Perchè non esistono tastiere personalizzabili ?

zaphod 09-06-14 09.26
efis007 ha scritto:
Oltretutto se andiamo avanti di questo passo le tastiere diventeranno tutte come il Kronos, ossia null'altro che dei tamagochi all Pc bases. Diventeranno macchine in cui il display è l'interfaccia per fare tutto, in stile ipad, e di conseguenza ogni "generatore" e/o suono non sarà più hardware, ma dei meri VST virtuali!

Tempo fa avrei cercato di confutare un'affermazione così, non sarei stato d'accordo. Ora, per colpa di un'automobile, le mie certezze si sono incrinate. Da quando sul mercato c'è un'auto ove il condizionatore si comanda col touch (come mille altre cose), cosa pericolosa secondo me, perchè una manopola fisica la raggiungi anche a tentoni, mentre una virtuale no, devi togliere gli occhi dalla strada, allora mi sono detto: "quanto ancora resisteranno le manopole vere?"
Su tutto: a partire dai fornelli di casa, per arrivare... ad un cutoff su una tastiera, ad esempio.

C'è da dire un'altra cosa: Kronos, al di là dei problemi (risolti) della keybed, della motherboard che ha fatto dannare un forumer, dei tempi di avvio imbarazzanti, del touch che ne prendi uno ogni 10, è un sistema stabile.
La tastiera modulare sarà molto probabilmente una cosa come Kronos. Oppure come un Nord Modular, che aveva mirabilmente aperto la strada ai moduli virtuali quando molti non ci pensavano neppure.

Il virtuale costa meno del fisico. Purtroppo, non agli utilizzatori finali (cioè noi), ma alle Case. I costi di sviluppo del software ci sarebbero comunque, ma vengono poi bypassati i costi dell'hardware. E a noi il solo soft verrà fatto pagare come soft+hard. Guarda già ora i prezzi terrificanti che hanno le librerie per Kronos.
greg 09-06-14 11.10
zaphod ha scritto:
Il virtuale costa meno del fisico

Sai, sono vissuto con entrambe le "zampe" nell'epoca DX7, ero, già da quasi 2 lustri, immerso nel gusto di cursori, pulsanti, manopole, drawbars.....all'improvviso si manifestò una tastiera piatta, con un piccolo display e pulsanti occultati; io francamente non l'ho mai comprata nella versione originaria, ma successivamente presi il modulo TX 802 e poi la DX7S. Sarà un problema di abitudini. Sicuramente i ragazzi di ultima generazione si districano meglio tra i vari menù, softsynth e tutto il contenuto di DAW virtuali. Però noto che quando si trovano al cospetto di pannelli stracolmi di pomelli e cursori, ne restano colpiti, provano un senso di confusione positiva, di voglia di toccare con mano gli inviluppi, un cutoff miscelandolo con le due mani con la resonance, cosa che è impossibile con un computer.
Tutto quello che si vuole, ma ci vogliono più controlli fisici ed infatti questo lo sanno le case produttrici trovando una via di mezzo (vedi soprattutto Korg e Roland, con il V Synth) creando pannelli discretamente correlati di controlli fisici abbinando loro display toutchscreen abbastanza più immediati rispetto a controlli con l'alphadial e qualche pulsantino.
E' chiaro che sintetizzatori, soprattutto reali analogici, che si possono permettere pochi moduli, è e sarà sempre più semplici da realizzare con controlli fisici; viceversa, macchine tipo Kronos abbonderanno di funzioni che, come dicevo nel mio post precedente, sfrutteranno al completo pochi geni, capaci di pensare più al software che alla musica. La realtà è che già creare, avere un'idea musicale valida è impresa di pochi sulla faccia della terra; riuscire a domare macchine mostruose con migliaia di suoni e funzioni, si rischia di perdersi definitivamente, attendendo sempre la prossima uscita poiché si entra in una dimensione diversa da quella del musicista: feticista programmatore.........emo
zaphod 09-06-14 16.58
greg ha scritto:
Sai, sono vissuto con entrambe le "zampe" nell'epoca DX7, ero, già da quasi 2 lustri, immerso nel gusto di cursori, pulsanti, manopole, drawbars.....all'improvviso si manifestò una tastiera piatta, con un piccolo display e pulsanti occultati

In effetti il salto culturale deve essere stato molto simile. Io non ho vissuto quel passaggio, quindi per me non era rivoluzionario trovare un'alpha dial sul pannello. Ma lo è ora un'interfaccia touch. È il progresso, e le nuove leve musicali che si affacciano ad esso si adattano immediatamente alle nuove tecnologie... semplicemente perché non hanno passato anni su quelle vecchie!

