Espandere roland xv5080 al massimo, consigli

anumj 11-10-13 11.58
@ 000
Scusatemi, a parte le considerazioni sui campionatori Yamaha a3000-a4000-a5000 su cui il grande losfogos ha dato almeno indicazioni chiare e comprensibili, ho posto una domanda in specie ai possessori e utilizzatori effettivi di XV5080... Si è parlato di suono caldo e corposo, quando altrove si parla di un suono molto preciso, definito, chiaro e trasparente, ma senza un gran punch nei bassi ecc. Ho sottolineato questa cosa ma non ho trovato risposte dirette...
Possibile far capire a chi non ha lo strumento e non lo può provare dove sta la verità? Non dico una verità assoluta, ma almeno cerchiamo di far capire, altrimenti si continua con giudizi in cui al contempo si afferma una cosa e il suo esatto contrario! Possibile? Ci sarà qualcuno che ha confrontato questa serie XV con le varie Triton o Motif o con altri prodotti precedenti e successivi di Roland?
E' solo una richiesta UMILE da parte di chi non può fare direttamente queste prove ma ha letto molti post su forum anche esteri...
Grazie!
L'XV5080 è la sublimazione di uno standard costruttivo che vanta precedenti come JD-990, JV-1080 e 2080.
Da qualsiasi punto di vista si osservi, l'XV5080 dimostra qual'è il suo status di superiorità nella catena alimentare degli expander professionali.

Sono pochissimi gli expander costruiti con questi criteri, bisogna scomodare colossi come K2600r o campionatori puri come Emu serie Ultra super espansi.

A mio parere, Roland precipita negli abissi dell'anonimato proprio quando termina il ciclo JD-JV-XV. Sempre più a caccia di stare (invano) dietro alla concorrenza e sempre meno capaci di realizzare quello in cui sono stati sempre i numeri UNO, cioè strumenti professionali, progettati con grande esperienza e con un gran suono molto caratterizzante.

L'XV5080 coi suoi filtri epocali, l'engine funzionale, le sue stupende e sempre attuali espansioni, la sua gestione, la rom enciclopedica e la compatibilità con i campionatori serie S, resterà uno dei capolavori di Roland.
losfogos 11-10-13 18.25
D'accordo su tutta la linea emo
anumj 11-10-13 20.34
@ losfogos
D'accordo su tutta la linea emo
Questione di generazione... non solo sonora. emo

Scherzi a parte, mi veniva in mente una riflessione sul confronto generazionale. Riflessione che parte proprio dalla tua domanda precedente, riguardo al fatto che molti oggi preferiscono spendere tantissimo per tastiere/moduli pcm, piuttosto che guardare nel mercato dell'usato e cercare tra i cari vecchi campionatori di qualità come la serie A Yamaha, gli Emu ultra etc... Mercato che grazie (dipende dai punti di vista) è stato ridimensionato negli ultimi 15 anni, dai campionatori software come Gigasampler, Kontakt, Halion, etc.

Nei primi '90 non avrei mai potuto immaginare, di poter leggere in un forum (internet non c'era) che quei sampler extra-lusso che costavano allora 8, 9, 10 e passa milioni di lire, potessero essere consigliati come 'alternativa' economica al mercato del nuovo.

La mia generazione ha guardato verso quegli strumenti come un pilota guarda una ferrari, sa che invecchierà, ma sa anche che il suo valore oggettivo sarà sempre altissimo. E di fatto è cosi. Se qualcuno oggi ha avuto modo di suonare un S1100 o un ASR10 o un Roland S750 si rende presto conto di quanto è farlocco e fittizio il mondo dei gigabyte.

Ma allora perchè il giovane musicista tentenna di fronte alla doverosa domanda che pone Los Fogos?
La risposta è semplice: perchè non ha più voglia di sperimentare, di documentarsi, di scoprire.

Il giovane si lascia intidimidire da brutte parole come SCSI.
Teme che quei 16mb siano troppo pochi, cosi come le 16 voci di polifonia.
Ha paura di restare solo, difronte uno strumento criptico che lo scruta arcigno.
E poi tutto quel peso, i rack, la master, le connessioni audio/midi...

