Il mio obiettivo

andrew1 12-05-15 20.57
@diogene
molte risposte alle tue domande del tuo primo post io le ho trovate leggendo il libro di Chuan che trovi QUI (non quelle specifiche del jazz, ma quelle di teoria).

A dire il vero tempo fà ho scaricato la versione in italiano da QUI, ma adesso c'è un fw su un altro sito dove mi pare non si possa scaricare nulla (ma ho visto molto superficialmente).


Edited 12 Mag. 2015 18:57
jacus78 12-05-15 21.38
Cyrà.... azz, 1 anno e mezzo per fare gli 883?????
ci butterebbero fuori in 3 mesi se non siamo in grado di fargli memorizzare le triadi maggiori e minori in meno di 1 mese.

in 1 anno di studio approfondito i nostri alunni sono QUASI in grado di suonare come negli altri 2 video linkati sotto il primo post.
approfondito significa hanon sui tasti bianchi e neri, scale a 4 ottave maggiori e minori, scale modali in tutte e 12 le tonalità e arpeggi variati su tutte e 12 le tonalità. li carichiamo come muli poverini ma purtroppo il programma prevede questo. in più, solfeggio a palla.
Edited 12 Mag. 2015 19:44
anonimo 12-05-15 22.09
jacus78 approfitto per una domanda: suonando le 12 scale ovviamente con davanti lo spartito, mediamente, dopo quanto tempo le memorizzi?

grazie
anonimo 12-05-15 22.26
@ jacus78
Cyrà.... azz, 1 anno e mezzo per fare gli 883?????
ci butterebbero fuori in 3 mesi se non siamo in grado di fargli memorizzare le triadi maggiori e minori in meno di 1 mese.

in 1 anno di studio approfondito i nostri alunni sono QUASI in grado di suonare come negli altri 2 video linkati sotto il primo post.
approfondito significa hanon sui tasti bianchi e neri, scale a 4 ottave maggiori e minori, scale modali in tutte e 12 le tonalità e arpeggi variati su tutte e 12 le tonalità. li carichiamo come muli poverini ma purtroppo il programma prevede questo. in più, solfeggio a palla.
Edited 12 Mag. 2015 19:44
Beh si parla di sadici professoren usciti dalla skuola musikanten der SS! emo

Dicevo prendendo uno da zero, che vuole imparare per diletto...

emo
jacus78 12-05-15 22.44
mark

dici a me personalmente o in generale? io le ho già memorizzate nel 1987 e non le ho ancora dimenticate. e dopo 30 anni di farle le potrei suonare anche seduto di spalleemo magari tra una 30ina di anni, col cervello mezzo ragnatelato forse potrei dimenticarne qualcuna.emo
ricordo che quando iniziai a 6 anni, e il cervello era molto più attivo di ora, diciamo che in una settimana ne facevo 6 senza spartito, anche perchè non riuscivo a tenere gli occhi sullo spartito se dovevo vedere dove andavano le dita. e conseguenza qualche diteggiatura andava a farsi fottere, al quale errore la bacchetta della maestra mi faceva immediatamente capire l'errore e correggevo. ad esempio la maestra mi lasciava il domagg e la min melodica e armonica + sol magg e mi min melodica armonica. riuscivo a farcela, non sempre, ma più o meno seguivo il passo. a 6 a 6 insommae solo moto retto.....iniziai da quelle a 2 ottave però.
poi per le tìdoppie terze e doppie seste ho perso 2 anni.emo mi ci sono incartato e non ne uscivo più fuori. e tutt'ora non sono un genio su queste ultime. non le posso più neanche vedere.

in generale dico che dipende dal cervello di ognuno di noi, c'è chi ci sta meno, c'è a chi viene più difficile. non è per tutti uguale.
ma in media in 1 anno si arriva a fare tutte le scale classiche a moto retto, e qualcuna di quelle modali. ovviamente moto contrario doppie terze e doppie seste non sono in programma.
Edited 12 Mag. 2015 21:02
jacus78 12-05-15 22.47
@ anonimo
Beh si parla di sadici professoren usciti dalla skuola musikanten der SS! emo

Dicevo prendendo uno da zero, che vuole imparare per diletto...

emo
emoemoemo

cmq, anch'io dico da zero. chi parte più avanti, sapendo scale e triadi, si inizia con lui un altro percorso formativo, improntato direttamente sull'armonia applicata. dai modi, all'imporvvisazione, all'ascolto più impegnativo, ai dettati melodici, a tirar giù gli accordi più difficili ecc ecc.
anonimo 12-05-15 23.02
Inutile, sono restato un pacioso e lemme maestro di cappella (ex) francescano...emoemo

emo
jacus78 12-05-15 23.08
e hai ragione, anch'io quando studiavo, (vero che ho studiato classica e ogni settimana studiavo su 7 libri) ma in ogni caso non era cosi pesante come ora. ci se la prendeva molto più comoda. da premettere che io uscivo da scuola alle 12.30, impensabile al giorno d'oggi.