1) Drawbars e manopole.
2) Pulsanti, data slider e wheels.
3) Touch.

Tesi, antitesi, sintesi?
checosa 09-06-14 18.16
E' interessante la piega che ha preso la discussione che apre anche ad altre problematiche basate sulle caratteristiche audio e software dei sintetizzatori o delle workstation......però vorrei tornare sull'argomento principale per cui ho iniziato la discussione....le "tastiere" intese come insieme di tasti bianchi e neri con caratteristiche fisiche e meccaniche differenti a seconda dei modelli. Se vogliamo dividere un sintetizzatore in uno schema a blocchi elementare, sicuramente possiamo farlo dividendo l'interfaccia utente tastiera, wheel , il circuito di alimentazione generale e lo chassis che contiene il tutto.
L'altro blocco (sempre in una macro-divisione elementare) è dato dal generatore sonoro e dai relativi comandi che agiscono su di esso. Capisco che in una logica commerciale può essere controproducente per il produttore dividere fisicamente i 2 blocchi ,ma allo stesso tempo si potrebbero aprire nuove frontiere per il costruttore che deciderà di farlo per primo ..è una scommessa,come quella che fece la Nord di far pagare gli strumenti di più ,ma di dare come valore aggiunto una memoria libera e nuove librerie di suoni a vita....prima di loro, le espansioni di memoria erano un optional e le nuove librerie ( Roland SRX ecc, espansioni orchestral Kurzweil ecc) erano dei bonus venduti a caro prezzo.
Clavia ci ha scommesso e ha vinto,quindi non è detto che una scelta controcorrente sia controproducente in termini economici,forse lo è nell'immediato,ma alla lunga si possono cogliere i risultati.
Ritornando al discorso tastiere,faccio un esempio pratico attualmente uso un Nord electro 3 73 con cui mi trovo bene,ha una memoria limitata,non è politimbrico,ma i suoni mi piacciono molto è compatto ,leggero....insomma la tastiera ideale per le mie esigenze.
Con un gruppo lu utilizzo prevalentemente per parti di hammond ,piani elettrici e pad quindi la tastiera waterfall di cui è dotato è perfetta...con un altro gruppo uso al 90 % il timbro di piano e le stesse cose che faccio con il nord,suonano meglio con una s90es che ho a casa,e non per la timbrica,ma per il maggior controllo che si ha con una tastiera pesata (per quanto anche quella del'S90 non sia pesatissima,ma questo è un'altro discorso)e dico questo pur preferendo il suono di piano del nord.
La soluzione potrebbe essere vendere l'NE3 e comprare lo stage..........si però poi con il gruppo con cui mi serve l'hammond come la mettiamo....la waterfall era perfetta .......Pensate allora se ci fosse la docking Clavia ( perchè parliamo di nord,ma l'esempio può essere esteso a tutti i produttori ) a un prezzo umano diciamo dai 6 agli 800 euro.......la soluzione più semplice per me sarebbe acquistare 2 docking (una waterfall e una pesata) e inserire il mudulo a seconda delle situazioni....dal punto di vista elettronico e meccanico sarebbe una cosa elementare per i costruttori,basterebbero delle guide obbligate con uno scatto e il blocco a fine corsa e un pettine per le connessioni elettriche.....una volta incastrati i due pezzi farebbero un corpo unico all'occorrenza anche trasportabile.
L'esempio che mi viene da fare è quello di una fotocamera reflex, posso avere un corpo macchina,ma agganciarci diversi obbiettivi.....se non fosse possibile questo ( ed è quello che succede nel mondo delle tastiere ) se gli obbiettivi non fossero intercambiabili, che faccio mi compro una fotocamera con il grandangolo...una con il tele e una con lo zoom ???
carmol 09-06-14 18.35
Inutile girarci intorno quello che ti serve
esiste già, è QUESTO
Peccato che sia DISCONTINUED e pare non abbiano
alcuna intenzione di rifarlo... avranno i loro motivi.
checosa 09-06-14 18.44
Ma io non cerco soluzioni per me...parlo di un cambio di filosofia costruttiva

