@ anumj
bisogna abbassare i toni. cosi non va molto bene.
comincio io dicendo che non capite una minchia.
per me il K5000 è una cacata impressionante, ma siccome è uno di quei synth che mai nessuno si è cacato, allora dire oggi che è un gran synth molto difficile fa molto figo e pro.
se vi piacciono le sfide comprate un DX7 prima serie e un SPX900 e vedrete che si riesce ad ottenere di più.
mi raccomando coi toni ... raga...
Abbassare i toni vale per te, visto il linguaggio da "minchione" che adoperi...
Riguardo al k5000, la Kawai ha tentato di imporre un suo prodotto sul mercato,confidando pienamente nella potenza della sintesi additiva.
Già ci aveva provato con il K5,di fatto il K5000 è una notevole evoluzione appunto del K5.
Purtroppo, in entrambi i casi la mole di dati che vanno inseriti nelle molteplici pagine di software di questi sint.
scoraggiarono anche il più ostinato onanista della ricerca timbrica.
Molto diverso se Kawai buttava fuori una interfaccia di controllo tipo: 60 potenziometri dedicati+ 100 parametri raggiugibili con controllo a matrice.
Forse qualcuno questi sint se li "cacava" eccome....
Alla faccia della difficoltà di programmazione.
Quasi sempre l'interfaccia di controllo " rotazione-causa-effetto" tiene inchiodato l'appassionato alla macchina.
Comunque il suono complessivo di queste macchine,anche quello del vecchissimo K5,non è affatto malvagio,
a patto di non fermarsi allo sterile ascolto dei preset, che proprio su questi sint. valgono 4--