Forme d'onda e creazione suoni! how to?

maxpiano69 24-03-16 16.52
Anche io scherzavo Roby, chiaramente (almeno spero fosse chiaro, se non per tutti almeno per te e mima che ci ha scherzato su assieme a me) emo

Parola di chi ha programmato suoni di "piano" sulDX7, ma anche sul Poly800 emoemo
Edited 24 Mar. 2016 15:59
mima85 24-03-16 17.07
robykaiman ha scritto:
In realta' (non intendo contraddirti) erano la maggior parte dei musicisti a pretendere queste cose dai sintetizzatori.


Vero, inizialmente era questo che si voleva dai synth. Quando ho scritto quel passaggio mi veniva in mente gente come i Depeche Mode, Howard Jones, Jean Michel Jarre, eccetera, che dal synth non hanno mai cercato il pianoforte o il sax ma il suono elettronico e futuristico, però è anche vero che di fatto questo genere di musicisti era una minoranza.

L'OB-Xa tanto per fare un esempio era conosciuto (ed usato) soprattutto per i suoi brass più che per i suoni originali che era in grado di fare, forse complice anche un certo famoso chitarrista, improvvisatosi tastierista, di nome Eddie emo

Paradossalmente si è cominciato a capire veramente il synth analogico solo quando è sparito dal mercato, sostituito dagli strumenti basati su campioni.

robykaiman ha scritto:
Tra i tanti ricordo quelli dell'Akai AX80 che ho avuto il piacere di avere nel mio setup.


Com'era l'AX-80? Mi incuriosisce questo synth, a parte il vedere le demo di Jexus ed altri sul tubo, non ho mai avuto l'occasione di provarlo. Tra l'altro ricordo che fino a poco tempo fa si poteva trovare a 250/300 euro, ma adesso sul mercatino gli unici due disponibili non vanno sotto i 1000 euro... emoemo
Edited 24 Mar. 2016 16:15
anonimo 24-03-16 17.54
mima85 ha scritto:
Quando ho scritto quel passaggio mi veniva in mente gente come i Depeche Mode, Howard Jones, Jean Michel Jarre, eccetera, che dal synth non hanno mai cercato il pianoforte o il sax ma il suono elettronico e futuristico


Quella era gente che aveva gia' capito il vero ruolo del sintetizzatore. Gente che sperimentava il suono anziche' limitarsi ad emulare, confinando il sintetizzatore al ruolo di string machine, o organo alternativo.

Erano i tempi che chi suonava il synth veniva ancora chiamato "organista", o in altri casi si diceva "alla chitarra tizio, al moog caio (anche se non era un moog)"...

Cosi' mentre c'era gente che si ostinava a riprodurre flauti oboe e clarinetti, ce n'era altra che invece aveva capito che il synth era uno strumento nuovo, capace di creare suoni nuovi.

Sta succedendo piu' o meno la stessa cosa con i VA : troppa gente si ostina a cercare di fargli fare il moog, l'arp, l'oberheim, trascurando invece i nuovi potenziali sonori, che peraltro possono ispirare nuove idee musicali.

mima85 ha scritto:
Com'era l'AX-80? Mi incuriosisce questo synth, a parte il vedere le demo di Jexus ed altri sul tubo, non ho mai avuto l'occasione di provarlo.


Uno dei tanti sottrattivi dell'epoca. Sonorita' simili a quelle di un JX8p (un po' meno calde), tanto secche (necessitavano buoni effetti per essere esaltate).
Pero' aveva la particolarita' di riuscire a fare dei "buoni" pianoforti acustici per essere un sottrattivo.
Buoni nel senso che ricordavano vagamente (molto vagamente) un upright piano.

mima85 ha scritto:
Paradossalmente si è cominciato a capire veramente il synth analogico solo quando è sparito dal mercato, sostituito dagli strumenti basati su campioni.



Quando si e' capito il limite dei campioni, qualcuno ha finalmente scoperto che il sintetizzatore tradizionale (principalmente sottrattivo) aveva scritto la storia della musica, e poteva dare sonorita' praticamente illimitate.

Bob Moog in quel periodo diceva che usare un campione e' un po' come suonare qualcosa fatto da altri.


mima85 ha scritto:
Com'era l'AX-80? Mi incuriosisce questo synth, a parte il vedere le demo di Jexus ed altri sul tubo, non ho mai avuto l'occasione di provarlo.