La workstation è il piatto preconfezionato, lo tiri fuori dal freezer ed è subito pronto.

Quattro cazzi in padella e la vita è più semplice...
labormail 13-10-13 23.21
Anumj, grazie per questa tua riflessione, che condivido in gran parte, come son d'accordo con il focus che Los Fogos ha posto sui campionatori Yamaha serie A e che tu estendi ad altri sampler hardware del passato...
Però poi mi chiedo se siamo così coerenti quando ad esempio tu, Los Fogos o Orange1978 liquidate un pò frettolosamente una workstation ibrida, mostruosa e un pò irrisolta (ma non per questo originale, bensuonante, direi sontuosa...) come la Yamaha Ex5, fermo restando che poi "osannate" le giustamente ottime Kurzweil serie K2xxx, che però non sono certamente macchine di semplice impostazione e programmazione (anzi, in certi aspetti, sono non meno complicate, ostiche e al limite della paranoia come la vituperata Ex5)...
Con questo mio post, vorrei dunque dire che non è solo un fatto generazionale, un pò tutti noi spesso ci facciamo vincere da amori personali, idiosincrasie, dal fatto che si è venduto un oggetto (quando lo si aveva, lo si esaltava; una volta venduto, lo si tratta con sufficienza, se non lo si rimpiange con romanticismo...).
Insomma, non è solo un fatto di età anagrafica...
Secondo me, è l'idea stessa di progresso tecnologico, tutta questa informatica software che sforna ogni giorno novità più o meno adeguate che ci allontana da grandi prodotti del passato che davvero sfruttavano al massimo ogni unità di dato e ogni capacità dei processori.
Bisogna vedere se le sonorità delle nuove soluzioni tutte integrate o richiedenti GIGA e GIGA di memoria siano davvero un passo avanti...
Probabilmente, una PROVA OGGETTIVA di questo non l'avremo mai, perché circuiterie, altri aspetti hardware, filtri ed altri elementi rinvenibili nelle macchine di un tempo non li abbiamo più nei nuovi prodotti, che però suppliscono con un ampliamento pazzesco della dimensione dei samples e delle waveforms (campioni dal reale), che sappiamo essere comunque un elemento significativo nella sintesi sottrattiva S+S.
Dovremmo standardizzare o neutralizzare queste differenze per fare un vero confronto obiettivo (cioè montare le nuove memorie di dati sui vecchi hardware e processori o viceversa), ma ciò non è praticabile...
Quello che è CERTO è che, mi rendo conto, siamo sempre meno orientati a USARE AL MASSIMO, a SPREMERE le nostre macchine, nuove o meno nuove che siano... e questo è sempre un male, perché si riduce la vera capacità di esaminare e valutare con accettabile margine d'errore uno strumento. Ed è così che proliferano sempre più giudizi incredibilmente diversi, troppo diversi su uno stesso oggetto... Alla fine, ciò rende quasi inutile, se non dannoso, leggere recensioni e robe simili, perché non si capisce più molto, se non si è avuto modo di lavorare direttamente su una macchina...
L'esperienza dei cellulari insegna: ne abbiamo tanti e sempre più ricchi e sofisticati, ma sappiamo usarne poco e male le multi-funzione.
Più o meno similmente avviene con tastiere elettroniche, synth ecc.
Ciao.

LAb.
JM 14-10-13 12.16
anumj ha scritto:
Ma allora perchè il giovane musicista tentenna di fronte alla doverosa domanda che pone Los Fogos?
La risposta è semplice: perchè non ha più voglia di sperimentare, di documentarsi, di scoprire.

Il giovane si lascia intidimidire da brutte parole come SCSI.
Teme che quei 16mb siano troppo pochi, cosi come le 16 voci di polifonia.
Ha paura di restare solo, difronte uno strumento criptico che lo scruta arcigno.
E poi tutto quel peso, i rack, la master, le connessioni audio/midi...


