Ovviamente no, il pianoforte verticale, un Maltarello artigianale, originario di Vicenza, appartenente alla mia nonna materna, non è più nelle mie disponibilità da parecchio tempo. È stato il pianoforte dove la nonna mi ha impartito i primissimi rudimenti di teoria e solfeggio e, nonostante avesse "solo" 75 anni suonava a prima vista
brani pop classici come Let it Be, Golden Slumbers e Imagine.
Il pianoforte fu successivamente trasferito a casa dei miei genitori, dove però trovandosi in condominio, iniziarono le lotte senza quartiere con l'inquilino del piano inferiore, che mi/ci ha reso la vita impossibile per almeno 25 anni.
A causa del suddetto condomino, e per il fatto che avendo il pianoforte il somiere in legno era diventato nel tempo inaccordabile, nel 1991 dopo aver "temporeggiato" con tastiere non pesate (DX7, JX-8P, S-50) passai a Korg T1.
Posso dire, tuttavia, che se non ci fossero state tutti questi ostacoli, unitamente forse anche alla mia poca buona volontà del tempo, avrei certamente resistito ben di più con lo studio del pianoforte. Purtroppo, come giustamente ha fatto notare Mazz56. se avessi avuto un'insegnante di pianoforte meno arcigna, severa, in una parola bastarda, avrei certamente fatto maggiori progressi in meno tempo. Ricordo invece che al tempo, si parla della fine degli anni '70, l'offerta di insegnanti non fosse così elevata ed il metodo vigente fosse sempre quello: lacrime, sangue e colpi di righello o bacchetta sulla mano che sbagliava
.
A tutto questo aggiungiamo pure che il mio povero padre, uomo concreto, con i piedi per terra e poco propenso agli svolazzi artistici, non vedeva tanto positivamente che il figlio si dedicasse alla musica. Di mia madre posso dire solo che non mi ha mai appoggiato, insistendo invece che seguissi le orme professionali paterne.
Tutto questo complesso di pressioni psicologiche non è stato facile da sopportare e gli esiti nel complesso sono stati tutt'altro che positivi: da un lato la perentoria richiesta di conseguire un titolo di studio per svolgere una professione, che nel tempo si sarebbe trasformata in una fonte di ansia; dall'altro il desiderio di studiare pianoforte, musica, suonare, migliorarsi, conoscere la tecnologia ecc. che è stata interdetta e che ha generato altra ansia.