@ Dantes
complimentissimi, se provi a fare un blind test con chiunque sfido a trovare uno che se ne accorge
assolutamente d'accordo.
mi associo ai complimenti!
e questa è da thanks! Molto didattico, molto istruttivo. Dimostra varie cose: primo, che la somma dei singoli spesso non dà un valore algebrico. In questo caso è superiore. Non è una parte di piano particolarmente fantasiosa, o difficile. Ma è maledettamente efficace, mischiata a tutto il resto. Diavolo di un Manzarek!
Seconda dimostrazione: un Rhodes vero è ancora un'altra cosa. Non mi riferisco al tuo video, ma proprio alla traccia linkata da te. Nell'amalgama, passi. Ma da solo, è difficile camuffare un clone. Maledettamente.
nostalgic mode on:
io Riders On The Storm l'ho sentita per la prima volta a 15/16 anni, credo. Avevo già il gruppetto delle superiori, ma non la conoscevo. Non ci avevo capito una fava, so solo che mi era piaciuta da matti.
mima85 ha scritto:
questo pezzo è un capolavoro, uno dei migliori che i Doors abbiano mai sfornato.
sono d'accordo con te, ha un'atmosfera tutta particolare, melliflua, crepuscolare.
L.A. woman (album) ce l'ho in vinile, ed è uno spettacolo sentirlo, tutte le volte. Riders in particolare.
nostalgic mode off:
approfitto per chiedere una cosa che non ho mai saputo: su Riders on the Storm, verso la fine del pezzo, quando stanno per entrare le percussioni e Jim ripete "Riders on the storm", si sente appena prima la voce attenuatissima che canta sempre il verso "Riders on the storm". E' un errore che hanno cercato di cancellare? E' una cosa voluta? Allora perchè non hanno fatto un crescendo?