Faccio parte di quella generazione tastieristica che NON ha vissuto l'epoca d'ora dei campionatori, ma al più il loro canto del cigno. Il mio rack, negli anni, ha ospitato S900, S2000, ESI 4000 Turbo, ASR-X Pro, S760, E4XT Ultra: solo gli ultimi due hanno resistito alla periodica razionalizzazione del setup.
Pigrizia? Non direi, essendomi anche impegnato nell'impiego su misura del campionatore (per es.: c'era una volta il campionatore); parlerei piuttosto di calcolo razionale - troppo razionale? - del rapporto fra costo/ergonomia/prestazioni:

- i campionatori oggi costano una stupidaggine... gli accessori (pressoché indispensabili: periferiche SCSI, memorie, cavetteria mirata) in proporzione costano molto di più;
- l'operatività a volte è snervante: ad es. l'ESI 4000 Turbo suona BENISSIMO... ma E-MU ha pensato bene di blindarlo al punto che puoi editarlo SOLO E SOLTANTO da pannello. Buon divertimento.
- eventuali bug sono destinati a rimanere irrisolti: ad es. l'ASR-X Pro (lo sottolineo: il modello "Pro") di Ensoniq suona MERAVIGLIOSAMENTE... ma digerisce con difficoltà le coppie di SIMM per portarlo a 64 mb di RAM, dove "con difficoltà" si intende "se disgraziatamente la motherboard del TUO esemplare mostra questo problema, puoi metterti l'anima in pace: ho provi forsennatamente tutta la RAM che ti capita a tiro, o ti rassegni a lavorare - peraltro via editor, se vuoi entrare nel dettaglio - con UN banco da 32 mb".
- a meno di non campionare (ed editare il campione) direttamente via campionatore, il dialogo fra di esso e il PC (inteso come sorgente di nuovi campioni da dare in pasto al pupo) può essere problematico. Quale filesystem legge QUEL campionatore? E' fattibile, con il dovuto editor (come Wavelab, che non costa quattro spiccioli), ricorrere al Sample Dump (via SCSI, dotandosi di controller? via MIDI, dotandosi di pazienza?) ?

Tutto questo per dire che non è il caso di lasciarsi intimidire... ma nemmeno di farsi folgorare da un cieco entusiasmo. Un conto è la voglia di sperimentare, di documentarsi, di scoprire; un conto è rinunciare al tempo a disposizione per suonare (purtroppo poco, nel mio caso) per venire a capo di complicazioni d'altri tempi. Ben venga un campionatore di razza nel rack, purché acquistato con raziocinio, tenendo conto da un lato delle prestazioni di cui è capace, dall'altro delle scomodità che eventualmente può comportare.

Ciao!
Jacopo
labormail 14-10-13 18.51
Salve Jacopo Mordenti


Ho letto con molto interesse il tuo posto e son d’accordo con molte tue osservazioni.
Effettivamente, il mondo del campionatore storico/hardware è stato poco dibattuto su questi forum semplicemente perché poco usato dalle masse di utenti, altrimenti sai che querelle e discussioni a non finire avremmo letto!
Anche io sono del parere che osannare troppo i campionatori di un tempo rifletta un po’ di nostalgia e romanticismo. Certamente, sono macchine talora con filtri ben implementati e molto potenti. Io non ho una grande esperienza al riguardo, ma qualche analisi su campionatori Yamaha, E-MU e Ensoniq l’ho fatta. Purtroppo non anche sui grandi campionatori Roland o Akai.
E’ però vero che simili macchine uniscono spesso a molta qualità hardware alcune “strozzature” software terribili che le rendono ostiche, se non autolesionistiche nell’uso, oppure il contrario (software ottimo e hardware defatigante)… Le tue precisazioni, ne hanno segnalate alcune, di queste paradossali carenze…

