Pianoforte acustico o piano digitale

anonimo 26-10-16 21.13
@ ahivela
Jaam ha scritto:
dopo questa affermazione dovrai portare il cilicio per sei mesi, e non so se basta


Ehehehe...
Assomiglia un po' alla faccenda dell'asino vivo, che e' pur sempre meglio di un dottore morto emo
da oggi per punizione suonerai sempre il px5s
anonimo 26-10-16 21.14
Meglio una donna ex-bella gnocca che una pugnetta

emo
anonimo 26-10-16 21.16
@ anonimo
Meglio una donna ex-bella gnocca che una pugnetta

emo
esatto siamo all'onanismo musicale emo
anonimo 26-10-16 21.18
piccolo OT:

Blues=sesso
Anatole=onanismo
ahivela 26-10-16 22.58
Cyrano ha scritto:
Blues=sesso
Anatole=onanismo


Uhm... vediamo...
Ana(to)le... Ana(t)(h)ole... comunque la giri tutto sembra, fuorche' onanismo...emo
Edited 26 Ott. 2016 20:58
anonimo 26-10-16 23.00
@ ahivela
Cyrano ha scritto:
Blues=sesso
Anatole=onanismo


Uhm... vediamo...
Ana(to)le... Ana(t)(h)ole... comunque la giri tutto sembra, fuorche' onanismo...emo
Edited 26 Ott. 2016 20:58
emoemo
ahivela 27-10-16 02.16
Jaam ha scritto:
da oggi per punizione suonerai sempre il px5s


Trattiamo su...
Il Casio no, ma per un Clavinova di fascia alta accetterei di buon grado la punizione...
Con buona pace degli accordatori emo
Jerrymusic 27-10-16 02.46
@ vin_roma
ahivela ha scritto:

vin_roma ha scritto:
Ma percepire la differenza che si ottiene con un braccio che cade col peso giusto e affonda i tasti creando quel suono rotondo, a palla, difronte ad un suono di egual volume ma derivato da un braccio rigido che spinge dovrebbe essere la prassi per chi studia con un indirizzo serio e questa sensibilità la sviluppi solo su strumenti acustici.

ahivela:
Su questo penso tu abbia tutte le ragioni di questo mondo.
Ma allora perche' torturare orecchie e cervello, e non usare una qualche sorta di allenatore muto, ma con la giusta risposta meccanica? Un po' come fanno i batteristi... emo

ahivela, non voglio creare equivoci come con jerrymusic in un altro thread... anzi, spero che ti risponda lui. emo
Edited 26 Ott. 2016 19:07
Vin_Roma, sappi che ti tengo d'occhio emo

Tanto per rendere l'idea, ai miei tempi, se mettevo la "sordina" al pianoforte (per i non avvezzi, pedale centrale del verticale), il maestro mi avrebbe incastrato tutte e dieci le dita col coperchio copri tastiera, perché, diceva, così mi rovinavo le dita... pensa tu se avessi studiato su un digitale!
vin_roma 27-10-16 05.32
Ok, tocca a me allora...
ahivela ha scritto:
Ma allora perche' torturare orecchie e cervello, e non usare una qualche sorta di allenatore muto, ma con la giusta risposta meccanica? Un po' come fanno i batteristi... emo

Perché la tecnica è asservita al risultato sonoro e ci si deve abituare al fatto che la resistenza del tasto è dovuta al peso del martelletto e che questo lo puoi lanciare al momento voluto e, ti garantisco, che il suono cambia se premi "nervosamente" duro o di caduta rilassata.

E questo controllo sull' emissione del suono ti permette di sviluppare la tecnica sui molti aspetti che offre e quindi potrai ottenere precisione ed eguaglianza perché la meccanica vera riflette col suono tutte le tue incertezze o peculiarità, te ne fa rendere conto e ti abitua a regolarti di conseguenza mentre quando il suono nasce elettronicamente puoi anche non aver bisogno di cercare, e di conseguenza sviluppare, tutta la padronanza che puoi ottenere perché un certo modo di articolare, di caduta, di gomito inerte sulle ottave alternate, non offriranno alcun cambiamento timbrico. Insomma, sull' acustico se non "premi" nei vari modi utili il pianoforte suonerà male e tu, nel periodo di formazione, non comprenderai appieno la tecnica che stai affrontando.

Poi, una volta conquistata la padronanza, puoi suonare anche su una non pesata, ma perché sai...

Un piccolo esempio Debussy ...pensi che questa bambina, se non avesse avuto un pianoforte vero per studiare avrebbe potuto sviluppare tutto quel controllo su eguaglianza, suoni dolci, suoni duri, controllo del pedale, sviluppare la coscienza di un crescendo?
Con un pianoforte digitale serio certamente un buon pianista renderebbe la stessa musicalità di esecuzione e forse non si percepirebbe neanche la differenza di suono ma solo perché saprà sfruttare il suo bagaglio di esperienza che senza l' acustico non avrebbe avuto.

