bellideapaolo ha scritto:
Lo ammetto ci son suoni che caratterizzano un brano.... (Ad esempio il suono di La cura di Battisti, o jump, oppure impressioni di settembre, ecc.) ma è sempre obbligatorio arrivare al suono esatto?
Mi spiego meglio, ho suonato in una coverband dei Pinkfloyd e mi veniva chiesto di arrivare ad esattamente quel suono... Secondo me una cosa assurda visto che gli stessi Pinkfloyd cambiavano o modificavano i suoni ogni concerto, in base alla loro "vena"...
Quindi è giusto cercare "quel" suono esatto? Di quanto ci si può discostare? Lo stesso suono suonato in tonalità diversa o una quinta sopra o sotto cambia (es. si arricchisce o impoverisce di armoniche....) quindi.. È giusto mantenere lo stesso arrangiamento?
Come tu scrivi, il più delle volte gli stessi artisti che hanno concepito un brano, ne variano l'interpretazione a seconda della vena artistica del momento, quindi cosa distingue la propria libertà di espressione artistica di un'esecutore qualsiasi, da quella dell'artista originario? a mio avviso niente a parte la fama e la notorietà...
fatto questo preambolo, soprattutto se suoni live e senza l'ausilio di calcolatori e vst, mi sembra alquanto eccessivo voler assolutamente avere quel suono quando magari, sperimentando, si potrebbero invece trovare sfumature interessanti nuove e magari ancora più raffinate...
a chi non è mai capitato di aver beccato un qualcosa che in un secondo momento si è ricercato disperatamente, cercando di ricorda come ci si era arrivati? soprattutto con i synth analogici, non sempre è tutto semplice come appare!
il termine cover-band non ha una definizione ben chiara e può essere inteso come una reinterpretazione dell'originale, il che lascia molto spazio all'estro dell'artista; d'altronde le improvvisazioni, non sono forse frutto del momento? chi studia un'improvvisazione e tenta di riportarla sempre allo stesso modo, a mio avviso non improvvisa affatto, o mi sbaglio? non pensate?
diverso il discorso delle Tribute-Band che invece tendono proprio ad imitare non solo nell'esecuzione, ma anche nell'aspetto, nell'abbigliamento, nell'equipaggiamento di attrezzature e strumenti, nella scenografia, e così via, l'artista originale il più possibile...
resta cmq da dire che se una tribute-band si dedica al repertorio di un solo artista scelto ad hoc omaggiandolo, le cover-band invece scelgono un repertorio con brani di artisti differenti, senza obbligatoriamente omaggiarne uno in particolare.
chiudo facendo un riferimento sull'ultimo punto, dicendo che se qualcuno pretende il suono identico al 100%, allora è anche lecito pretendere che tutto sia originale, compreso la tonalità e a tal punto voglio vedere quanti cantanti rimangono, capaci di restituire anche la voce pari al 100% dell'originale, visto che anche la voce è uno strumento musicale, il più assoluto, il più naturale...
per me del pezzo originale bisogna mantenere si lo scheletro, la struttura caratteristica del brano, ma per il resto va lasciata la libertà interpretativa all'interprete, altrimenti, il live perderebbe sia il proprio significato che il proprio interesse e resteremmo tutti a casa ad ascoltarci il cd che in "teoria" suona sempre allo stesso modo...