Ad esempio, i campionatori Yamaha A3000, A4000 e A5000 si fanno apprezzare per la relativa compattezza (mezzo rack), le tante funzioni implementate (quasi da “workstation”), la dotazione eccezionale di multi-effetti interni (in pratica, lo stato dell’arte dei vari Ex5 e Motif Classic ed ES); però hanno una velocità di preparazione/caricamento allucinante, un’interfaccia ostica (benché ricca e completa), una logica generale gerarchica spesso contorta…
I campionatori E-MU, invece, sono proprio formidabili per il bellissimo (facilissimo e iper-logico) sistema operativo implementato e per la capacità di suonare e caricare in parallelo, senza stacchi; ma scontano un hardware non del tutto convincente, alcune funzioni “castrate” o mancanti e soprattutto una paurosa povertà di effetti (per numerosità, varietà, routings), almeno se comparati ad altre marche e grave se pensiamo all’ottima gestione multitimbrica di questi prodotti! Infine, molti Ensoniq sono velocissimi e precisi, oltre che bensuonanti, ma pure loro sono afflitti da un hardware non del tutto affidabile e dall’abuso delle card e schede proprietarie fatto dal produttore…
Insomma, è vero che il penoso declino dei campionatori hardware, oltre che certamente segnato dalle potenti tecnologie digitali software, è anche dovuto a dei nei delle stesse macchine, che – per carità – stupiscono sempre per come tirano fuori suoni da pochi KB o MB di dati!!!

Il mio intervento di ieri non voleva assolutamente contrapporre gli utenti di macchine integrate contemporanee agli utenti di campionatori del passato, perché è evidente che ci sono limiti qui e lì: i primi sono sicuramente affetti da una certa (perdonatemi!) superficialità e smania di passare all’ultimo prodotto sul mercato (con tanta contentezza dei soliti produttori rimasti vivi!!!), mentre i secondi scontano, come tu alludi, un attaccamento affettivo a prodotti ormai vecchi che, per quanto di qualità e oggi praticamente svenduti, scontano spesso seri limiti o richiedono comunque quasi un sacrificio nella programmazione…

(CONTINUA...)
labormail 14-10-13 18.54
(...PROSEGUE)

Secondo me, queste contrapposizioni sono sterili e le nostre opinioni risentono sempre del “tipo di musicista” che noi siamo: se guardiamo di più all’esibizione live oppure alle produzioni in studio/home recording; se ricerchiamo di più suoni creativi o emulazioni del reale/vintage; se siamo più suonatori o programmatori autonomi; se preferiamo un arsenale per il puro gusto materiale o una dotazione minima/essenziale; se usiamo anche il software o (essenzialmente come me!) siamo ancora legati soltanto all’hardware o quasi, ecc.
Comunque, il mio post era piuttosto teso a invitare tutti noi (anche io!) a cercare di mantenere appunto una certa omogeneità di giudizio quando valutiamo “marche” e tipi di strumenti differenti, indipendentemente se parliamo di workstation attuali, workstation passate o campionatori di un tempo. Vedo infatti che talvolta STRONCHIAMO un prodotto perché complicato, difficile o solo lento nei processi di preparazione (leggi alcune Yamaha del passato) e invece poi osanniamo prodotti, attuali o non, che certo semplici e user-friendy non sono (leggi le Kurzweil) o ancora siamo molto indulgenti con i prodotti Roland i quali, per carità, hanno un valido suono in genere e possono arrivare a “vette” come l’XV5080, ma lasciano sempre un po’ (diciamo molto…) perplessi/contrariati quando pensiamo a questo fastidiosissimo abuso di card proprietarie, specie quando parliamo di ammiraglie…

E’ solo il mio avviso personale.

Ciao

LAb.
Edited 14 Ott. 2013 16:55
cecchino 14-10-13 19.05
labormail ha scritto:
Ad esempio, i campionatori Yamaha A3000, A4000 e A5000 si fanno apprezzare per la relativa compattezza (mezzo rack)

Chiedo scusa ma l'A4000 a quanto mi risulta è un full rack 2U (dimensioni 480x461x90 mm, peso 8Kg).
Per il resto trovo la tua analisi e le altre sull'argomento "campionatori" molto interessanti ma temo che si stia andando un po' OT rispetto all'argomento del thread...
labormail 15-10-13 15.58
Ciao Cecchino