.....master + expander è un concetto che ha più di 30 anni ....io stò parlando di qualcosa di diverso.......di complementare e allo stesso tempo di alternativo a quel tipo di soluzione.
ivanzajic 09-06-14 18.48
greg ha scritto:
Sai, sono vissuto con entrambe le "zampe" nell'epoca DX7, ero, già da quasi 2 lustri, immerso nel gusto di cursori, pulsanti, manopole, drawbars.....all'improvviso si manifestò una tastiera piatta, con un piccolo display e pulsanti occultati; io francamente non l'ho mai comprata nella versione originaria, ma successivamente presi il modulo TX 802 e poi la DX7S.

a questo proposito il V50 credo sia il capolavoro yamaha, un synth workstation complicato qual'è lFM +seq + drum machine+ fx con un'interfaccia geniale composta da una pulsantiera di altissima qualità molto comoda e razionale dove ogni tasto ha solo due funzioni (escluso il setup che ha un piccolo menu di 3 pagine). Un synth digitale e addirittura in FM dove non serve l'editor emo
Edited 9 Giu. 2014 16:48
carmol 09-06-14 18.57
checosa ha scritto:
Ma io non cerco soluzioni per me...parlo di un cambio di filosofia costruttiva

.....master + expander è un concetto che ha più di 30 anni ....io stò parlando di qualcosa di diverso.......di complementare e allo stesso tempo di alternativo a quel tipo di soluzione.


so benissimo che master + expander è un concetto "vecchio",
ma tu hai posto una esigenza che master + expander risolvono benissimo.

Perché dovrebbero trovare soluzioni nuove per un problema
"vecchio" per cui esiste anche già una soluzione "vecchia",
tra l'altro valida ma pressoché abbandonata.

Anche per i notebook e pc esisteva qualcosa del genere,
i cosiddetti "barebone", strategia che nemmeno ha funzionato.

Credo che all'utente medio piaccia l'idea di acquistare un unico
blocco monolitico, e cambiarlo integralmente quando si è stufato.

E' un pò il motivo per cui tardano ad affermarsi le soluzioni
pc - based, credo.
Edited 9 Giu. 2014 16:58
anonimo 09-06-14 19.18
@ checosa
E' interessante la piega che ha preso la discussione che apre anche ad altre problematiche basate sulle caratteristiche audio e software dei sintetizzatori o delle workstation......però vorrei tornare sull'argomento principale per cui ho iniziato la discussione....le "tastiere" intese come insieme di tasti bianchi e neri con caratteristiche fisiche e meccaniche differenti a seconda dei modelli. Se vogliamo dividere un sintetizzatore in uno schema a blocchi elementare, sicuramente possiamo farlo dividendo l'interfaccia utente tastiera, wheel , il circuito di alimentazione generale e lo chassis che contiene il tutto.
L'altro blocco (sempre in una macro-divisione elementare) è dato dal generatore sonoro e dai relativi comandi che agiscono su di esso. Capisco che in una logica commerciale può essere controproducente per il produttore dividere fisicamente i 2 blocchi ,ma allo stesso tempo si potrebbero aprire nuove frontiere per il costruttore che deciderà di farlo per primo ..è una scommessa,come quella che fece la Nord di far pagare gli strumenti di più ,ma di dare come valore aggiunto una memoria libera e nuove librerie di suoni a vita....prima di loro, le espansioni di memoria erano un optional e le nuove librerie ( Roland SRX ecc, espansioni orchestral Kurzweil ecc) erano dei bonus venduti a caro prezzo.
Clavia ci ha scommesso e ha vinto,quindi non è detto che una scelta controcorrente sia controproducente in termini economici,forse lo è nell'immediato,ma alla lunga si possono cogliere i risultati.
Ritornando al discorso tastiere,faccio un esempio pratico attualmente uso un Nord electro 3 73 con cui mi trovo bene,ha una memoria limitata,non è politimbrico,ma i suoni mi piacciono molto è compatto ,leggero....insomma la tastiera ideale per le mie esigenze.
Con un gruppo lu utilizzo prevalentemente per parti di hammond ,piani elettrici e pad quindi la tastiera waterfall di cui è dotato è perfetta...con un altro gruppo uso al 90 % il timbro di piano e le stesse cose che faccio con il nord,suonano meglio con una s90es che ho a casa,e non per la timbrica,ma per il maggior controllo che si ha con una tastiera pesata (per quanto anche quella del'S90 non sia pesatissima,ma questo è un'altro discorso)e dico questo pur preferendo il suono di piano del nord.
La soluzione potrebbe essere vendere l'NE3 e comprare lo stage..........si però poi con il gruppo con cui mi serve l'hammond come la mettiamo....la waterfall era perfetta .......Pensate allora se ci fosse la docking Clavia ( perchè parliamo di nord,ma l'esempio può essere esteso a tutti i produttori ) a un prezzo umano diciamo dai 6 agli 800 euro.......la soluzione più semplice per me sarebbe acquistare 2 docking (una waterfall e una pesata) e inserire il mudulo a seconda delle situazioni....dal punto di vista elettronico e meccanico sarebbe una cosa elementare per i costruttori,basterebbero delle guide obbligate con uno scatto e il blocco a fine corsa e un pettine per le connessioni elettriche.....una volta incastrati i due pezzi farebbero un corpo unico all'occorrenza anche trasportabile.
L'esempio che mi viene da fare è quello di una fotocamera reflex, posso avere un corpo macchina,ma agganciarci diversi obbiettivi.....se non fosse possibile questo ( ed è quello che succede nel mondo delle tastiere ) se gli obbiettivi non fossero intercambiabili, che faccio mi compro una fotocamera con il grandangolo...una con il tele e una con lo zoom ???
gran bell'intervento, che mi permetto di riprendere per approfondire l'analisi:

