In teoria, con l'avvento di Nord Stage 3 e con l'aiuto di un Nord Lead si è coperti praticamente su tutto.
L'assenza di stacchi consente di passare da un program all'altro senza problemi in maniera molto simile a quanto avviene in una workstation tipo Motif (in modalità song/pattern).
Ci si potrà concentrare nel programmare singoli program massicci di Archi/Synth/Pad/Samples/ sapendo di poterli poi concatenare senza problemi e stacchi (cosa ad esempio totalmente impossibile su una electro 5d).
Persino i punti di split diventano inutili se si può persino passare da una patch all'altra con la pressione di un pedale midi senza udire stacchi (si ha la sensazione di mettere le mani su un altra tastiera,)
Per me la Clavia ha raggiunto, con NS3, la "complessità delle workstation" per come le usano gran parte di noi:
Mi spiego: Non conosco praticamente nessuno che smanetti nel "deep editing" delle workstation.
Tutti quelli che conosco fanno esattamente le cose che farebbero su una nord: Prendono un suono, lo equalizzano, settano reverb/delay, settano l'effettistica e la quantità applicata, dosano e pareggiano i volumi di uscita, settano un layer, settano uno split, ordinano la scaletta di suoni, la scaletta delle canzoni. Stop.
Nulla che non si possa fare su una stage 3. Nelle Workstation son più le pagine di editing ignorato che le pagine di editing "sfruttato".
Se parliamo di ambito Synth entriamo in un altro mondo ancora, ma io tra i synth di una workstation e un synth vero e proprio preferisco il secondo, sia per il suono che per l'immediatezza. Senza dimenticare comunque che tra samples importabili e motore A1 lo Stage soddisferà la maggior parte dei palati.
Insomma, se fino ad un anno fa potevo ancora esprimere dissenso sullo stage 2, lo Stage 3 rappresenta davvero un passo in avanti ed un avvicinamento spaventoso a quella che oggi è una workstation... solo che è tutto più semplice da programmare.