Guarda, non sono molto pratico di questo tipo di tecnicismi circa la dimensione dei rack, però mi risulta (li ho provati e usati quindi li ho direttamente visti e manipolati) che i campionatori Yamaha SERIE Axxxx sono dei rack a forma di PARALLEPIPEDO BASSO, quindi sono 1U credo, ma comunque sono BASSI, piuttosto comodi...
Invece, se consideri certi campionatori E-MU o Ensoniq, come quelli E-MU che ci diceva il ben più esperto Jacopo Mordenti, vedi che sono dei PARALLELEPIPEDI ALTI, belli grossi anche in altezza, quasi (quasi!) dei cubi e per me (ma ripeto, non sono preciso sul punto...) sono 2-3-4U....
Ora, posso sbagliare nel contare le UNITA' RACK, ma mi pare che anche altri dicano come me e comunque il senso è che i campionatori a rack Yamaha sono PIUTTOSTO COMPATTI.

Detto questo, temo e concordo con te che siamo andati assolutamente OT, visto che abbiamo preso a parlare, anziché della XV-5080 e delle sue benedette (SIC!) espansioni Roland, di:
- campionatori Hardware;
- preferibilità di campionatori anziché schede proprietarie d'espansioni comunque chiuse;
- omogeneità e coerenza di giudizi tra macchine, vecchie o recenti/attuali, complicate e complesse MA baciate dall'apprezzamento del mercato e macchine, vecchie o no, altrettanto ostiche ma cadute nel dimenticatoio o NON fortunate a livello di vendite...

PURTROPPO non credo che io o altri possiamo MODIFICARE IL TITOLO! emo Se può provveda CALAV.... ciao! emo

LAb.
Edited 15 Ott. 2013 14:00
michelet 15-10-13 17.00
@ labormail
Ciao Cecchino

Guarda, non sono molto pratico di questo tipo di tecnicismi circa la dimensione dei rack, però mi risulta (li ho provati e usati quindi li ho direttamente visti e manipolati) che i campionatori Yamaha SERIE Axxxx sono dei rack a forma di PARALLEPIPEDO BASSO, quindi sono 1U credo, ma comunque sono BASSI, piuttosto comodi...
Invece, se consideri certi campionatori E-MU o Ensoniq, come quelli E-MU che ci diceva il ben più esperto Jacopo Mordenti, vedi che sono dei PARALLELEPIPEDI ALTI, belli grossi anche in altezza, quasi (quasi!) dei cubi e per me (ma ripeto, non sono preciso sul punto...) sono 2-3-4U....
Ora, posso sbagliare nel contare le UNITA' RACK, ma mi pare che anche altri dicano come me e comunque il senso è che i campionatori a rack Yamaha sono PIUTTOSTO COMPATTI.

Detto questo, temo e concordo con te che siamo andati assolutamente OT, visto che abbiamo preso a parlare, anziché della XV-5080 e delle sue benedette (SIC!) espansioni Roland, di:
- campionatori Hardware;
- preferibilità di campionatori anziché schede proprietarie d'espansioni comunque chiuse;
- omogeneità e coerenza di giudizi tra macchine, vecchie o recenti/attuali, complicate e complesse MA baciate dall'apprezzamento del mercato e macchine, vecchie o no, altrettanto ostiche ma cadute nel dimenticatoio o NON fortunate a livello di vendite...

PURTROPPO non credo che io o altri possiamo MODIFICARE IL TITOLO! emo Se può provveda CALAV.... ciao! emo

LAb.
Edited 15 Ott. 2013 14:00
Fatti una cultura QUI

Comunque i campionatori Yamaha sono 2 unità rack, gli Emu 2 come gli ESI oopure 3 come EIV/E64, gli AKAI arrivano anche a 4 unità rack con S6000.
fuztec25 15-10-13 17.19
Tornando IT... Sono sempre dell'idea che procurarsi un CD-ROM SCSI, un HD SCSI, qualche cavo per collegare il tutto ed una tonnellata di librerie (Roland o Akai), sia molto meno costoso che non espandere il 5080 con le espansioni Roland. Chiaramente va tutto a scapito della trasportabilità ma a livello di suoni, hai esaurito ogni problema :) .