BLOCCHI COSTITUTIVI

1) interfaccia musicale (tastiera, modulation wheels, D-beam, ribbons etc etc)
2) interfaccia di controllo (display, potenziometri, interruttori - sia veri che touch screen)
3) motori di sintesi (rompler, campionatore, modelli fisici, virtual analogue, fm, etc etc)
4) Fx
5) preset/user set (tones, patches, studio sets, combinations etc etc)
6) sequencer
7) arpeggiatore
8) drum machine
9) arranger
10) gestione audio in
11) registratore audio digitale
12) banco memorie (rom/ram/flash ram/ssd/hd etc etc)
13) DAC
14) gestione audio out (line out/audio over usb)
16) gestione midi in-out-thru (5 pin/usb)
17) gestione interfaccia daw

e magari altro che mi sfugge

l'ideale: una docking station con una cpu (o dei dsp) potenti, un OS aperto e della memoria a gogo...scelgo la tastiera che mi serve, ci monto l'interfaccia che mi serve e ci carico i moduli virtuali che mi servono
Edited 9 Giu. 2014 17:19
checosa 09-06-14 19.27
carmol ha scritto:
Perché dovrebbero trovare soluzioni nuove per un problema
"vecchio" per cui esiste anche già una soluzione "vecchia",
tra l'altro valida ma pressoché abbandonata.


in principio ci fu la Leica.....prodotto eccezionale ma solo con il 50 mm........poi la Rolleiflex, 6 X 6,biottica ...ma sempre con l'ottica fissa......poi arrivò la reflex con l'obiettivo a vite da 49 mm....poi la Pentax con la baionetta serie K ....poi la reflex digitale..

.....le soluzioni si adattano all'evoluzione della tecnologia......una cosa è certa ,se non lo fanno è perchè non gli conviene......non perchè non sia una soluzione migliore
efis007 10-06-14 02.19
checosa ha scritto:
Ma io non cerco soluzioni per me...parlo di un cambio di filosofia costruttiva

.....master + expander è un concetto che ha più di 30 anni ....io stò parlando di qualcosa di diverso.......di complementare e allo stesso tempo di alternativo a quel tipo di soluzione.

