Vendi qualcosa? gli italiani sono come gli arabi

anonimo 17-09-15 13.22
@ anonimo
Vero, ma fino ad un certo punto

Al limite "direttore di business unit" o "direttore generale"

Però il direttore generale italiano non è esattamente il general manager in senso americano, e ancor meno il managing director inglese

Così come "responsabile di prodotto" può essere tanto una figura di marketing come di vendita o al limite anche fi ricerca e sviluppo, mentre il product manager è una figura professionale chiaramente definita

Vero che i francesi la chiamano "chef de produit", il che è causa di incomprensioni perchè gli anglofoni leggendo "chef" pensano subito a un livello di direttore (cosa che nel 90% dei casi non è, dato che il "manager" è tipicamente quadro...lasciamo perdere il concetto di dirigenza che esiste solo in Italia)

all'estero ci sono gli impiegati, i quadri (managers), i vicedirettori (associate directors), i direttori, i vicepresidenti, i CEO o Managing Directors o (amministratori delegati di una corporate, ma non gli AD delle filiali) gli altri appartenenti alla C suite degli executive directors (COO, CFO etcetera) ed infine i membri del consiglio di amministrazione guidato dal Chairman (che non è il Presidente)

Andiamo poi a "italianizzare" la differenza tra: product manager, brand manager, brand leader, product director, marketing manager, marketing director o direttore marketing...differenze che sono evidenti se definiamo i ruoli in inglese, ma che richiederebbero lunghe perifrasi per esssere perspicui in italiano

Upstream marketing e downstream marketing?

Concludendo, un certo modo di fare organizzazione aziendale è nato e si è sviluppato in ambiente anglosassone, ergo non c'è nulla di male ad usare i termini "nativi"...del resto diciamo "swing" e non dondolio...emo

emo
Il fatto e' che noi non facciamo organizzazione aziendale, ma svendita aziendale.

Io ho usato i termini commerciali, ma anche nel tecnico in italia si fa eccesso di anglicismi, spesso storpiati.

Quindi se sommiamo il managerese, al tecnichese, al computerese, il risultato e' che oltre alle aziende stiamo svendendo anche la nostra lingua e la nostra identita'.

Bene fanno i francesi a non usare alcun termine inglese.
I tedeschi tempo fa ci mandavano la documentazione dei loro prodotti in tedesco (neppure in inglese).
Ora usano l'inglese, ma esclusivamente per le comunicazioni extra territoriali.
La comunicazione interna avviene in tedesco, ed e' giusto che sia cosi' : non e' un caso che la Germania stia conservando la sua identita', ma anche le sue risorse.

Noi siamo un paese in svendita su tutto : anche sulla nostra poco amata lingua.

Alla frontiera dovremmo applicare i cartelli "saldi"...
anonimo 17-09-15 18.02
@ anonimo
Il fatto e' che noi non facciamo organizzazione aziendale, ma svendita aziendale.

Io ho usato i termini commerciali, ma anche nel tecnico in italia si fa eccesso di anglicismi, spesso storpiati.

Quindi se sommiamo il managerese, al tecnichese, al computerese, il risultato e' che oltre alle aziende stiamo svendendo anche la nostra lingua e la nostra identita'.

Bene fanno i francesi a non usare alcun termine inglese.
I tedeschi tempo fa ci mandavano la documentazione dei loro prodotti in tedesco (neppure in inglese).
Ora usano l'inglese, ma esclusivamente per le comunicazioni extra territoriali.
La comunicazione interna avviene in tedesco, ed e' giusto che sia cosi' : non e' un caso che la Germania stia conservando la sua identita', ma anche le sue risorse.

Noi siamo un paese in svendita su tutto : anche sulla nostra poco amata lingua.

Alla frontiera dovremmo applicare i cartelli "saldi"...
Vero anche questo

emo
lipzve 29-09-15 12.31
Dovevo vendere il mio XP80 con scheda session

avevo messo un prezzo a mezza via fra il min e max del mercatino, più una aggiunta per la session.
Regalavo una custodia rigida certo un po' deteriorata, ma che comunque evitava l'acquisto di una nuova.