adesso no, mi rendo conto che i ragazzi sono sotto pressione di brutto durante tutto l'anno, come non impazziscono non lo so neanche io (tra scuola e musica), praticamente i programmi vogliono tutti o la maggior parte di essi, che i ragazzi vengano spremuti fino all'ultima goccia come delle spugne.
Edited 12 Mag. 2015 21:11
anonimo 12-05-15 23.12
@ jacus78
e hai ragione, anch'io quando studiavo, (vero che ho studiato classica e ogni settimana studiavo su 7 libri) ma in ogni caso non era cosi pesante come ora. ci se la prendeva molto più comoda. da premettere che io uscivo da scuola alle 12.30, impensabile al giorno d'oggi.

adesso no, mi rendo conto che i ragazzi sono sotto pressione di brutto durante tutto l'anno, come non impazziscono non lo so neanche io (tra scuola e musica), praticamente i programmi vogliono tutti o la maggior parte di essi, che i ragazzi vengano spremuti fino all'ultima goccia come delle spugne.
Edited 12 Mag. 2015 21:11
Genau, Herr Obergruppenprofessor! emo

Ma secondo te, a parte gli scherzi, da un punto di vista didattico tutta questa pressione ha senso, produce musicisti migliori, oppure é solo figlia dell'abominevole concetto ipercapitalista della "produttività ad ogni costo"?

emo
Edited 12 Mag. 2015 21:13
jacus78 12-05-15 23.21
hai colto nel segno.

e se ti dico che la mia è una scuola privata ha ancora più senso. i genitori non vogliono sentir ragioni e vogliono vedere i loro figli sul palco durante i saggi di natale, di fine anno e di qualsiasi altra manifestazione organizzata.

andrai da te, che noi insegnanti dobbiamo per forza di cose premere sull'acceleratore e a tavoletta. e loro, purtroppo per loro, devono seguire il passo.
siam sempre là. c'è un'altra cultura rispetto a prima. mio padre mi diceva "con calma", "fai lentamente", "non importa se ci metti più tempo". adesso è praticamente il contrario.
anonimo 12-05-15 23.29
@ jacus78
hai colto nel segno.

e se ti dico che la mia è una scuola privata ha ancora più senso. i genitori non vogliono sentir ragioni e vogliono vedere i loro figli sul palco durante i saggi di natale, di fine anno e di qualsiasi altra manifestazione organizzata.

andrai da te, che noi insegnanti dobbiamo per forza di cose premere sull'acceleratore e a tavoletta. e loro, purtroppo per loro, devono seguire il passo.
siam sempre là. c'è un'altra cultura rispetto a prima. mio padre mi diceva "con calma", "fai lentamente", "non importa se ci metti più tempo". adesso è praticamente il contrario.
Sante parole!

Mi ricordo il mio Maestro, quando volevo sapere troppe cose, mi diceva sempre: "Piano piano, tanto il tuo cervello più di tanto non può metabolizzare...capito, caprone di un jazzista francescano?"

Ma io lo punii scrivendo una falsa invenzione a tre voci di Bach e propinandogliela a lezione, con viso compunto e santimonioso...e lui: "bravo! É la prima volta che suoni Bach come si deve, caprone di un jazzista francescano!"

emo
Edited 12 Mag. 2015 21:30
jacus78 12-05-15 23.36
questa storia del "caprone" non mi giunge nuova.... al sesto anno in conservatorio beccai un insegnante che non ci chiamava con i nostri nomi, ma con nomi comuni di animali. c'era il caprone, l'elefante, il bue, il somaro, il pollo, io ero l' orango.emoemoemo
sono tutti nomi di animali "goffi" e senza eleganza. lui ne aveva anche per i suoi colleghi. c'era il moscerino, la zanzara, la zecca, insomma gli davano fastidio tutti e tutto.emoemo
anonimo 12-05-15 23.44
@ jacus78
questa storia del "caprone" non mi giunge nuova.... al sesto anno in conservatorio beccai un insegnante che non ci chiamava con i nostri nomi, ma con nomi comuni di animali. c'era il caprone, l'elefante, il bue, il somaro, il pollo, io ero l' orango.emoemoemo
sono tutti nomi di animali "goffi" e senza eleganza. lui ne aveva anche per i suoi colleghi. c'era il moscerino, la zanzara, la zecca, insomma gli davano fastidio tutti e tutto.emoemo
Comunque due cose:

- il mio Maestro mi chiamava "caprone" con affetto, perché la mia mentalità jazzistica mi rendeva talvolta un po' svogliato nella lettura etcetera...