Uno dei tanti sottrattivi dell'epoca. Sonorita' simili a quelle di un JX8p (un po' meno calde), tanto secche (necessitavano buoni effetti per essere esaltate).
Pero' aveva la particolarita' di riuscire a fare dei "buoni" pianoforti acustici per essere un sottrattivo.
Buoni nel senso che ricordavano vagamente (molto vagamente) un upright piano.
Sembra una stupidata, ma all'epoca quella caratteristica lo faceva sembrare piu' completo di altri synth .: Si e' dovuto aspettare il DW8000 (con le waveform DWGS) per avere dei pianoforti elettrici credibili, e poi con il DX7 ci fu la prima svolta storica, su questa categoria di strumenti.

I display ad istogrammi facilitavano la visione degli inviluppi, e per l'epoca sembravano qualcosa di fantascientifico.

1000 euro? : credo che questo synth abbia un valore puramente collezionistico, non mi sembra possa rientrare tra gli indispensabili del vintage.
mima85 24-03-16 18.33
robykaiman ha scritto:
1000 euro? : credo che questo synth abbia un valore puramente collezionistico, non mi sembra possa rientrare tra gli indispensabili del vintage.


Ormai più o meno qualsiasi cosa che sia analogico, a parte qualche eccezione, sta salendo di prezzo. Per fare un esempio, nel 2008 presi il Juno 106 a 450 euro, oggi è raro trovarlo sotto i 700, dove i prezzi più tipici oscillano tra gli 800 ed i 900 euro.

Non parliamo poi del Juno 60... nel 2012 il Jupiter 6 m'è costato 1800 euro, a distanza di 4 anni ho visto il Juno 60 raggiungere quella cifra e, manco a dirlo, il Jupiter l'ha superata di netto.

La serie AX dell'Akai non se l'è cagata nessuno per anni, ora sembra il nuovo "must have" per gli amanti del vintage.

Ci sarebbe da aprire un thread (l'ennesimo probabilmente) solo per questo, e sull'assurdità del mercato del vintage. Perché parliamoci chiaro, per far musica non è indispensabile il vintage, men che meno con i nuovi analogici che sono usciti in questi ultimi 2/3 anni. E lo dico da grande appassionato della vecchia ferraglia.
Edited 24 Mar. 2016 17:34
anonimo 24-03-16 21.02
mima85 ha scritto:
La serie AX dell'Akai non se l'è cagata nessuno per anni, ora sembra il nuovo "must have" per gli amanti del vintage.


Nessuno tranne me : vado sempre contro corrente emo
Comunque non lo vedo come un "must have", perche' a differenza di altri sintetizzatori che hanno scritto nella storia le loro sonorita', e sono ricercati anche per questo, l'AX80 e' rimasto molto in disparte, anche perche' all'epoca del nuovo (io l'ho acquistato supersvalutato) costava circa 3 milioni di lire, e non era competitivo con altri sintetizzatori.
L'arrivo proprio in quel periodo del DX7 decreto' la morte prematura dei sottrattivi meno blasonati, e tra questi c'erano proprio AX80 e AX 60 di AKAI.

Per curiosita' in soffitta ho un SIEL DK 700, in condizioni pari al nuovo (spettacolare da vedere).
Altro sintetizzatore che fu snobbato da un mercato oramai saturo di sottrattivi.
Probabilmente ha giocato molto il fatto che non avesse un forte carattere timbrico, pero' non credo ce ne siano tanti in giro, e prima o poi per il gioco dei numeri potrebbe trovare i suoi estimatori.

Chissa'.. : per ora giace nei suoi imballi lindo come se fosse stato sfornato oggi dalla fabbrica.
Il fatto che sia un pezzo di storia italiana, mi frena dal venderlo o cose di questo genere.

emoemo

Ti stimo fratello !emo
BlueEagle 25-03-16 02.37
robykaiman ha scritto:
Chissa'.. : per ora giace nei suoi imballi lindo come se fosse stato sfornato oggi dalla fabbrica.
Il fatto che sia un pezzo di storia italiana, mi frena dal venderlo o cose di questo genere.

Conosco persone che hanno fatto quel pezzo di storia. emo
Forse a qualcuno di loro piacerebbe averlo, specie così ben conservato.
Se decidi di liberartene, fammi sapere.