Non esiste l'alternativo.
Oramai non più.
Oggigiorno la palla è passata quasi totalmente in mano al computer, alle interfacce tamagochi touch, e ai generatori virtuali (o VST che dir si voglia).
Con questi strumenti - ossia Pc, interfaccia, e software - si fa il suono!
Non servono più i moduli hardware, non servono più gli expander, non serve più niente.
Quello che tu chiami "alternativa" o "cambio di filosofia costruttiva" è già nota da tempo, basta guardare alcune tastiere come il Kronos (che è un Pc vero e proprio con dei meri plugin virtuali) o come il NEKO.
Eccola qui la rivoluzione del tastierismo.
Inutile girarci intorno, il tastierismo diventerà così!! Computer, INTERFACCIA TAMAGOCHI, e moduli sonori.
Dove per "moduli sonori" si intenderà solo ed esclusivamente PLUGIN VIRTUALI di tutti i tipi e razze.
Oramai è un dato di fatto: il futuro del tastierismo che lo vogliamo o no diventerà così.
E nonostante i suoi difetti bisognerà dargli atto che è (di fatto!) un vera e propria rivoluzione.
Eccola la rivoluzione.
Eccola la nuova filosofia costruttiva.
Di fatto lo è, non si può dire che non lo sia.
Lo è eccome.
Queste "tastiere" saranno ultrapersonalizzabili come si vuole, si potranno mettere tutti i moduli del mondo (virtuali ovviamente) senza necessità di spazio, senza addizionare peso trasportabile allo strumento.
E' tutto finto!
Tutto virtuale!
Ma tutto vero e ben suonante.
I VST sono una realtà purtroppo.
E da quando sono nati hanno rappresentano un pericoloso avversario per le tastiere, perchè costano poco e offrono tanto.
Premetto che a me personalmente l'idea che le tastiere diventeranno così mi fa particolarmente schifo (sono uno all'antica!), ma al tempo stesso non posso non essere conscio e consapevole che è QUESTO il futuro del tastierismo, certo al 100%.
Il cambio della filosofia costruttiva sarà questo.
Il concetto "alternativo" sarà questo.
Man mano che i Pc diventeranno sempre più potenti saranno loro a diventare le "budella interne" delle nostre tastiere.
Basta schede dedicate con chip dedicati o dsp dedicati per fare "il suono".
Quella è roba vecchia.
Una volta il suono si faceva così.
Oggi quasi non più.
E in futuro non lo sarà mai più.
Basterà un Pc ed il software (plugin virtuali) e si farà tutto, ma tutto tutto, non servirà niente altro per fare il suono.
Oggigiorno siamo invasi dai tamagochi!!!
Li abbiamo dappertutto, iPad, iPhone, iWater, iSù, iGiù.
Non esistono più le categorie!
Un telefonino non è più un telefonino: è tutto!
E' video, è foto, è mail, è playstation, è tutto!
La tecnologia ha ammazzato le categorie, oggi è tutto un immenso tamagochi, dal telefonino, al televisore di casa, alle tastiere, è tutto un immane tamagochi dove persino una "lavagnetta" (iPad) può essere usato come uno strumento musicale, roba da pazzi!
Quindi?
Che rivoluzione ci aspettiamo di vedere dal tastierismo?
Quella!!!
Anche il tastierismo diventerà un tamagochi. emo
kurz4ever 10-06-14 09.11
boh... ma il neko mi sembra non sia più venduto, come vmachine... kronos che è una bella raccolta di vi invece vende ancora... continuo a dire che chi vuole suonare live sembra preferire la tastiera che contiene tutto.. lasciando perdere i superprofessionisti che girano col receptor o il seelake (controller + expander via MIDI) e chi usa i VST per registrare e comporre (che poi tipicamente ha anche una tastiera)
...è anche semplicemente un discorso di comodità
rdanl80 10-06-14 10.12
All' universita' studiai un po' di interfaccia uomo macchina, e credetemi a mio avviso roland korg e compagnia hanno fior di esperti in materia. Manopole pulsanti etc sono ad oggi il modo migliore e piu chiaro per interagire con un synth ( se fatti a dovere senza confondere l' utente). Nel futuro pero le cose potrebbero cambiare visto che le nuove generazioni crescono con i dispositivi touch screen un domani per non scontentarle le case saranno costrette ad adottarlo quasi del tutto credetemi ho visto bambini non saper usare apparecchi solo perche' questi avevano pulsanti e manopole e non un touch sceen ..emo questi si aspettavano di poter toccare lo schermo per far funzionare il tutto anche se era evidentemente un monocromatico a led e il resto dell apparecchio aveva chiaramente una manopola e un paio di pulsanti emo
. Vi giuro vedendo la scena quasi quasi mi mettevo a piangere....emo ma evidentemente e' il futuro...
Edited 10 Giu. 2014 8:14
michelet 10-06-14 11.57
@ kurz4ever
boh... ma il neko mi sembra non sia più venduto, come vmachine... kronos che è una bella raccolta di vi invece vende ancora... continuo a dire che chi vuole suonare live sembra preferire la tastiera che contiene tutto.. lasciando perdere i superprofessionisti che girano col receptor o il seelake (controller + expander via MIDI) e chi usa i VST per registrare e comporre (che poi tipicamente ha anche una tastiera)
...è anche semplicemente un discorso di comodità
Ancorché Neko di OpenLabs fosse superiore a Kronos, quest'ultima è un prodotto blasonato e, di conseguenza, preferita dal grande pubblico il quale, dopotutto, ha incassato benevolmente tutte le traversie a partire dalla RH3 difettosa in avanti.
Voglio dire, ad un marchio blasonato si è più disposti a dare credibilità e fiducia, nonostante certi suoi prodotti non riescano bene come certe ciambelle, anche se alla fine la fregatura la si prende ugualmente.
A marchi poco conosciuti come OpenLabs, invece, basta una piccola defaillance per mandarla sull'orlo del lastrico e determinarne la chiusura.
checosa 10-06-14 12.27
Hanno fatto workstation pc based che fanno anche il caffè (Neko,Kronos,Lion) ...hanno realizzato vst con librerie con centinaia di Gigabyte .......tutte soluzioni che fanno un miliardo di funzioni,ma fateci caso,poi su tutti i palchi al mondo si vede una tastiera "rossa", su cui tutti utilizzano pochi suoni ma di altissima qualità....sarà un caso ?

