Questo è un copia-incolla di un mio commento fatto in un altro thread in Polis:
[c]"Giacomo... I pezzi li avevo ascoltati. E' che se non salto sulla sedia dando un plauso a pieni voti e senza riserve mi sento poi in imbarazzo a dover dire qui... la... questo, quello... manco fossi un "Morgan" qualsiasi...
Il vostro, in generale, è un lavoro fatto bene, ricercato... ma, riguardo al tuo benevolo e giusto "risentimento" difronte al vuoto di commenti dei primi giorni, devo dire che all' ascolto non sono saltato sulla sedia e allora, in mancanza di un mio apporto positivo, mi son detto: perché commentare con giudizi gratuiti e magari smorzare certi entusiasmi se non sono coinvolto?
Ma se proprio posso permettermi di dire qualcosa dico che ho ricevuto l' impressione di un déjà-vu, come sul primo pezzo (Stanislav's) che mi ha ricordato (molto) Vittorio Nocenzi e il Banco o in altri pezzi sonorità tipo quelle di Steve Hackett/Genesis... Mi è sembrato un po' un lavoro per dire: anche noi non siamo da meno (facendo il verso all' epoca d' oro) mancando qualche particolare, qualche guizzo inaspettato, qualche colore esclusivo...
Ecco, ora mi sono sputtanato e mi dispiace, non sono nessuno per sollevare questi giudizi soprattutto perché, riferendosi alla media commerciale, è un lavoro al 90% delle sue potenzialità e penso che manchi poco, in quanto a maturità artistica, per soddisfare l' orecchio di un appassionato di questo genere. Il problema (mio) è che ascoltando poi a pezzi, un po' qui, un po' la, sembra tutto... sta li li per stimolare... dici "cavolo!" ...ma poi manca la genialata, l' eloquenza."[/c]