Ciao, Fuz!
michelet 15-10-13 17.55
La questione delle espansioni è come la storia del cerino, prima o poi qualcuno si brucia. Intendo dire che con l'andare del tempo diventano sempre più rare e, ovviamente, il progresso tecnologico le fa sembrare sempre meno appetibili in rapporto al loro contenuto sonoro ed il prezzo richiesto.
A suo tempo quando acquistai le SR-JV80 per il JV-2080 feci qualche buon affare, di recente l'ho fatto - sempre compatibilmente con l'andamento dei prezzi in rialzo, con le SRX ma adesso mi sono fermato.
calav 16-10-13 09.41
il mio dubbio è questo: ho acquistato l'espansione jv vintage poiché mi servivono soprattutto synthbrass obehereim e dalle demo ho sentito delle buone timbriche su questa categoria, fatto stà che ho notato che il campione è talmente compresso che mi sembra piccolino rispetto a ciò che mi aspettavo. Ho preso una patch di default synthbrass dell'XV5080 , l'ho editato x benino e ho tirato fuori un suono molto + potente e realistico di quello della scheda, di conseguenza mi viene da pensare che forse di queste espansioni si può fare a meno x quello che costano
anumj 16-10-13 10.40
@ calav
il mio dubbio è questo: ho acquistato l'espansione jv vintage poiché mi servivono soprattutto synthbrass obehereim e dalle demo ho sentito delle buone timbriche su questa categoria, fatto stà che ho notato che il campione è talmente compresso che mi sembra piccolino rispetto a ciò che mi aspettavo. Ho preso una patch di default synthbrass dell'XV5080 , l'ho editato x benino e ho tirato fuori un suono molto + potente e realistico di quello della scheda, di conseguenza mi viene da pensare che forse di queste espansioni si può fare a meno x quello che costano
Le sr jv sono schede che risentono degli anni, nonostante cio sono stracolme di presets interessanti. Il realismo di certi suoni va visto nell'ottica degli anni in cui sono state prodotte queste schede.

Di certo se uno cerca il realismo timbrico con XV5080 o punta alle SRX specifiche o ai 128mb di RAM dove ci metti cio che vuoi.
labormail 16-10-13 15.22
@ michelet

Grazie per il link, mi farò una cultura, per quanto il punto non mi interessi molto (se uno su una cosa la cultura non l'ha troppo evoluta, si vede che quel tema interessa poco...). Comunque, basta vedere anche su Google le immagini dei campionatori Yamaha A-Series indicati da Losfogos per capirne l'ingombro e vedere che alcuni campionatori E-MU erano molto più grossi... Il senso mi pareva chiaro... Solo questo...

@ calav e anumj
Appunto, calav, la tua esperienza/osservazione conferma la posizione che io, molto umilmente (visto che non posseggo Roland, ma un pò le ho usate e sono stato sempre un pò contrario a questa filosofia disdicevole di queste card proprietarie...), condivido secondo cui una buona e intelligente programmazione di waveform ROM (=smanettamento, che impegna tempo, testa, ecc., quindi è una FATICA) spesso può dare risultati molto interessanti ed anche superiori a campioni addizionali presunti superiori e vendutici/rifilati con alcuni editings (voices, performances, ecc.) già fatti dal produttore...
Molto spesso, le macchine - anche di ottima qualità o di fascia "ammiraglia" - presentano dei preset assolutamente ridicoli o disdicevoli, che non sfruttano le potenzialità della macchina (e nelle Roland, in specie la XV5080 di potenzialità ne ha da vendere!).
Proprio per le molte possibilità di editing della XV5080, prima di puntare su queste card del cavolo, punterei sulla programmazione e al limite (se proprio vuoi altri samples) almeno andrei su RAM aggiuntiva e caricamento via SCSI o al midi protocollo SDS MIDI (per singoli samples e mono)... Vedrai che non sentirai tutta questa mancanza delle card Roland, secondo me. Sempre se si vuol sfruttare al massimo la macchina per le sue capacità interne.
Pensiamo a cosa sa fare la VAST e la A-VAST (o D-VAST) di Kurz su campioni che sono "campioncini" rispetto a quelli di Yamaha Motif o Korg M3 ecc.... (in questo, anumj o orange1978 sono tra i massimi esperti). Ora, la Roland XV 5080 ha una "NORMALE" sintesi S+S, ma ha molti parametri e un bel sistema operativo... Prima di pensare a campioni esterni, punterei sul migliore sfruttamento dell'interno....
IMVHO emo

