kurz4ever ha scritto:
Oramai avete già detto tutto...il culmine di yamaha fu Ex5
Che non fu un gran successo, perche' oscurato dall'uscita di Trinity e Triton korg.
All'epoca ero andato contro corrente, e non ne sono rimasto dispiaciuto. L'EX aveva pochi suoni (rispetto ad esso), ma di tutta la lista preset ne scartavi davvero un numero esiguo.
Aveva multisintesi e questo comportava maggior complessita' per chi ama programmare, pero' per i cultori del preset gia' pronto era ottima : nessuno era obbligato a mettersi li a tribulare per fare suoni nuovi, perche' c'era gia' tutto.
Il succo e' che e' vero che uno strumento multisintesi e' piu' complicato, ma solo se si vogliono programmare suoni nelle sezioni di sintesi non standard (VA, VL, FM).
La Awm e' uguale a quella dei motif attuali.
Per chi non ama programmare, non cambia nulla : hai gia' tutto nei preset.
Pero' c'e' un vantaggio non da poco : sonorita' diversificate, e disponibilita' di librerie aggiuntive, dove altri (appassionati, o case che programmano preset) forniscono librerie aggiuntive.
Insomma un sintetizzatore in multisintesi e' piu' ampio anche per chi ama il preset e basta : al meglio si ritrova librerie aggiuntive, che nel tempo valorizzano lo strumento rendendone piu' lenta l'obsolescenza.
Non farei il confronto con gli stage : stage (o combo) e sintetizzatori sono due cose diverse, spesso rivolti ad utenze diverse.
C'e' chi con uno stage fa tutto, e di un sintetizzatore non se ne farebbe nulla, ma c'e' anche chi con uno stage non ricoprirebbe tutte le sue esigenze.
Cosi' come (viceversa) c'e' chi con un sintetizzatore avrebbe mille cose che non userebbe.
Quando parliamo di sintetizzatore, parliamo di macchina per creare il suono, mentre gli stage sono macchine per riprodurre suoni esistenti e maggiormente utilizzati.
Cio' nonostante, l'introduzione del motore Nord Lead nelle ultime Clavia, sta a significare che c'e' comunque un' utenza non ristretta, che nel solo stage si sente limitato.
Per me Yamaha ha solo voluto minimizzare i costi con la semplificazione dei concetti dell'EX, ed il motif nasce in quest'ottica.
Ora pero' questa struttura comincia a non attirare piu' e la casa giapponese cerca di correre ai ripari, ma col contagocce.
Vedremo in futuro che strada sceglieranno.
Di certo l'aver ridotto il concetto di workstation a puro lettore di samples, ha avuto un contro effetto positivo : molti marchi si sono lanciati nel produrre sintetizzatori non sample based di ogni genere (analogico compreso).
Alla fine il panorama di strumenti disponibili odierno e' ben piu' ricco di quelli degli anni 2010 dove c'era un eccessiva ridondanza di rompler.