@ nicolo
Ebbene, mi è successo.
Unico appiglio al mondo delle note, il mio coro dilettantistico, che non richiede studio più di tanto, ma semplicemente tenere unite persone che hanno voglia di seguire le mie idee.
Per il resto, basta pianoforte, solo sgranchire le dita ogni tanto.
Via le tastiere, solo un digitale, e basta.
Basta gruppi, concerti.
Ho una figlia che lotta per camminare, non controlla i suoi piedini.
Mi viene da piangere anche solo a scriverlo.
Ormai le tracce dell'emorragia cerebrale sono chiare.
Potevano essere devastanti, invece ci hanno lasciato questo strascico, piccolo certo ma immane per il cuore di un genitore.
Annalisa.
Annalisa ha lottato, anche quando eravamo senza speranze, anche quando arrivò a pesare 389 grammi.
Anche quando il suo piccolo cuore si fermava, poi ripartiva, e aveva fatto solo un piccolo viaggio tra vita e morte, ma per tornare, più forte di prima.
E ancora.
Quando a 600 grammi è stata operata al cuore, alla testa, e poi ancora, e resisteva, non poteva essere accarezzata, perchè il derma non era formato del tutto. Potevi solo appoggiare il palmo della mano su di lei.
Anche quando la mamma tornava a casa, e lei rimaneva avvolta tra le sue copertine, un fagotto.
Ha vinto lei, sorride sempre, ma ha bisogno di noi, ha bisogno di me.
Basta pianoforte, non ce la faccio, non camminerà mai bene, ma almeno avrò provato tutto.
Adesso per me c'è lo yoga, lo studio, il capire fin dove posso arrivare.
Molta fisioterapia la posso fare io, la faccio io.
Per il resto, c'è poco tempo, o meglio poco spazio nella mia mente.
Meno male che tanti angeli la circondano.
Ho una convinzione: lei è capace di tirare fuori il meglio di tutti quelli che la circondano.
Nata sotto il peso di un'immane tragedia, ora sa solo circondarsi di bene.
Ha il sorriso più bello che esista, mi ha preso la vita, e me l'ha ridata migliore.
Mi ha dato preoccupazione che mi toglievano la voglia di viverla, la vita.
Ma mi ha restituito tutto, con finalmente un significato.
La musica, la incanta. Tutta.
Le mie mani servono per sorreggerla.
Per darle la normalità che non ha conosciuto.
O almeno per tentare tutto.
Quando leggo cose come questa mi viene solo una grande voglia: bestemmiare.
Sono ateo, ma quando un bambino soffre così non credo di potermi permettere il lusso di trascurare quella uno all'infinitesima probabilità che esista un dio che permetta queste cose, un dio che quindi va biasimato in ogni modo possibile. E io, nel mio piccolo, faccio la mia parte.
Per fortuna, non tutti sono come me e tu, Nicolo, invece di reagire male hai tirato fuori il meglio di te, merito della tua Annalisa, della tua famiglia, ma anche di te stesso. Non credo che la musica se ne sia andata. Quella se l'hai dentro davvero non se ne va mai. Sta vivendo quello che vivi tu, osserva e si nutre delle tue emozioni, e un giorno uscirà raccontando tutta la tua esperienza. E sarà una musica bellissima.