LAb.
losfogos 16-10-13 16.17
labormail ha scritto:
Grazie per il link, mi farò una cultura, per quanto il punto non mi interessi molto (se uno su una cosa la cultura non l'ha troppo evoluta, si vede che quel tema interessa poco...). Comunque, basta vedere anche su Google le immagini dei campionatori Yamaha A-Series indicati da Losfogos per capirne l'ingombro e vedere che alcuni campionatori E-MU erano molto più grossi... Il senso mi pareva chiaro... Solo questo...


Hai guardato le immagine su internet, ma non puoi sapere meglio di me (che ho avuto due Emu4 e due A 4000 in "carne ed ossa") che Emu4, nonostante sia 3 unita', e piu' leggero e meno ingombrante di A 4000 che e' un mega-macigno profondissimo da quasi 10 kg!

labormail ha scritto:
Proprio per le molte possibilità di editing della XV5080, prima di puntare su queste card del cavolo, punterei sulla programmazione e al limite (se proprio vuoi altri samples) almeno andrei su RAM aggiuntiva e caricamento via SCSI o al midi protocollo SDS MIDI (per singoli samples e mono)..


Su questo sono d'accordissimo emo
labormail 16-10-13 23.03
Ciao Los...

Sì hai ragione, gli E-MU li ho visti su web e in un rack di un amico, mentre ho avuto (e ho ancora, ma in disuso) degli Yamaha Serie A. Hai ragione, gli Yamaha sono belli pesanti ma di forma molto regolare (tipico da Rack o unità multieffetto esterna o da modulo impianto hi-fi bello piatto! emo)... secondo me sono costruiti benissimo e molto eleganti. I rack E-MU li ritengo veramente bruttini e piuttosto grossi (ma come ti ho detto, ho sempre apprezzato certe cose del loro sistema operativo, visto che usai un esemplare di quel mio amico) e ricordo che si aveva qualche difficoltà a impilarli in porta-rack, tanto che questo mio amico li teneva un pò in giro assieme ad altri rack non proprio regolarissimi, come il technics sx-WSA1R. Però come ripeto:

A) è un fatto di gusti;
B) non sono proprio un esperto in materia, come già ammesso e detto. emo

Sinceramente, non trucido e non mi faccio trucidare per dimensioni/misure e specifiche su materiali (consistenze e adeguatezze di tasti, display, luminosità, ergonomie, chi sono i produttori o fornitori di certi elementi hardware ecc....). emo Penso sia meglio parlare di funzionalità e suoni, soprattutto di approcci agli strumenti e a come usarli e sfruttarli al meglio per suonarci. Questo è il mio modestissimo parere...

PS: cmq siamo ormai di bruttissimo OT.... OT.... Speriamo cambino il titolo! emo Calav, se puoi... emo

Ciao

LAb.
Edited 16 Ott. 2013 21:04
ruggero 17-10-13 11.55
ma secondo voi al giorno d'oggi è ancora logico caricare delle espansioni quando cambiando strumento si hanno macchine potenti dieci volte di più....?
fuztec25 17-10-13 12.15
Dipende Ruggero...
Se il cambio significa cambiare proprio "marca" di strumento, a volte si è costretti a compiere "salti" nell'apprendimento a cui, qualcuno, potrebbe anche rinunciare volentieri.

Ti faccio un esempio, che mi riguarda direttamente...

