrangiamento diventa un buon brano.
Un brano buono in partenza, con un pessimo arrangiamento diventa un pessimo brano, non godibile.
Per ovvie ragioni, il contrario e' impossibile...
paolo_b3 ha scritto:
"Mettere giù" gli accordi di un brano significa mettere alcuni paletti che guidino l'esecutore al senso compiuto del brano stesso.
Quelli che tu chiami paletti potrei interpretarli come quadretti di un foglio bianco.
Prova ad immaginare: che liberta' di espressione e di segno puoi avere, se sei costretto a disegnare soltanto con un puntino nei quadretti, rispetto al disegnare a mano libera su un foglio immacolato? (Fermo restando che accordi e sigle sono utilissimi, e servono a trarre d'impaccio in mille occasioni, sia professionalmente che per diletto).
paolo_b3 ha scritto:
Seguendo il vostro ragionamento il Real Book sarebbe un'eresia
Per certi versi si', nel senso che il Real Book si suppone venga usato da musicisti esperti, che sanno al volo interpretare, capire, e riarrangiare in tempo reale le armonie, quasi sempre approssimativamente segnate (e qualche volta anche del tutto errate). Prova ad immaginare cosa diventa Afro Blue, Impressions o Maiden Voyage suonati da un prinicpiante che segue pedissequamente le sigle...
paolo_b3 ha scritto:
Dai è per fare due risate...
Ma anche si'