Formule audio

vin_roma 12-04-15 18.29
Un modello molto approssimativo per far capire: rapporto ampiezza/lunghezza a parità di potenza.

In definitiva; tot potenza o la usi in ampiezza o in frequenza= più ampiezza meno frequenza/meno ampiezza più frequenza... l' energia è quella, non la puoi inventare.

Certo che in realtà sarebbe molto complicato fare questa misura, toccherebbe isolare un solo determinato volume, inteso come spazio, e rendere visibili le onde...

Ma ci sarebbe un altro trucchetto per misurare...:
data una potenza e un trasduttore comune si potrebbe misurare l' escursione della bobina intorno al magnete... secondo me i "torni contano"! ..."i conti tornano"emo

A 80Hz avremo magari un' escursione di 2 cm., a 160Hz di 1 cm., ...a 1280Hz di 1,75 mm. ma ovviamente all' aumentare della frequenza avremo comunque un tipo di trasduttore, il cono, non più proficuo per dissipare energia perché la superficie sarà piuttosto un freno per l' inerzia dovuta alla quantità d' aria che avrà difronte, quindi, per le alte frequenze e per creare un equilibrio gradevole nella pressione percepita su tutta la gamma acustica, tramite un crossover si incanalano le alte in un tweeter che, grazie ad altri materiali, riesce ad avere una maggiore efficienza.

Certo, avrò scoperto l' acqua calda, sicuramente alla RCF sapranno cosa dire di meglio!

Soluzione:
1> un bel doppio potenziometro che controlla contemporaneamente frequenza e volume.
2> un Eq. a 32 bande con +/- 60 db di escursione!
Edited 12 Apr. 2015 18:47
sterky 12-04-15 20.44
Hai azzeccato in pieno!! Però non posso svuotarmi i granai per 4 frequenze emoemo
Quasi quasi scrivo a rcf!
anonimo 12-04-15 22.03
@ vin_roma
Un modello molto approssimativo per far capire: rapporto ampiezza/lunghezza a parità di potenza.

In definitiva; tot potenza o la usi in ampiezza o in frequenza= più ampiezza meno frequenza/meno ampiezza più frequenza... l' energia è quella, non la puoi inventare.

Certo che in realtà sarebbe molto complicato fare questa misura, toccherebbe isolare un solo determinato volume, inteso come spazio, e rendere visibili le onde...

Ma ci sarebbe un altro trucchetto per misurare...:
data una potenza e un trasduttore comune si potrebbe misurare l' escursione della bobina intorno al magnete... secondo me i "torni contano"! ..."i conti tornano"emo

A 80Hz avremo magari un' escursione di 2 cm., a 160Hz di 1 cm., ...a 1280Hz di 1,75 mm. ma ovviamente all' aumentare della frequenza avremo comunque un tipo di trasduttore, il cono, non più proficuo per dissipare energia perché la superficie sarà piuttosto un freno per l' inerzia dovuta alla quantità d' aria che avrà difronte, quindi, per le alte frequenze e per creare un equilibrio gradevole nella pressione percepita su tutta la gamma acustica, tramite un crossover si incanalano le alte in un tweeter che, grazie ad altri materiali, riesce ad avere una maggiore efficienza.

Certo, avrò scoperto l' acqua calda, sicuramente alla RCF sapranno cosa dire di meglio!

Soluzione:
1> un bel doppio potenziometro che controlla contemporaneamente frequenza e volume.
2> un Eq. a 32 bande con +/- 60 db di escursione!
Edited 12 Apr. 2015 18:47
Le tue osservazioni valgono in un ambiente libero, seppur non anecoico (la classica stanza) dove l'effetto delle stazionarie e' relativamente basso.

In un tubo come quello di rubens l'effetto sulla fiamma non e' dato direttamente dalla forma d'onda della cassa, ma dalla risultante tra la forma d'onda emessa, e quella di ritorno, e conta molto anche la fase tra le due onde, che e' funzione del tempo di ritardo, proporzionale a sua volta alla lunghezza del tubo.
L'onda che si genera non si propaga (per questo e' detta stazionaria) ma a pari frequenza si articola in ampiezza con una forma che dipende dalla fase tra l'onda di andata e quella di ritorno.

Cambiando la frequenza dell'onda emessa dall'altoparlante, cambia anche la forma della stazionaria, dando l'impressione che vi sia propagazione d'onda, ma in realta' e' solo l'effetto del cambio di una risultante.



almeno credo..emo

L'animazione del link rende bene l'idea ...
Edited 12 Apr. 2015 20:14
sterky 12-04-15 22.26
In realtà.....le onde sono ferme....
vin_roma 12-04-15 23.23
Non contraddice assolutamente quello che ho detto, in effetti nel tubo di Rubens, che per forza di cose deve avere una dimensione, non tutte le frequenze offrono "lo spettacolo" ma solo quelle che, in rapporto alla lunghezza del tubo, hanno l' occasione di incontrare favorevolmente la fase fondamentale o armonica e, una volta stabilizzate, creano l' illusione di un' onda ferma ma che in realtà è la ripetizione della stessa N volte per quanto è la frequenza e il rapporto con l' ampiezza è comunque subordinato al principio che ho esposto.

