L'orgoglio del musicista

anonimo 09-11-15 13.19
ahivela ha scritto:
Se il "musicista vero" prende 50 euro e' solo perche' quello che fa vale 50 euro, ne' piu' e ne' meno.


un po' semplicistica come affermazione
sterky 09-11-15 13.30
bo, io da quello che vedoin giro l'offerta c'è, e anche varia. il fatto è che i locali non vogliono spendere, allora fanno merda.
che sia chiaro, ci sta anche il gruppo di ragazzini stonati che chiedono 50 euro, come ci può stare un locale che fa suonare solo gruppi emergenti.
la cosa che però in pochi capiscono (e che tra quelli che capiscono in ancor meno hanno la possibilità economica di rischiare) è che se chiami un gruppo da 1000 euro puoi fare una serata di qualità.

secondo me il problema non è i gruppetti che si svendono, ma il locandiere che non sa (spesso perche incompetente) che gruppo scegliere e allora va al risparmio.
ahivela 09-11-15 14.58
Cyrano ha scritto:
volevo dire che la legge della domanda e dell'offerta funziona in una realtà ove tutte le parti in causa hanno un potere e una conoscenza della materia comparabile


Eh no, cosi' e' troppo semplicistico.
Per decidere se uno smartphone mi serve, oppure meno, mica mi serve essere un progettista elettronico...
Io sono un fruitore, ed e' un mio diritto/dovere stabilire quello che mi serve e mi piace, e non altro.

Cyrano ha scritto:
1) mercato dell'assicurazione RCA obbligatoria: visto che nessuno puo'scegliere di rinunciare all'assicurazione (mancanza di potere), la legge della domanda e dell'offerta non funge (e lo vediamo tutti i giorni)


E questo e' un altro fatto. Dove c'e' un obbligo di legge viene meno per definizione il libero mercato (nel senso di libera scelta se usufruirne o meno). E aggiungo che la cosa e' notevolmente amplificata dall'esistenza di cartelli, che per loro natura uccidono fraudolentemente il libero mercato.

Cyrano ha scritto:
2) mercato di prodotti ad altissimo contenuto tecnico: l'uomo della strada non puo' comprendere l'effettivo valore del bene proposto, ergo la legge della domanda e dell'offerta non funge


Ma non e' compito dell'uomo della strada stabilire o comprendere il "valore". Lui stabilisce cosa gli piace/serve e stop. E ci mancherebbe altro che non fosse cosi'. E poi, come si stabilisce in modo oggettivo il valore? E soprattutto, chi lo stabilisce? Ha piu' valore qualcosa di alto spessore tecnico o qualcosa di grande efficacia comunicativa e/o emozionale? Il punto di vista del musicista non e' un punto di vista imparziale, cosi' come non lo e' quello del progettista elettronico, ai fini della domanda. Non si puo' imporre un'offerta (non ha molto senso), casomai si analizza e si comprende la domanda, ed e' quella la chiave giusta, in una "economia di mercato".
ahivela 09-11-15 15.06
vin_roma ha scritto:
Se tu, acquirente, non sai distinguere una pera buona da una cattiva


"Buona" e "cattiva"...
Chi lo decide? E in base a quale criterio, a quello dell'oste (musicista)?

vin_roma ha scritto:
mandando a casa quelli che le pere le coltivano con criterio e rispetto del cliente.


O forse mandando a casa quelli che non cercano di capire cosa vuole il cliente...
Io sono fermamente convinto che tutto quello che ha successo e' perche' ha un valore, perche' funziona, perche' comunica. E quello che non ha successo, e' perche' ha qualche difetto.
Il mercato non e' stupido, e chi investe lo e' ancora meno: non investirebbe mai in qualcosa di scarso valore (qualunque esso sia).
ahivela 09-11-15 15.10
sterky ha scritto:
la cosa che però in pochi capiscono (e che tra quelli che capiscono in ancor meno hanno la possibilità economica di rischiare) è che se chiami un gruppo da 1000 euro puoi fare una serata di qualità.


Ma che senso ha?
Se il pubblico, quel tipo di pubblico, vuole solo bere birra in mezzo alla caciara, perche' dovrebbe pagare una "serata di qualita'"? Casomai, se vogliono la serata di qualita' vanno a teatro, o ai concerti veri.
Il gestore deve vendere la birra, e' quello il suo lavoro, mica e' un mecenate culturale.
ahivela 09-11-15 15.14
superbaffone ha scritto:
un po' semplicistica come affermazione


Non e' semplicistica, e' semplice.
Le parole chiave sono "mercato" e "vale". Ovvero quanto vale X sul mercato.
C'e' poco da barare o lamentarsi.
SavateVoeanti 09-11-15 15.17
Credo che nel caso del gruppo che suona nel locale sia giusto che il ricavato della serata vada diviso "equamente" tra chi lavora nel locale e chi lavora nel gruppo, equamente tra virgolette perchè dipende dalle varie spese del locale e del gruppo, che son diverse ed è una cosa non facile da calcolare.