- Al concerto di fine anno mi fece suonare Zipoli, Bach e un blues sul mio vecchio crumar T1

Rimpiango quell'uomo, grande musicista e persona simpatica e perbene...morto troppo giovane

anonimo 13-05-15 00.01
@ jacus78
mark

dici a me personalmente o in generale? io le ho già memorizzate nel 1987 e non le ho ancora dimenticate. e dopo 30 anni di farle le potrei suonare anche seduto di spalleemo magari tra una 30ina di anni, col cervello mezzo ragnatelato forse potrei dimenticarne qualcuna.emo
ricordo che quando iniziai a 6 anni, e il cervello era molto più attivo di ora, diciamo che in una settimana ne facevo 6 senza spartito, anche perchè non riuscivo a tenere gli occhi sullo spartito se dovevo vedere dove andavano le dita. e conseguenza qualche diteggiatura andava a farsi fottere, al quale errore la bacchetta della maestra mi faceva immediatamente capire l'errore e correggevo. ad esempio la maestra mi lasciava il domagg e la min melodica e armonica + sol magg e mi min melodica armonica. riuscivo a farcela, non sempre, ma più o meno seguivo il passo. a 6 a 6 insommae solo moto retto.....iniziai da quelle a 2 ottave però.
poi per le tìdoppie terze e doppie seste ho perso 2 anni.emo mi ci sono incartato e non ne uscivo più fuori. e tutt'ora non sono un genio su queste ultime. non le posso più neanche vedere.

in generale dico che dipende dal cervello di ognuno di noi, c'è chi ci sta meno, c'è a chi viene più difficile. non è per tutti uguale.
ma in media in 1 anno si arriva a fare tutte le scale classiche a moto retto, e qualcuna di quelle modali. ovviamente moto contrario doppie terze e doppie seste non sono in programma.
Edited 12 Mag. 2015 21:02

perfetto, allora dovrei essere messo bene emo le ricostruisco con toni e semitoni emo
jacus78 13-05-15 03.46
può servirti quando inizierai (se inizierai) lo studio degli intervalli, argomento basilare sul quale è improntata tutta l'armonia classica e moderna.

ma ti consiglio almeno per adesso di imparare le note e prestare attenzione a come suonano, in modo di svegliare anche l'orecchio, altrimenti favorisci solo il cervello con il ragionamento.
diogene68 13-05-15 10.33
andrew1 ha scritto:
@diogene
molte risposte alle tue domande del tuo primo post io le ho trovate leggendo il libro di Chuan


Sul libro di Chang ho trovato pareri molto discordi, c'è chi lo apprezza e chi ne parla peste e corna. Credo che comunque gli darò una possibilità, vedi mai...
anonimo 13-05-15 10.39
@ jacus78
può servirti quando inizierai (se inizierai) lo studio degli intervalli, argomento basilare sul quale è improntata tutta l'armonia classica e moderna.

ma ti consiglio almeno per adesso di imparare le note e prestare attenzione a come suonano, in modo di svegliare anche l'orecchio, altrimenti favorisci solo il cervello con il ragionamento.

ok grazie
andrew1 13-05-15 21.16
Sul libro di Chang ho trovato pareri molto discordi, c'è chi lo apprezza e chi ne parla peste e corna.

Che ne pensano i "veterani" di questo forum?

Secondo me "male" non fa.
Per esempio la parte della memoria, che vale in generale, è corretta.
Approvo anche la parte in cui dice che seguire gli eserciziari è tempo perso, meglio suonare direttamente i brani "reali", ovviamente partendo dai più semplici. E' un pò l'approccio che seguo anche con i miei studenti (in un altro settore): parto dalle applicazioni pratiche per poi entrare nel dettaglio della teoria. Li vedo molto, ma molto più interessati di quando partivo dalla pallosa teoria.
Ho anche cambiao approccio nell'imparare i brani: prima suonavo molte misure, ora uso il suo metodo: poche misure alla volta.

Per quanto riguarda invece la tecnica, lascio a voi la parola.
anonimo 13-05-15 22.16
Il mio umilissimo parere: é un "game changer", se letto e studiato con senso critico ti fa svoltare

emo
anonimo 13-05-15 23.26
@ diogene68
andrew1 ha scritto:
@diogene
molte risposte alle tue domande del tuo primo post io le ho trovate leggendo il libro di Chuan


Sul libro di Chang ho trovato pareri molto discordi, c'è chi lo apprezza e chi ne parla peste e corna. Credo che comunque gli darò una possibilità, vedi mai...

io l'ho letto quasi tutto ed ho trovato molti punti interessanti, sopratutto per me che partivo da zero. Ti dice ad esempio che non ha molto senso "perdere" tempo con esercizi su pezzi che non suonerai mai; praticamente ti insegna ad ottimizzare i tempi di studio.
Per le scale ad esempio ho preso diversi brani in chiave di G e la scala di G l'ho assimilata suonando pezzi veri, idem per le altre scale.
Il libro ti insegna a suddividere un brano per blocchi ed a lavorare di più su quelli ostici, una sorta di "divide et impera".
Io se non leggevo tale libro continuavo a ripetere i brani dall'inizio, anche in quei punti che conoscevo perfettamente. Ho trovato che il vantaggio di ripetere solo le parti ostiche ti insegna a partire da qualunque posizione di un brano, prima non ne ero capace ora sono sulla buona strada.

Io personalmente lo vedo com un ottimo consigliere e bagaglio culturale di chiunque si avvicini al mondo della musica.

Buon lavoro