Se guardate i tanti video su YouTube noterete che non titte le frequenze hanno lo stesso effetto, ma questo accade perché il tubo di Rubens ha una lunghezza stabita, la sua risonanza e i suoi armonici indipendenti dalla frequenza immessa.
sterky 12-04-15 23.47
@ vin_roma
Un modello molto approssimativo per far capire: rapporto ampiezza/lunghezza a parità di potenza.

In definitiva; tot potenza o la usi in ampiezza o in frequenza= più ampiezza meno frequenza/meno ampiezza più frequenza... l' energia è quella, non la puoi inventare.

Certo che in realtà sarebbe molto complicato fare questa misura, toccherebbe isolare un solo determinato volume, inteso come spazio, e rendere visibili le onde...

Ma ci sarebbe un altro trucchetto per misurare...:
data una potenza e un trasduttore comune si potrebbe misurare l' escursione della bobina intorno al magnete... secondo me i "torni contano"! ..."i conti tornano"emo

A 80Hz avremo magari un' escursione di 2 cm., a 160Hz di 1 cm., ...a 1280Hz di 1,75 mm. ma ovviamente all' aumentare della frequenza avremo comunque un tipo di trasduttore, il cono, non più proficuo per dissipare energia perché la superficie sarà piuttosto un freno per l' inerzia dovuta alla quantità d' aria che avrà difronte, quindi, per le alte frequenze e per creare un equilibrio gradevole nella pressione percepita su tutta la gamma acustica, tramite un crossover si incanalano le alte in un tweeter che, grazie ad altri materiali, riesce ad avere una maggiore efficienza.

Certo, avrò scoperto l' acqua calda, sicuramente alla RCF sapranno cosa dire di meglio!

Soluzione:
1> un bel doppio potenziometro che controlla contemporaneamente frequenza e volume.
2> un Eq. a 32 bande con +/- 60 db di escursione!
Edited 12 Apr. 2015 18:47
Ah, hai editato e ho visto dopo. Esatto un'eq da 60 db, o una formulina dove immettendo la frequenza mi da il rispettivo valore in db e con un vst mi costruisco un suoni con volume diverso per ogni nota.
anonimo 12-04-15 23.47
@ vin_roma
Non contraddice assolutamente quello che ho detto, in effetti nel tubo di Rubens, che per forza di cose deve avere una dimensione, non tutte le frequenze offrono "lo spettacolo" ma solo quelle che, in rapporto alla lunghezza del tubo, hanno l' occasione di incontrare favorevolmente la fase fondamentale o armonica e, una volta stabilizzate, creano l' illusione di un' onda ferma ma che in realtà è la ripetizione della stessa N volte per quanto è la frequenza e il rapporto con l' ampiezza è comunque subordinato al principio che ho esposto.

Se guardate i tanti video su YouTube noterete che non titte le frequenze hanno lo stesso effetto, ma questo accade perché il tubo di Rubens ha una lunghezza stabita, la sua risonanza e i suoi armonici indipendenti dalla frequenza immessa.
Quindi come immaginavo la lunghezza del tubo e' importantissima, quanto la lunghezza di una corda vincolata ai due estremi.

L'idea di un tubo di rubens a "lunghezza variabile" (parzializzabile con una specie di stantuffo) non e' poi cosi' fuori luogo.

anonimo 12-04-15 23.51
@ sterky
In realtà.....le onde sono ferme....
No e' ferma solo l'onda stazionaria (la risultante).
Quella che parte dal diffusore rimbalza sul fondo del tubo dopo qualche millisecondo (o un tempo che dipende dalla lunghezza del tubo) cozza contro la nuova onda emessa dal diffusore.

Come muovere l'acqua di una vasca, vedere le onde che arrivano nel bordo successivo, le quali tornano indietro e cozzano in senso opposto sulle nuove onde generando un onda ferma che cambia forma e si innalza.

max996 23-07-15 16.45
Ciao A tutti

scusate ma leggendo tutto mi sono perso..

non ho capito se state progettando un diffusore oppure no? qualcuno mi delucida?
Vi servono formule per il calcolo dei condotti reflex?