Secondo me sarebbe come principio da seguire sarebbe l'unica cosa giusta.
anonimo 09-11-15 15.25
@ ahivela
superbaffone ha scritto:
un po' semplicistica come affermazione


Non e' semplicistica, e' semplice.
Le parole chiave sono "mercato" e "vale". Ovvero quanto vale X sul mercato.
C'e' poco da barare o lamentarsi.
un locale che tiene 30/40 persone non ti darà mai 1000€ come tu vorresti perchè è il suo incasso della serata (se gli va bene, mette un biglietto di ingresso e fa sold out), quindi come vedi è semplicistica la tua affermazione.
anonimo 09-11-15 15.31
chi ha un pubblico che è disposto a pagare un biglietto per ascoltare il concerto se ne frega dei locali, si organizza le date nei teatri o nelle sale e si prende una parte dell'incasso, tutti gli altri sono nella stessa barca, bravi, meno bravi, belli, brutti e cattivi emo
Edited 9 Nov. 2015 14:31
vin_roma 09-11-15 15.53
Ho sbagliato tutto nella vita...
anonimo 09-11-15 15.55
DJ vin_roma emo
ahivela 09-11-15 16.03
superbaffone ha scritto:
chi ha un pubblico che è disposto a pagare un biglietto per ascoltare il concerto se ne frega dei locali, si organizza le date nei teatri o nelle sale e si prende una parte dell'incasso, tutti gli altri sono nella stessa barca, bravi, meno bravi, belli, brutti e cattivi


Mi pare di avere gia' scritto piu' o meno la stessa cosa
ahivela 09-11-15 16.08
superbaffone ha scritto:
un locale che tiene 30/40 persone non ti darà mai 1000€ come tu vorresti perchè è il suo incasso della serata (se gli va bene, mette un biglietto di ingresso e fa sold out), quindi come vedi è semplicistica la tua affermazione.


In questo caso, il locale che tiene 30/40 persone e' "il mercato".
E vuole e puo' spendere, per esempio, 200 euro. In altre parole la performance in quel segmento vale 200 euro.
Se tu fai un gruppo di supermostri per poi andare in quel tipo di locali, vali 200 euro. Chissenefrega che sono supermostri. Non e' colpa del mercato, e' colpa tua che non sai valutare su quale mercato indirizzarti, oppure non sei in grado di importi sul mercato dei concerti veri, con pubblico pagante.
Cosa non ti torna?
Edited 9 Nov. 2015 15:11
anonimo 09-11-15 16.14
@ ahivela
superbaffone ha scritto:
chi ha un pubblico che è disposto a pagare un biglietto per ascoltare il concerto se ne frega dei locali, si organizza le date nei teatri o nelle sale e si prende una parte dell'incasso, tutti gli altri sono nella stessa barca, bravi, meno bravi, belli, brutti e cattivi


Mi pare di avere gia' scritto piu' o meno la stessa cosa
però io non ho detto che se la gente va nei locali a suonare a meno di 100€ vale poco, conosco fior di musicisti che per sbarcare il lunario devono accettare cachet non alla loro altezza.
anonimo 09-11-15 16.18
@ ahivela
superbaffone ha scritto:
un locale che tiene 30/40 persone non ti darà mai 1000€ come tu vorresti perchè è il suo incasso della serata (se gli va bene, mette un biglietto di ingresso e fa sold out), quindi come vedi è semplicistica la tua affermazione.


In questo caso, il locale che tiene 30/40 persone e' "il mercato".
E vuole e puo' spendere, per esempio, 200 euro. In altre parole la performance in quel segmento vale 200 euro.
Se tu fai un gruppo di supermostri per poi andare in quel tipo di locali, vali 200 euro. Chissenefrega che sono supermostri. Non e' colpa del mercato, e' colpa tua che non sai valutare su quale mercato indirizzarti, oppure non sei in grado di importi sul mercato dei concerti veri, con pubblico pagante.
Cosa non ti torna?
Edited 9 Nov. 2015 15:11
forse ho frainteso io, tu non parli di valore del musicista ma valore per il luogo dove si svolge l'evento, giusto?
ahivela 09-11-15 16.36
superbaffone ha scritto:
forse ho frainteso io, tu non parli di valore del musicista ma valore per il luogo dove si svolge l'evento, giusto?