Altra cosa: Mozart, quest' altra bambina è impostata bene ...ma pensi che quelle scale ad imitazione, quegli accordi pieni in caduta dall' alto, quella mano tranquilla, quegli accordi appoggiati con quella grazia siano una frutto di un atteggiamento? di un vezzo?
No! E' proprio perché per ottenere una certa sonorità hai bisogno di sviluppare quella tecnica, anzi, viene istintiva nel controllare la meccanica. Su un digitale non hai bisogno di sviluppare certe tecniche perché tanto lo strumento non te le chiede.
anonimo 27-10-16 10.10
@ ahivela
Jaam ha scritto:
da oggi per punizione suonerai sempre il px5s


Trattiamo su...
Il Casio no, ma per un Clavinova di fascia alta accetterei di buon grado la punizione...
Con buona pace degli accordatori emo
stai confondendo i verticali cinesi che si scordano quando l'accordatore è uscito di casa con un buon mezzacoda, ti consiglio questo e questo imparare ad accordarsi il piano fa capire molte cose.
anonimo 27-10-16 10.44
vin_roma ha scritto:
Poi, una volta conquistata la padronanza, puoi suonare anche su una non pesata, ma perché sai...



come sempre ineccepibile emo
anonimo 27-10-16 10.46
come direbbe il nostro frate formarsi su un digitale è come far pratica con una bambola gonfiabile emo
anonimo 27-10-16 10.48
@ anonimo
come direbbe il nostro frate formarsi su un digitale è come far pratica con una bambola gonfiabile emo
emoemo
chatullo 27-10-16 11.02
A mio avviso un bravo musicista è costituito da talento innato al 70% e 30% di studio e disciplina...un pianista di talento lo vedi già al 2°-3° anno di studio (ma anche prima) ed a quel livello ci puoi arrivare tranquillamente con un kawai es100 (ma puoi arrivare anche al 4° - 5°).....a quel punto, se c'è talento, devi essere pronto ad affrontare la spesa che deve essere, perlomeno, di un buon verticale...e, non ultimo, devi poter suonare liberamente a qualsiasi ora a suono pieno....
anonimo 27-10-16 11.08
@ chatullo
A mio avviso un bravo musicista è costituito da talento innato al 70% e 30% di studio e disciplina...un pianista di talento lo vedi già al 2°-3° anno di studio (ma anche prima) ed a quel livello ci puoi arrivare tranquillamente con un kawai es100 (ma puoi arrivare anche al 4° - 5°).....a quel punto, se c'è talento, devi essere pronto ad affrontare la spesa che deve essere, perlomeno, di un buon verticale...e, non ultimo, devi poter suonare liberamente a qualsiasi ora a suono pieno....
5% talento, 95% studio
Pianolaio 27-10-16 12.33
Sinceramente anche io penso che, a maggior ragione se si è agli inizi, il Pianoforte Acustico sia lo Strumento più indicato. E condivido il consiglio di prenderne uno con la formula del "noleggio a riscatto".
Per divertirsi, o anche per suonare a buon livello, va bene anche il digitale, che è meglio per alcune cose. Può divertire di più con la varietà dei suoni o degli accompagnamenti se vogliamo, ed è trasportabile.
Però se uno vuole studiare Musica Classica, l'Acustico è sicuramente il Pianoforte più indicato.
Almeno a mio giudizio e in base alla mia esperienza.
Per fare una mezza battuta, il Digitale può essere ottimale DOPO aver imparato, NON agli inizi emo
DOPO aver acquisito una buona tecnica. Dopo sai tu come regolarti, ma lo decidi tu, non una probabile cattiva impostazione.
Ma ripeto tutto sta al tipo di scuola che si vuole frequentare, in questo caso mi baso sul fatto che qui si parla di Conservatorio...
benjomy 27-10-16 12.57
@ anonimo
5% talento, 95% studio
quindi mil 95% della popolazione se studiasse molto pianoforte suonerebbe come horowitz?emo
anonimo 27-10-16 13.09
@ benjomy
quindi mil 95% della popolazione se studiasse molto pianoforte suonerebbe come horowitz?emo
non mi pare di aver scritto questo, se ti manca il 5% puoi studiare quanto vuoi ma non diventerai come horowitz, consigli a tal proposito di guardare il documentario su Michelangeli per capire quanto studiava un genio come lui...
anonimo 27-10-16 13.16
La regola aurea é: 5% inspiration, 95% perspirationemo

Il che significa che (tanto per fare una lista emo):

1) un normodotato con uno studio intenso diverrà un buon musicista

2) un talentuoso con uno studio intenso diverrà un grande musicista

3) un talentuoso con poco studio resterà un dignitoso musicista (ma normalmente i superdotati studiano più degli altri)

4) un normodotato con poco studio resterà un cartone di musicista

5) un amusico può studiare 10 ore al giorno e resterà un amusico

In effetti in giro tra professionisti ed amatori evoluti, tutti gli strumenti confusi, ci sono un 5% di amusici che insistono (tipo la Mazzoni), un 30% di normodotati abbastanza mediocri per carenza di buono studio, un 50% di normodotati che si sono fatti la loro posizione col sudore della fronte, un 10% di talenti pigri che comunque galleggiano dignitosamente ed un 5% di genii

emo
Edited 27 Ott. 2016 11:25
benjomy 27-10-16 13.18
@ anonimo
non mi pare di aver scritto questo, se ti manca il 5% puoi studiare quanto vuoi ma non diventerai come horowitz, consigli a tal proposito di guardare il documentario su Michelangeli per capire quanto studiava un genio come lui...
certe persone potrebbero studiare anche 24 h al giorno.... ma senzsa risultati
la musica è un talento innato, che poi puoi sviluppare e devi affinare con lo studio... ma lo studio da solo non serve aa nulla...
tanti anni fa il test di ammissione ad una scuola di musica per bambini di circa 5/6 anni, completamente a digiuno di musica, era semplicemente quello di ripetere cantando una melodia..
se hai orecchio (e quindi un primo segnale di talenti) ci riuscivi, altrimenti no....
per i secondi nemmeno lo studio potrebbe sopperire alla mancanza di talento..
secondo te michelangeli era bravo perchè studiava o studiava perchè era bravo di suo?