max996
sterky 23-07-15 16.54
È un progettino in fase di sviluppo. Vai sul tubo e cerca cymatics. Vedrai un tubo in fiamme (il tubo di rubens). Questo tubo lavora con lo spostamento d'aria (e quindi variazioni di pressione). Durante le prove ho notato che nell'arco di un'ottava questo spostamento d'aria varia di circa 2-3 volte. Per avere un'effetto come quello del video devo equalizzare in modo da avere lo stesso spostamento d'aria a tutte le frequenze. Mi sarebbe piaciuta una mezza formula per non andare proprio alla cieca diciamo...
efis007 23-07-15 19.22
vin_roma ha scritto:
A 80Hz avremo magari un' escursione di 2 cm., a 160Hz di 1 cm., ...a 1280Hz di 1,75 mm. ma ovviamente all' aumentare della frequenza avremo comunque un tipo di trasduttore, il cono, non più proficuo per dissipare energia perché la superficie sarà piuttosto un freno per l' inerzia dovuta alla quantità d' aria che avrà difronte, quindi, per le alte frequenze e per creare un equilibrio gradevole nella pressione percepita su tutta la gamma acustica, tramite un crossover si incanalano le alte in un tweeter che, grazie ad altri materiali, riesce ad avere una maggiore efficienza.

Non mi torna molto la prima parte di questo quote.
Gli hz e l'escursione del cono sono svincolati, cioè non è che 80hz devono per forza fare estendere un cono di 2 cm, 160hz di 1cm, etc.
Gli hz sono gli hz.
Ma gli hz che vanno al cono non sono necessariamente gli hz "udibili".
Cioè tu teoricamente puoi inviare un segnale elettrico alternato di 80 hz anche ad un tweeter (ovviamente non filtrato-crossoverato) e quel tweeter vibrerà a 80 hz.
Il problema è che vibra a 80hz (cioè esegue ciò che il segnale elettrico gli ha detto di fare), ma non restituisce un suono udibile a 80hz perchè il cono è troppo piccolo.
Il che porta ad indurre erroneamente che un tweeter non può vibrare a 80hz quando invece può vibrare a 80hz.

E' per questo motivo che si fanno coni differenziati in dimensioni, materiali, e potenza applicata.
Per "livellare" le frequenze udibili.
Non le frequenze applicate al cono.
Le frequenze udibili.
sterky 23-07-15 21.15
@ efis007
vin_roma ha scritto:
A 80Hz avremo magari un' escursione di 2 cm., a 160Hz di 1 cm., ...a 1280Hz di 1,75 mm. ma ovviamente all' aumentare della frequenza avremo comunque un tipo di trasduttore, il cono, non più proficuo per dissipare energia perché la superficie sarà piuttosto un freno per l' inerzia dovuta alla quantità d' aria che avrà difronte, quindi, per le alte frequenze e per creare un equilibrio gradevole nella pressione percepita su tutta la gamma acustica, tramite un crossover si incanalano le alte in un tweeter che, grazie ad altri materiali, riesce ad avere una maggiore efficienza.

Non mi torna molto la prima parte di questo quote.
Gli hz e l'escursione del cono sono svincolati, cioè non è che 80hz devono per forza fare estendere un cono di 2 cm, 160hz di 1cm, etc.
Gli hz sono gli hz.
Ma gli hz che vanno al cono non sono necessariamente gli hz "udibili".
Cioè tu teoricamente puoi inviare un segnale elettrico alternato di 80 hz anche ad un tweeter (ovviamente non filtrato-crossoverato) e quel tweeter vibrerà a 80 hz.
Il problema è che vibra a 80hz (cioè esegue ciò che il segnale elettrico gli ha detto di fare), ma non restituisce un suono udibile a 80hz perchè il cono è troppo piccolo.
Il che porta ad indurre erroneamente che un tweeter non può vibrare a 80hz quando invece può vibrare a 80hz.

E' per questo motivo che si fanno coni differenziati in dimensioni, materiali, e potenza applicata.
Per "livellare" le frequenze udibili.
Non le frequenze applicate al cono.
Le frequenze udibili.
Torna per questo motivo (che in realtà complica le cose): un cono per muoversi da Xmin a Xmax ci mette un determinato lasso di tempo t. Se questo t è inferiore al tempo della frequenza (1/f, dato che f=1/t) il cono non arriverà a compiere tutta la sua corsa
efis007 23-07-15 22.55
Ok ma non è necessario che il cono compia tutta la sua corsa per poter emettere la/le frequenza/ze che gli arriva sull'input.
Se il cono si muove meno si ottiene generalmente una diffusione acustica della nota meno udibile.
Meno corsa = meno vibrazione dell'aria = poco volume sonoro udibile.
Più corsa = più vibrazione dell'aria = più volume sonoro udibile.
Che poi non sempre è vero, dipende dall'efficienza dei coni, ci sono coni che pur vibrando poco (cioè con poca corsa) restituiscono volumi sonori di tutto rispetto a parità di frequenza.
emo
sterky 24-07-15 13.33
Esatto, e il mio problema É proprio questo! Tanta corsa più spostamento d'aria, fiamme più alte. Poca corsa poco spostamento d'aria fiamme basse.