Impariamo a suonare

Roberto_Forest 04-11-13 11.51
anumj ha scritto:
Quello che non capisco è perchè negli 80 dopo essere arrivati ad un livello artistico oramai elevatissimo, certi artisti hanno creduto di dover ancora insistere sulla produzione commerciale, con i risultati davvero raccapriccianti come Rockit.


effettivamente Rockit è più una tamarrata che un'opera artistica.. emo
D'altronde Hancock non mi pare uno che si prostra al dio della Musica sacrificando tutto se stesso..
Giustamente, anche se sei un genio musicale, sei pur sempre un uomo, cioè vuoi vivere felice senza problemi e a volte ci sta che non ti prendi sul serio e ti diverti a fare un po di "scena" su un palco.

Per questo Hancock mi sembra più "umano" tipo di Monk o Mccoy Tyner o anche Coltrane.. Questi ultimi probabilmente passeranno alla storia come jazzisti migliori rispetto a Hancock, ma lui secondo me se l'è vissuta meglio, e chissenefrega di quello che penseranno i posteri! emo
maxpiano69 04-11-13 18.45
Thanks meritato a doremi58 emo
Markelly 04-11-13 20.26
E' evidente che tutti i musicisti, per diffondere la propria musica, finiscono per scendere a certi compromessi.
L'importante è non invalidarne il valore artistico.
Edited 4 Nov. 2013 19:27
doremi58 04-11-13 21.19
HH ha fatto mille cose, tante bellissime, lo sappiamo bene. Eppure io penso che in questo brano del video c'è concentrata tutta la scienza, la sapienza esecutiva e l'esperienza di questo grande pianista, perchè a volte (proprio come qui) non servono mille note al secondo o virtuosismi rocamboleschi per dimostrare la grandezza di un brano e di un'esecuzione. A volte poche note calibrate, scelte accuratamente e scremate dal resto possono esprimere moltissimo. Ecco secondo me qual è la classe, lo stile e la grandezza di HH in questa esecuzione.
salvafunk 04-11-13 21.22
@ anumj
In generale è certamente cosi, essere famoso è l'aspirazione di ogni artista... anzi di ogni uomo.

Di fatto pero' un musicista jazz o classico, sa di rivolgersi ad un pubblico molto ridotto, rispetto a quello di una pop-star.
Alla meglio muori in un letto coi tuoi cari accanto, alla peggio muori dimenticato anche da dio.

Nei 70 i musicisti jazz, almeno il 90% di essi, capirono che l'arrivo del rock e del funk avrebbe sconvolto ogni schema e che quindi l'unico modo di reagire era quello di 'adattarsi'. La famosa 'sperimentazione' (bitches brew per citarne uno) di quegli anni fu puro istinto di sopravvivenza.

Fin qui io posso capire storicamente il fenomeno e le sue conseguenze.

Quello che non capisco è perchè negli 80 dopo essere arrivati ad un livello artistico oramai elevatissimo, certi artisti hanno creduto di dover ancora insistere sulla produzione commerciale, con i risultati davvero raccapriccianti come Rockit.



Sottoscrivo ogni parola.

Comunque il mio nickname lo devo proprio a lui. Da quando ascoltai per la prima volta "headhunters" nulla fu piu' lo stesso...
filigroove 05-11-13 01.14
Non posso non intervenire, Herbie è il mio mito personale, se a 40 anni se ne può avere uno. Concordo che ha fatto pessime cose negli anni '80, ma vorrei specificare che, al di là del successo commerciale, Herbie ha una visione ecumenica della musica, concepisce il jazz come un grande contenitore che si nutre e si ispira a musica di genere per creare altro, una visione vincente anche dal punto di vista artistico. Intervistato sulla nascita di Headhunters ha detto: "volevo fare un disco funk, non doveva essere in alcun modo jazz-funk, ma ad un certo punto è la musica che ti dice cosa vuole essere".
Poi sul discorso musica "commerciale" versus "arte per l'arte" il discorso sarebbe troppo lungo.
Lunga vita al Maestro!

P.S. Rock It (e l'album Future Shock) non è poi così male, anch'io ho difficoltà a digerire quei suoni, ma c'è qualcosa di geniale in quel tema; dopo quell'album è riuscito a fare mooooolto di peggio.
Edited 5 Nov. 2013 0:28
anumj 05-11-13 02.01
filigroove ha scritto:
P.S. Rock It (e l'album Future Shock) non è poi così male, anch'io ho difficoltà a digerire quei suoni, ma c'è qualcosa di geniale in quel tema; dopo quell'album è riuscito a fare mooooolto di peggio


Di geniale possiamo trovare qualsiasi cosa in qualsiasi contesto quando si parla di un artista come Hancock.
Sta di fatto che quell'album fu realizzato con lo stesso spirito di quello che spesso accade oggi, cioè introdurre un elemento di attualità dentro un contesto che ha i suoi anni sul groppone.

Hancock con Bill Laswell tenta la svolta verso le nuove tendenze e ricicla tutto il riciclabile attraverso la centrifuga del funk.

Storie già sentite mille volte anche senza andare troppo lontano, Pavarotti e Giovanotti... Carboni e Fabri Fibra... continuate voi la lista della differenziata.