Ribadisco il concetto,il problema non è timbrico ,li siamo vicini allo stato dell'arte,ma di interfaccia fisica,di realizzare tastiere di qualità leggere e facili da trasportare...in questo la modularità tra tastiera e generatore sonoro potrebbe essere una soluzione .....perchè comprare il Casio e collegarlo via midi al Nord (o ad un'altra macchina che abbia suoni migliori ) perchè acquistare dei "prestatasti",quando ogni azienda potrebbe farsi la sua "prestatasti" personalizzata ?
Markelly 10-06-14 15.01
Non so se il mercato delle tastiere si sposterà sempre più verso le pc-based, ma a mio avviso non sarebbe un bell'affare per il tastierista.

Già da molti anni la figura del tastierista è vista come "l'esperto di computer che alla bisogna si occupa anche di suoni, mixer, volumi, registrazioni ecc..", facendogli perdere la sua qualità principale che è il MUSICISTA.

Se gli togliamo anche lo strumento (che è il simbolo primario della categoria), cosa gli resta?

Provate a togliere il sax ad un sassofonista, è come lasciarlo in mutande, non solo metaforicamente parlando.

Si obietta che la strumentazione hardware pesa troppo? Allora un batterista che deve dire?

Lo strumento identifica colui che lo suona.

Piuttosto io punterei su tastiere più trasportabili (88 tasti smontabili in due pezzi ad esempio, o cose del genere...)
efis007 10-06-14 18.09
checosa ha scritto:
Hanno fatto workstation pc based che fanno anche il caffè (Neko,Kronos,Lion) ...hanno realizzato vst con librerie con centinaia di Gigabyte .......tutte soluzioni che fanno un miliardo di funzioni,ma fateci caso,poi su tutti i palchi al mondo si vede una tastiera "rossa", su cui tutti utilizzano pochi suoni ma di altissima qualità....sarà un caso ?

