giosanta ha scritto:
Si parla tanto di estetica (fianchetti di legno pregiato e altre amenità del genere) viceversa a me continua a meravigliare che, visto quel'è il target d'elezione di questi strumenti, non vengano proposti, quantomeno anche, in versioni " heavy duty": tanto il pubblico quanto il musicista sanno che non è un B3 /C3 /A100, non vedo quindi perché insistere con queste ridicole caricature. Da questo punto di vista il più "sincero" è senz'altro il DMC 122. Di questo apprezzo anche la filosofia visto che, in uno strumento digitale, la netta separazione, anche fisica, tra componente hardware e software è, a mio modo di vedere, apprezzabilissima. Ne apprezzerei molto una versione con interfaccia filologica.
Sì, come dice MiLord, è un ragionamento interessante; in quanto a ricercatezza estetica, però, non c'è molto da variare: l'interfaccia deve essere quella (per un hammondista), quindi drawbars e pulsantoni, messi nel posto giusto, ed è corretto che siano sul nero per un buon contrasto. L'unica variazione sul tema è quindi delegata ai fianchetti, e il fatto che sul Legend siano in legno a vista non me ne può importare di meno... sul KeyBduo, potendo scegliere, li avevo voluti neri, e non escluderei per il Legend di farmeli (ri)fare in alluminio, che con il nero dello chassis direi stia piuttosto bene. Non credo che mi prenderò lo stand in legno simil B3, primo perchè è costosissimo; secondo perchè, come tu giustamente dici, NON è un vero Hammond.
Per il resto, concordo solo in parte sul DMC e su tutti quei cloni non filologici... perchè se è vero che ci adattiamo a tutto, io voglio avere i comandi dove me li aspetto, e se un service non ha un Hammond vero, mi aspetto che lo rimpiazzi con un clone identico. E qui si cade su Viscount/KeyB, Mag, Diversi. Stop.
Altro discorso è se debbo inserire un suono di Hammond su un paio di brani per serata, allora lì ben venga tutto il sottobosco di emulatori, rossi e non...