Italiani, sempre a tirare sul prezzo e cercare ogni difetto possibile, inclusa la colla rossa. domandina: allora perché cazzo la vuoi?

Gente che mi scriveva, senza ciao, senza educazione un semplice "offro 200" (il mio prezzo era 480).
Gente che voleva venirla a vedere, io scrivevo in tutte le lingue e tutte le scoregge possibili che il prezzo non era trattabile, e dopo i loro ok venivano a casa mia e sparavano al ribasso. Facendomi perdere tempo.

Gente di studi di registrazione che mi scrivevano "io a 300 euro ne trovo quante voglio, di xp80".... benissimo allora che cazzo mi scrivi a fare?

Alla fine sono venuti 3 bengalini a casa mia, gentilissimi, hanno provato ogni tasto ed ogni bottoncino, mi hanno spiegato della colla e chiesto "ti offendi se guardo sotto ai tasti?" una volta verificata la presenza della colla rossa non liquefatta hanno detto. Ok, l<a colla rossa c'è ma al momento tiene, e comunque se si molla ne ho avute altre di XP80 so come fare (i bengalini hanno il "DIO XP80" a quanto pare, sembra essere il loro synth nazionale).

Hanno pagato senza fiatare e se ne sono andati.

Siamo i peggiori.

Certo vedo come il fumo negli occhi i bengalini che mi fanno la pizza. Quando sono all'estero non vedo l'ora di rientrare se non altro per mangiare il mio alimento preferito, storicamente italiano, e me lo faccio fare da uno straniero?

Ma per tutto il resto... vi garantisco che all'estero quando "sniffo" italiani nei miei dintorni mi metto a parlare spagnolo con la mia dolce gallina.

Non necessariamente gli italiani sono cattive persone, non fraintendetemi. Ma la moda è quella di ignorarsi amorevolmente qui da noi, salvo poi all'estero ammalarsi di curiosità...

Di dove siete?
Cosa fate?
Cosa portate?
Dove andate?
Si ma quanti siete?

MA VAFF
tonybanks 30-09-15 14.02
Orpo, chissà quante occasioni ho perso.
Generalmente se il prezzo è, a mio modesto avviso, troppo alto, non faccio contro offerte.
Rinuncio e basta.
Altrimenti intavolo trattativa veloce, se non è chiaramente indicato "prezzo non trattabile", cercando argomenti condivisibili.
Raramente è capitato di non trovare l'accordo e non ho memoria di sonore fregate.
(una sola [sòla], mille anni fa da musicarte con un polymoog comprato per funzionante).

Ho anche venduto e devo dire che, a parte un caso con un belga, in effetti gli italiani sono un po' più noiosi.
Ma ho trovato anche chi, non avendo la cifra intera subito, mi ha pagato a rate ed ho spedito solo quando ho ricevuto il saldo.
Da venditore, tuttavia, elimino in partenza potenziali scocciatori.
Purtroppo può capitare anche il caso che ha dato origine alla discussione.

anonimo 30-09-15 15.49
lipzve ha scritto:
Ma per tutto il resto... vi garantisco che all'estero quando "sniffo" italiani nei miei dintorni mi metto a parlare spagnolo


Un mese fa ero in una citta' francese molto frequentata dagli italiani. li riconoscevi a distanza per il loro comportamento quasi sempre esuberante.
Adesso capisco perche' quando andavo in un bar a prendere qualcosa, mi trattavano con freddezza.

Ho ripreso la macchina, ho fatto una cinquantina di chilometri e mi sono respirato un po' di aria straniera, giusto cosi' per vedere che effetto fa.
Son finito in un meraviglioso parco verde, con laghetto, famiglie francesi con i bambini senza tablet ne cellulari, che giocavano gioiosamente con dondoli ed altalene.
Un bambino si divertiva a rotolarsi da una collinetta, e rideva come un matto.

L'edificio scolastico aveva una architettura "istituzionale" : una struttura PUBBLICA, che ospitava scuole elementari, medie e materna. C'erano toilettes e fontane dappertutto.