E' giusto quello hai detto.
Ma questo è possibile (mi riferisco alle rosse) soltanto perchè una azienda svedese ha saputo sputare in faccia al tamagochi e ha dedicato tutti i suoi sforzi nella creazione di un'interfaccia "all'antica", cioè composta tutta da convenzionali pulsanti e manopole.
Sulle rosse il display non serve.
Ma guardiamo le altre tastiere professionali, Korg, Roland, Yamaha, Kurz, etc.
Sono tutte display dependent.
Senza il tamagochi sono morte, non si può più fare niente.
Cosa significa questo?
Significa che per quanto riguarda i synth è plausibile che manterranno le attuali interfacce "all'antica" ancora per diversi anni.
Per quanto riguarda le workstation invece assisteremo ad una invasione di tamagochi, display touch, e plugin virtuali.
E' inevitabile.
Già il Korg M3 in mio possesso non è altro che un tamagochi in cui tutto è demandato al display, e quando si guasta il display (a molti è già successo) si rimane letteralmente in mutande, incapaci di fare qualsiasi cosa.
Tuttavia l'M3 aveva ancora qualcosa di "personale": sebbene è una macchina digitale e computerizzata (come tutte del resto) il suo hardware NON è quello di un Pc e non ha una fava a che vedere con un Pc.
Col Kronos è stata abbattuta anche quest'ultima barriera, si è costruita e venduta una tastiera professionale che E' un vero e proprio Pc casalingo al 100% dotato di suoni non più contenuti in schede dedicate, o generati tramite DSP progettati ad hoc, o contenuti in chips ROM,... ma interamente virtuali!
Dei VST insomma.
Il Kronos è l'equivalente di un Pc casalingo con quale VST, o se vogliamo di un iPad con qualche VST.
Nulla di più di una macchina interamente (interamente!) virtuale, ma "travestita" da tastiera.
Tra 10 anni sarà sempre peggio, tutte le tastiera saranno fatte così.
Negli anni passati già qualcuno aveva tentato di "PC zzare" le tastiere.
C'era l'Alpha Synthauri, c'era il Fairlight, etc etc.
Ma non hanno avuto successo perchè, primo costavano una caterba, secondo erano basate su Pc ridicoli che impiegavano 1 minuto per caricare un sample di campanello di bicicletta.
Ma oggi le cose sono diverse.
Oggi il Pc è diventato potentissimo, e altrettanto lo sono i software che gli girano sopra, plugin compresi.
Per cui era solo una questione di tempo.
Se in passato il tentativo di trasformare le tastiere in Pc è fallito per tutta una serie di problemi, oggi Kronos, Neko, etc, hanno dimostrato è giusta l'ora delle tastiere interamente virtuali Pc based.
E questo andazzo dubito molto si fermerà, anzi andrà avanti sempre di più sino a trasformare le tastiere in ciò che sognavano di fare negli anni 70: un Pc tamagochi virtuale!
Null'altro che un Pc tamagochi. emo


emo

mima85 10-06-14 18.27
efis007 ha scritto:
Col Kronos è stata abbattuta anche quest'ultima barriera, si è costruita e venduta una tastiera professionale che E' un vero e proprio Pc casalingo al 100% dotato di suoni non più contenuti in schede dedicate, o generati tramite DSP progettati ad hoc, o contenuti in chips ROM,... ma interamente virtuali!


È virtuale anche il suono generato da un DSP. Sempre di CPU che fanno calcoli si tratta, sia che si tratti di un DSP (Motorola, Analog Devices, Texas Instruments, e chi più ne ha più ne metta) o di un processore Intel o AMD da PC. Non è che il suono generato dal DSP sia più reale di quello generato da un processore da PC, sempre un flusso audio digitale esce dalla CPU, che poi deve essere convertito in analogico.

Non c'entra quindi l'usare un DSP al posto di una CPU da PC, quanto piuttosto l'uso di hardware economico di fascia consumer, ed a quanto pare alquanto prono a guastarsi (oltre a tutto quello che si è letto ricordo che io stesso con il medesimo modello di mainboard Intel usata in Kronos, la Intel D-510MO, ho avuto problemi su un mio PC). Se l'Atom l'avessero saldato su una scheda embedded a specifiche industriali, con componentistica di contorno di conseguente qualità, probabilmente non si sarebbe sentito di Kronos con la mainboard andata a gambe all'aria. Ovviamente in questo caso il margine di guadagno per Korg sarebbe stato minore, oppure Kronos l'avrebbero fatta pagare 300 euro in più.
Edited 10 Giu. 2014 16:29
efis007 10-06-14 18.33
Markelly ha scritto:
Non so se il mercato delle tastiere si sposterà sempre più verso le pc-based, ma a mio avviso non sarebbe un bell'affare per il tastierista.