Piu' o meno si. Solo che anziche' luogo dell'evento, ho parlato, piu' propriamente, di mercato.
Per tornare al tuo esempio, la domanda e':
chi impedisce ai "fior di musicisti" di tenere concerti dove possono guadagnare 5 volte di piu'?
Se non lo fanno, o e' perche' non sono in grado (ovvero ce ne stanno altri ancora meglio), oppure il mercato non ne ha bisogno, quindi stanno sbagliando ad indirizzare le loro energie.
Il "valore del musicista" che tu citi, in una economia di mercato semplicemente non ha senso.
Ha senso solo nel ristretto ambito dei musicisti, ovvero una pippa interna.
Se invece vivessimo in una economia non di mercato, per esempio in una dittatura, con tanto di commissione speciale che "misura" il valore dei musicisti (in base a cosa poi...), e decide chi puo' suonare e a quanto si deve vendere, e relativa corte marziale che assegna x frustate per quante sono le note sbagliate... allora il discorso avrebbe un suo (abbastanza agghiacciante) senso.
anonimo 09-11-15 16.45
ahivela ha scritto:
Il "valore del musicista" che tu citi, in una economia di mercato semplicemente non ha senso.
Ha senso solo nel ristretto ambito dei musicisti, ovvero una pippa interna.


dare valore un musicista in base alle sue capacità la chiami una pippa interna? emo
anonimo 09-11-15 16.47
@ ahivela
Cyrano ha scritto:
volevo dire che la legge della domanda e dell'offerta funziona in una realtà ove tutte le parti in causa hanno un potere e una conoscenza della materia comparabile


Eh no, cosi' e' troppo semplicistico.
Per decidere se uno smartphone mi serve, oppure meno, mica mi serve essere un progettista elettronico...
Io sono un fruitore, ed e' un mio diritto/dovere stabilire quello che mi serve e mi piace, e non altro.

Cyrano ha scritto:
1) mercato dell'assicurazione RCA obbligatoria: visto che nessuno puo'scegliere di rinunciare all'assicurazione (mancanza di potere), la legge della domanda e dell'offerta non funge (e lo vediamo tutti i giorni)


E questo e' un altro fatto. Dove c'e' un obbligo di legge viene meno per definizione il libero mercato (nel senso di libera scelta se usufruirne o meno). E aggiungo che la cosa e' notevolmente amplificata dall'esistenza di cartelli, che per loro natura uccidono fraudolentemente il libero mercato.

Cyrano ha scritto:
2) mercato di prodotti ad altissimo contenuto tecnico: l'uomo della strada non puo' comprendere l'effettivo valore del bene proposto, ergo la legge della domanda e dell'offerta non funge


Ma non e' compito dell'uomo della strada stabilire o comprendere il "valore". Lui stabilisce cosa gli piace/serve e stop. E ci mancherebbe altro che non fosse cosi'. E poi, come si stabilisce in modo oggettivo il valore? E soprattutto, chi lo stabilisce? Ha piu' valore qualcosa di alto spessore tecnico o qualcosa di grande efficacia comunicativa e/o emozionale? Il punto di vista del musicista non e' un punto di vista imparziale, cosi' come non lo e' quello del progettista elettronico, ai fini della domanda. Non si puo' imporre un'offerta (non ha molto senso), casomai si analizza e si comprende la domanda, ed e' quella la chiave giusta, in una "economia di mercato".
vedi, é proprio qui il busillis

il concetto di "legge della domanda e dell'offerta" é spesso malinteso, sopratutto da quelli che non hanno fatto studi di economia.

I manuali delle business school peraltro lo mettono ben in chiaro: la legge della domanda e dell'offerta é perfetta in un mercato in cui tutte le parti abbiano eguale potere ed eguale conoscenza. Più ci si discosta da questa situazione, più la legge della domanda e dell'offerta é inadatta a regolare equamente la materia.

Per inciso, é proprio questa considerazione che giustifica l'intervento regolatorio dei governi in materia (non ultimi ad esempio i patentini sindacali e le tariffe minime applicabili dai musicisti in diversi stati USA)emo
Edited 9 Nov. 2015 15:48
ahivela 09-11-15 16.56
superbaffone ha scritto:
dare valore un musicista in base alle sue capacità la chiami una pippa interna? emo


Si', e' una cosa che riguarda il ristretto ambito dei musicisti, in fondo.
Vasco Rossi e' un pessimo cantante, eppure...
Eric Clapton e' una mezza schiappa, rispetto a decine di migliaia di chitarristi sconosciuti, eppure...
Vangelis non legge una nota, e sicuramente son sa fare manco una sonatina di Clementi, eppure...
Occorre(rebbe) definire in modo univoco e universale cosa si intende con "capacita", se no si parla a vuoto.
anonimo 09-11-15 17.11
Sinceramente io non ho mai visto gruppi trovarsi in situazioni tali da poterli definire sottovalutati per l'ambiente. Al massimo mi è capitato il contrario.

Non mi interessa quanto sei bravo tecnicamente. Se hai studiato al conservatorio 30 anni e poi vai in giro con la cover band o a suonare gli stessi standard da 50 anni o a farmi il duo acustico col repertorio standard o a scimmiottare i gruppi famosi è giusto che tu non ti nuova dal pub di provincia.