Scusate, non è per fare il pignolo, ma è giusto per capirsi: secondo me andrebbe fatto un distinguo.
Ossia, stiamo parlando di synth action pure, o di semipesate? O di tutte e due?
Le definizioni sono nette: nelle synth action, il tasto è comandato solo da una molla, mentre nelle semipesate è presente anche un peso incollato sotto i tasti, per dargli più inerzia.
Questo dice la teoria: in pratica, io stesso faccio un calderone e per "synth action" intendo "tutto ciò che esiste di non pesato, tranne eccezioni che decido volta per volta"
Anche perchè, facendo questa distinzione, si rischia di estromettere dal topic delle keybed altrimenti notevoli.
Detto questo, la meccanica che mi appaga di più appartiene ad uno strumento con 20 anni sul groppone, trattandosi del Technics WSA. E secondo la distinzione di cui sopra, è semipesata. Bella ciccia, con nerbo. È presente sotto le dita. Tanto che questo Technics è meritorio di vivere una seconda giovinezza come masterkeyboard (con 3 wheel e 2 joystick, viene pure comodo). Niente a che vedere, come keybed, col loffio KN2000 che avevo comprato giusto 20 anni fa.
A proposito di arranger, ricordo una strepitosa keybed nel Farfisa F1 che provai ad una fiera sempre 3-4 lustri fa.
Attacco di nostalgia, o trito "come lavoravano una volta, non lavorano più"?
Chissà.
Ma mi pare che le keybed stiano peggiorando, nel tempo.
Una volta, io stesso ricordo che c'era molta più campagna, e le mezze stagioni erano degne di essere vissute.
Sullo jp-80, non mi esprimo: ci odiamo a vicenda, quindi non sarei obiettivo
Riguardo alle masterkeyboard, mi dà buona soddisfazione la emu x-board: infatti, mi ricorda abbastanza la Technics wsa.
Riguardo le waterfall, che metto pure nel calderone (la Fatar tp-80 la ritengo una synth action con un bordo dei tasti diverso), ho un ottimo ricordo del Nord Electro 2, un brutto ricordo del Nord C1 e quella del KeyBduo una via di mezzo.
Eppure è la stessa keybed: ma le regolazioni hanno la loro importanza.