Voi direte ma cosa c'entra questo?.

Scuole pubbliche (soprattutto materne e nido) che non prendono costosissime rette alle famiglie, pur prendendo contributi di stato, o che non lasciano la torta in mano a cooperative che subappaltano, si abboffano in tanti, e fanno lavorare i dipendenti per un tozzo di pane, contratto a termine.

Toilettes e fontane dappertutto, da noi inesistenti perche' qui tu devi andare al bar a prendere il "caffe' pipi' " e pagare la tangente (anche se non e' obbligatoria).

Il cittadino e' al primo posto, poi c'e' il privato che e' libero di esercitare, senza togliere le cose fondamentali ai cittadini.

C'era un'aria pulita : non si sentiva quel puzzo di mafia e usura che qui aleggia dappertutto, perfino in una piazza pubblica.

Poi i francesi hanno le loro (non e' tutto oro cio' che luccica), ma almeno l'aria di quel bel posticino era bella pulita : non sapeva di avidita', usura, parcheggi a pagamento ovunque e tutte le cose che gia' conosciamo, ma non vogliamo vedere ed ammettere.

Un tedesco ha sbagliato (caso VW..) e gia' esultiamo dicendo "vedi? anche loro sbagliano"...

Il guaio e' che noi quelle cose le facciamo da 70 anni e forse piu'.

Se VW ha venduto un prodotto non conforme in USA, ci scandalizziamo.
Se gli USA ci ricattano per comprare "enne" F16 che non stanno in cielo, noi facciamo i buonini e diciamo "ne compriamo un po' di meno, ma li compriamo"..

popolino senza spina dorsale, ma sempre pronto a mangiare il pesce appena piu' piccolo, anche se siamo microbi.

Scusatemi, ma ho le mie buone ragioni. emo
lipzve 01-10-15 13.47
QUOTONE con tanto di cipolle birra e rutto libero!
sterky 01-10-15 13.59
quoto!