Per il tastierista no.
Per le aziende sì.
Anzichè investire migliaia di dollari nella progettazione di sofisticati circuiti digitali, gli basta prendere una mainboard convenzionale da Pc, "craccarla", e poi programmarsi un po' di plugin virtuali.
La differenza qual'è?
E' che un Pc convenzionale costa meno di un kronos, e i plugin normalmente usati sui Pc convenzionali (chessò, l'FM8 della Native) costano meno dei plugin fatti per il kronos.
Quindi l'azienda con questa abile mossa si può permettere il lusso di vendere un Pc ad un prezzo enormemente più alto di un Pc, con un ricavo monetario più elevato rispetto al progettare la tastiera al competo (ossia anche con tutto l'hardware e l'elettronica interna).
Perchè le Clavia costano?
Perchè dentro quelle macchine non c'è nulla di convenzionale e/o di commerciale.
L'alimentatore è fatto ad hoc, la main board è fatta e progettata ad hoc, i dsp sono fatti da una azienda statunitense e non vengono vendute "preassemblati" per le main board Clavia (ossia Clavia ha dovuto progettare una mainboard apposita per l'uso "musicale" di quei dsp, e naturalmente anche un OS apposito), etc etc.
Progettare e realizzare tutta sta roba costa molti soldi e molta ricerca, non è paglia.
Non è "l'iPad tamagochi" che lo compri già fatto e finito e ci carichi sopra un VST!
Così sono capaci tutti di fare uno strumento musicale.
Korg ha fatto così!
Ha comprato un Pc completo di alimentatore, cps, ram, hdd, e gli ha allestito sopra una "carrozzeria" personalizzata.
Dopodichè hanno programmato i VST da metterci dentro.
Non che sia facile, nessuno dice che lo sia!
Ma una bella fetta della torta (tutto il cuore della macchina, tutta l'elettronica) non l'ha dovuta cucinare lei, gli è arrivata già bella pronta e servita.
Il che è un gran risparmio per una azienda.
Risparmio che, in seguito al prezzo di vendita elevato al cliente, si tramuta poi in gran guadagno per l'azienda stessa.
Insomma della serie "come guadagnare il più possibile con la minor spesa costruttiva".
Questo è il kronos.
Bella macchina, nulla da dire.
Ma il primo di una lunga ed infinita serie di tastiere tamagochi all Pc based che ci prenderanno di assalto in futuro.

Per cui prepariamoci.
Smussiamo bene le unghie delle dita (altrimenti si rovina il tamagochi) e impariamo ad usare i pennini per cellulare mentre si suona.
Il futuro del tastierismo sarà questo! emo
efis007 10-06-14 18.45
mima85 ha scritto:
È virtuale anche il suono generato da un DSP. Sempre di CPU che fanno calcoli si tratta, sia che si tratti di un DSP (Motorola, Analog Devices, Texas Instruments, e chi più ne ha più ne metta) o di un processore Intel o AMD da PC. Non è che il suono generato dal DSP sia più reale di quello generato da un processore da PC, sempre un flusso audio digitale esce dalla CPU, che poi deve essere convertito in analogico.

Lo so Mima.
Ma su molte tastiere i dsp erano progettati ad hoc dall'azienda stessa (yamaha, roland, etc), e questo comporta una spesa progettuale a carico della azienda.
Usare invece un Pc all assembled con tanto di OS "convenzionale" (win embedded, linux embedded, etc) sul quale fare girare un plugin VST è meno impegnativo.
Bisogna soltanto programmare il plugin, non progettare l'intera mainboard, dsp compresi.
Cioè voglio dire... ridendo e scherzando... se io avessi studiato C++ o fossi un bravo programmatore potrei farmi in casa un mio virtual instrument.
Basta avere un pc (e oramai l'abbiamo tutti) e zacc....ecco realizzato il mio Synthex virtuale. emo
Diverso invece se voglio fare un VST ma ho bisogno di una mainboard che non esiste (e me la devo progettare io) o dei dsp che non esistono (e me li devo progettare io).
Sicuramente accantonerei l'idea di farmi quel plugin.
Oppure lo farei.
Ma per un Pc!
E' più facile. emo