quartaumentata ha scritto:
Hai voglia a spiegare che un segnale digitale è tutt'altro, e che è sufficiente che a destinazione arrivino 0 e 1 LEGGIBILI (anche se scritti, ad esempio, con la mia pessima grafia) e che spendere in mezzi costosi per farli arrivare BELLISSIMI e STAMPATI in altissima risoluzione non sposta la qualità finale della decodifica di nulla...
Che poi, a voler rigirare il dito nella piaga, c'è un'altra cosa che questi audioFOLLI ignorano: qualsiasi riproduttore digitale, non riproduce l'audio così come arriva dal cavo, bensì
il contenuto della memoria buffer, che viene riempita
molto più rapidamente di come venga svuotata (una volta che un "pezzo" di audio è stato riprodotto, viene eliminato dalla memoria per far spazio a quelli nuovi in arrivo dalla sorgente).
Mettiamo che il buffer di un riproduttore audio digitale consenta di memorizzare 5 secondi di musica, e che ad ogni secondo sia dedicata una porzione distinta di memoria: dalla sorgente dov'è memorizzata la musica, che può essere un computer, un NAS, un hard disk esterno, una scheda di memoria o qualsiasi altra cosa, quel flusso audio di 5 secondi viene letto (o inviato, nel caso di una scheda audio collegata ad un PC)
istantaneamente, viene schiaffato nel buffer, e la riproduzione inizia. Passato il 1° secondo di musica, la porzione di buffer in cui risiedeva viene svuotata, ed al suo posto viene inserito il 6° secondo di flusso audio, che viene prelevato/inviato dalla sorgente, cosa che viene fatta in una manciata di millisecondi. E questo accade nel frattempo che il riproduttore sta suonando il 2° secondo di musica. Finito anche il 2° secondo (scusate i giochi di parole...) la relativa porzione di buffer viene svuotata e riempita col 7° secondo di audio, mentre l'apparecchio sta suonando il 3° secondo di musica, e via dicendo.
Quando i primi 5 secondi di musica sono finiti, il riproduttore riparte a suonare il contenuto del primo buffer, che ora contiene il 6° secondo di musica, quello che è stato prelevato prima dalla sorgente mentre era in riproduzione il 2° secondo. Nel secondo pezzo di buffer ora ci sarà il 7° secondo di audio, nel terzo l'8° e via dicendo. Ed il ciclo si ripete ad anello, fino alla fine del brano musicale.
Questo meccanismo si chiama
buffer circolare, ed è alla base di qualsiasi aggeggio audio digitale, che sia un lettore musicale, una scheda audio e via dicendo. Viene usato sia in riproduzione che in registrazione di un flusso audio, proprio per avere una sorta di tampone che consenta di evitare di essere dipendenti al 100% dalla velocità di trasferimento della sorgente, la quale se fosse troppo lenta ad inviare i pacchetti di flusso audio in tempo reale, causerebbe le classiche e ben conosciute interruzioni di suono, pop, ed altri rumoracci e disturbi strani. Se poi questa si rivelasse talmente lenta perfino da metterci più di 5 secondi per fornire al riproduttore audio 5 secondi di sonoro digitale, ecco che allora i disturbi si manifesterebbero di nuovo. Ma di solito questo non succede, e se capita è perché c'è qualche serio problema da qualche parte.
Vi ricordate la "memoria anti-shock" dei lettori di CD audio? Ecco, quello non è altro che un buffer circolare.
Questo ad ulteriore conferma che i cavi audio digitali da millemila euro
non servono ad una beata minchia ![emo](/forum/emo/emo_20.gif)
Edited 23 Apr. 2016 12:19