comunque si, un minino di trattativa ci sta e sono il primo a farla, ma non troppo e poi dopo si acquista!!
dai, non puoi star li a rompere i coglioni e poi andartene seza neanche prenderlo!!
michelet 05-10-15 09.21
Per dissuadere gli scocciatori come quelli raccontari dall'estensore di questo thread, bisognerebbe istituire una forma di pagamento del tempo perduto. In altre parole, l'acquirente (potenziale o meno) versa al venditore un rimborso di 50-100€ per il tempo impiegato durante la propria disponibilità a far provare lo/gli strumenti.
Se la transazione si conclude, l'acconto verrà scontaro dal prezzo finale (possibilmente non trattabile). Se si conclude con un nulla di fatto, il venditore almeno non ha buttato il suo tempo al vento.
Immagino che questa sia pura fantascienza, ma ogni tanto è bello sognare....
textars 05-10-15 10.23
@ rena
Per quanto riguarda invece la maleducazione, nessuno è come gli italiani. Provando a vendere qualcosa sul mercatino musicale, capita molto spesso gente che dopo aver chiesto info, foto dettagliate, aver trattato il prezzo, ottenuto lo sconto desiderato e concordato anche la modalità di pagamento, scompare senza nemmeno una mail di comunicazione della mutata decisione.
.... Non sono proprio d'accordo... A me è capitato di comportarmi in quel modo.... Per carità, ammetto di non essere stato educatissimo, quando ho ricevuto il contatto per chiedermi cosa intendevo fare ho chiesto obiettivamente scusa.
Possono capitare molte cose, puo' anceh capitare che salti il lavoro in cui serva "quello strumento", per cui si ritarda non perchè si voglia essere furbini, ma semplicemente perchè il lavoro si sposta in avanti.... Si sposta in avanti.... Ed ovviamente i soldi per anticipare l'attrezzatura pure. In buonafede si aspetta lo sblocco "tanto è una settimana"... E poi da una diventano due.... All'infinito. Presi da altri impegni anche ci si scorda e ci si comporta come non si vorrebbe...
Che dire ... "mea culpa" ma non vuol dire approfittarsi... (secondo me).
emo
textars 05-10-15 10.45
@ stesgarbi
Ebbene....ho volutamente utilizzato il termine "arabi", in senso positivo, ricordando che ci fu un tempo in cui essi erano la prima potenza commerciale dell'allora mondo conosciuto.
Ma oggi siamo nel XXI secolo.
Dunque.... Quest'estate nell'agriturismo è capitato un ragazzo serio, e soprattutto musicista di professione (studia anche al conservatorio).
Capirete....ore e ore a parlare di musica, di synth ecc. ecc..
Il discorso cade anche, ovviamente, sugli strumenti musicali che possiedo, al chè lui sgrana gli occhi quando gli dico che vorrei vendere il.mio Rhodes mk2 ed il prohet 08.
Lui subito mi dice che il prophet lo compra senz'altro, perché gli serve, ma sognerebbe anche il rhodes.
Obbietto che ancora non so quale prezzo fare, dovendo guardare le quotazioni dell'usato.
Lui si connette a internet con il cell e guarda....il prezzo più basso per il P 08 è "tot"....il prezzo più basso per il rhodes è "tot".
Ok, gli dico, facciamo quel prezzo per il P08 e, se compri anche il rhodes, ti faccio uno sconto su quest'ultimo.
Quindi concordiamo il "minor prezzo" (stabilito da lui) per il P08 ed un prezzo forfettario (scontato) per entrambi gli strumenti.
Prima di partire, lui mi dice di avere parlato con suo padre (finanziatore), il quale sarebbe d'accordo sull'acquisto di entrambi gli strumenti.
Oggi, dopo loro insistenze, ho ricevuto a casa mia questo ragazzo con il padre, mostrando e facendo provare i due strumenti, senza limiti di tempo.
Alla fine, il padre comincia a fare discorsi della serie: "è troppo caro"... "se hai chiesto X, vuol dire che vuoi ottenere molto meno"... "sono riuscito a portare via un motif xs a molto meno" (ma che c'entra il motif con quello che vendo io?).... "dai, facciamo un prezzaccio per tutti e due gli strumenti" ...."tanto quella roba lì (il rhodes) sarà difficile che la vendi"... ecc.
Ho congedato I due soggetti con garbo ed in modo cordiale, ovviamente, invitandoli a pensarci e a farmi sapere.
Ma .... VAFFANCULO!!!
Ma che razza di popolo di emme siamo?
Possibile che siamo così "levantini"?
E poi andiamo a gloriarci di essere "gente civile"...
Ma dico...in Italia....se uno vende qualsiasi cosa (una tastiera, una casa o quant'altro) devi per forza chiedere il doppio o quasi, se no l'acquirente non ti crede, quando dici che hai già fatto un prezzo scontato?
E poi, se concordi lo sconto....Arriva il Paparino che vuole il "prezzaccio" sul prezzo già scontato?
Sapete cosa? A questa gente non vendo un c....NEMMENO SE MI OFFRONO IL DOPPIO!
Il P08 e il rhodes se li vadano a comprare il Cina, in Maghreb...o su marte!
Mi hanno fatto perdere un pomeriggio....è mi hanno pure offeso, insinuano che voglio fare il "furbetto"....
Se venderò qualcosa, metterò gli annunci sui siti tedeschi.
Azzarola. ... emo

Stefano



Edited 11 Set. 2015 21:04
capita spesso anche a me che chiedano sconti al di sopra di ogni ragionevole "ragionamento"... Quando rispondo "non è possibile" incalzano dicendomi "... Allora non volete lavorare con questa crisi....", Caspita, va bene voler lavorare con la crisi, ma non si puo' tecnicamente lavorare sottoprezzo, tra le altre cose è fuorilegge....
Alchè non comprendono e vanno via con quel ghigno di chi "ha il potere del danaro".......
Non mi interessa, personalmente non mi interessa, so cosa è uno sconto commerciale, applicoquesta regola che non è dogmatica, quando un materiale o un'attrezzo si è pagato cerco un realizzo qualora voglia anche semplicemente cambiarlo e se non è perfettamente funzionante lo dico...
Poi il problema non è piu' mio.
da noi si dice: "mal an n'in far, paura an n'aver....!" (male non fare, paura non avere...).
emo
anonimo 05-10-15 16.20
Ho sempre avuto rispetto del lavoro altrui, e del valore di cio' che viene messo in vendita.

