@ dxmat
Ho ancora un VZ1 e riascoltato oggi è ancora interessante. Synth molto complesso programmare e va approcciato con una mentalità tipo DX7 nel senso che non si hanno filtri e tutte le variazioni di armoniche vanno gestite con gli inviluppi che sono molto più complessi del DX7. Si procede un pò a naso ma le sorprese non mancano.
Possiede 8 oscillatori per voce con forme d'onda selezionabili purtroppo non è disponibile una quadra.
Gli 8 oscillatori sono concatenabili a piacere per formare gli omologhi algoritmi che troviamo nella serie DX di Yamaha.
Si può utilizzare la sintesi additiva, la ring modulation e la distorsione di fase che risulta per certi versi simile alla modulazione di frequenza ma non troppo.
Il bel e ampiodisplay (per il 1988) offre un controllo dei parametri sconosciuta a tutta la serie DX.
Piuttosto sconosciuto poichè nato quasi assieme all'M1 epoca in cui tutti avevano fatto indigestione di FM e ti tiravano dietro gli analogici....
In effetti Chowning brevettò la sintesi per modulazione di frequenza ma per problemi tecnici la modulazione di frequenza non venne mai implementata su un synth Yamaha.
La DX7 anche se viene presentata come "Sintetizzatore a modulazione di frequenza" implementa in realtà una sintesi a "Modulazione di fase" in quanto a livello hardware risulta più stabile modulare la fase che non la frequenza.
L'impianto teorico è molto simile, nella dx7 un accumulatore genera la fase (da 0 a 1) della portante che viene viene modulata dalla modulante.
I sintetizzatori Casio non "modulano" la fase ma la "distorcono"…è la stessa cosa.
Poi l'architettura hardware, gli oscillatori, l'editing, etc, sono diverse ma concettualmente usano la stessa sintesi.
Stefano.