Chiedere uno sconto, trattare un po' e cose di questo genere e' lecito (ognuno di noi ci tiene ai soldini), e ho notato che quando si tratta mostrando sincero rispetto, di solito si ottiene molto di piu'.

Quando vedi un oggetto in vendita spesso conosci gia' il suo valore.
Se chi vende propone un prezzo altissimo sai gia' di avere a che fare con un furbacchione,
ma se propone un prezzo onesto, in linea con il suo valore devi gia' partire con l'idea che se cerchi di tirare troppo, il "furbacchione" diventi tu.

Se poi in trattativa si riesce a trovare la soluzione ottimale per entrambi, tanto di guadagnato.

Non ultima va menzionata la correttezza : se so che un oggetto non mi interessa gia' in partenza, non vado a scomodare la gente per pura curiosita'.
Se penso possa interessarmi ma non sono sicuro perche' ho bisogno di provare, lo dico a priori : se la persona e' disposta a dedicare del tempo (tenendo conto che se la prova da esito positivo ne trae vantaggio anche lui), ci si incontra.

Se ci devo pensare su (puo' succedere) lo dico, lasciando che la persona sia libera di trattare con altri (o magari avvisarmi se ha altri acquirenti).

Se cambio idea per imprevisti e cose simili lo dico per tempo.

Ovviamente mi aspetto pari correttezza dagli altri.
sterky 05-10-15 23.21
Io mi sa allora che sono un po controcorrente. Quando ho acquistato il wave lo volevo talmente tanto che ho chiesto solo "va tutto?" Ma il buon Aldo a voluto farmelo provare comunque!! emo
anonimo 05-10-15 23.32
@ sterky
Io mi sa allora che sono un po controcorrente. Quando ho acquistato il wave lo volevo talmente tanto che ho chiesto solo "va tutto?" Ma il buon Aldo a voluto farmelo provare comunque!! emo
Con Aldo non c'e' bisogno di provare : le tastiere che passano da lui son piu' nuove di quando erano nuove..

Non perche' le tratta bene : perche' non le suona !....emoemoemoemo (scherzo !! : le tratta bene eccome !emo).

sterky 06-10-15 00.23
@ anonimo
Con Aldo non c'e' bisogno di provare : le tastiere che passano da lui son piu' nuove di quando erano nuove..

Non perche' le tratta bene : perche' non le suona !....emoemoemoemo (scherzo !! : le tratta bene eccome !emo).

Ahah, comunque hai ragione, era meglio che nuova in negozio. Era....è!!!
anonimo 06-10-15 22.22
@ sterky
Ahah, comunque hai ragione, era meglio che nuova in negozio. Era....è!!!
I costruttori mandano ad Aldo le tastiere da ricondizionare : Aldo le guarda, tornano meglio che nuove. emo

Ma tu davvero pensavi che lui suonasse?...emo : non so suonare una cippa di nota io, figuriamoci lui...emo

Abbiamo studiato entrambi alla scuola Radio Elettra di Torino, solo che lui e' stato bocciato emoemoemo
(ed io ho comprato il diploma emo)
anonimo 07-10-15 14.09
@ anonimo
I costruttori mandano ad Aldo le tastiere da ricondizionare : Aldo le guarda, tornano meglio che nuove. emo

Ma tu davvero pensavi che lui suonasse?...emo : non so suonare una cippa di nota io, figuriamoci lui...emo

Abbiamo studiato entrambi alla scuola Radio Elettra di Torino, solo che lui e' stato bocciato emoemoemo
(ed io ho comprato il diploma emo)
Comunque il mio falegname con 50 euro le fa migliori