Parlando di campionatori, io ho avuto sempre 2 marche di riferimento: E-mu ed Akai. Sono entrambe macchine validissime ma, se dovessi paragonare un Emulator 4 con un Akai S6000 (che ho avuto), nonostante quest'ultimo abbia un display gigantesco, appoggiabile direttamente sulla tastiera a portata di mano e nonostante abbia millemilioni di librerie pronte di qualità davvero raffinata... Io scelgo E-mu. Semplicemente perchè ho sempre lavorato con queste macchine, ci sono abituato, so perfettamente come fare una determinata cosa e come ottenerla, etc.
Con l'Akai, ci ho sbattuto tanto la testa contro e credimi mi ci sono impegnato tanto dietro... Ma sarà la filosofia, il modo in cui si creano i suoni, come si modificano, come si imposta il tutto... Lo trovavo semplicemente "lungo" da svolgere. Beninteso, anche con Akai ero in grado di raggiungere l'obiettivo prefissato... Ma serviva più tempo...

Questo è il motivo (beninteso, parlo per me) per cui ci si sente spinti ad acquistare una costosa espansione, piuttosto che affiancarci (o sostituirlo) con uno strumento più potente, pagando magari una piccola differenza. Credo il concetto possa essere applicato anche ai synth (magari in misura minore), alle workstation (e qui secondo me si fa la vera differenza) e sui sopracitati campionatori (abissi di differenza!).

Ciao, Fuz!
labormail 20-10-13 18.58
Rispondo a Ruggero e a fuztec25 dicendo che sono assolutamente d'accordo con le osservazioni che fa il secondo per spiegare perché la gente usi ancora strumenti un po' vecchi o che necessitano di espansioni molto difficili da trovare o osbolete per prestazioni ecc....
Ma soprattutto concordo con fuztec25 circa il fatto che molti di noi (io compreso!) siamo indulgenti, non molto obiettivi o proprio faziosi/partigiani con alcune macchine anche perché le usiamo da tempo e pensiamo o abbiamo sperimentato che è troppo dispendioso, in termini di apprendimento, passare ad altri strumenti più recenti e/o performanti (ma non vuol dire per forza che macchine più recenti siano più performanti per forza per il solo fatto anagrafico!).
Questo dunque conferma quanto dicevo, cioè che spesso si è non proprio equilibrati o trasparenti con i giudizi personali e omettiamo ben furbamente di esplicitare le ragioni del nostro giudizio.
Qui riepilogo un po' il BESTIARIO delle nostre tendenze a giudicare un prodotto migliore di quello che è ad un giudizio più trasparente ed equilibrato:
A) dobbiamo vendere lo strumento (in genere uno osanna lo strumento finché non lo vende, poi lo sputtana o lo giudica in modo minimale...);
B) è lo strumento della "nostra epoca", cioè lo strumento leader o top (per diffusione e apprezzamento generale) all'epoca in cui abbiamo iniziato a suonare più seriamente o eravamo più giovani (esempio tipico, le più o meno gloriose Yamaha DX7, Roland D50, Korg M1 ecc.);
C) è lo strumento con cui abbiamo iniziato più o meno seriamente a suonare, quindi ci siamo affezionati in modo romantico... Non è detto che sia lo strumento "anagraficamente" della nostra epoca (vedi ipotesi precedente), è il nostro "primo strumento" giudicato serio da noi stessi che abbiamo avuto e usato più o meno significativamente;
D) è lo strumento che usiamo stabilmente e ci siamo assuefatti al suo sound e alle sue caratteristiche. E' un mero fatto di abitudine;
E) è lo strumento che usiamo da tempo e lo conosciamo e programmiamo ormai così bene che lo riteniamo potente e gestibile, mentre il resto ci pare troppo costoso e/o difficile da programmare e/o con funzioni limitate e/o poco usabile senza perderci tanto tempo e tanta fatica;
F) NON è uno di quei strumenti che abbiamo comprato e rivenduto quasi subito perché ci ha deluso o contrariato per qualcosa (e casomai neppure lo conoscevamo adeguatamente o ignoravamo veramente le sue funzionalità e modi di programmazione/editing) e quindi è stato il "nostro fallimento" nell'usarlo sistematicamente.
Potremo proseguire per ore ed ore.... emoemoemo
Diciamo che è il nostro SCIOCCHEZZARIO, la FIERA DELLE BANALITA' del modo di giudicare le cose ecc.
Non è un'accusa per nessuno, è la fotografia del modo con cui decidiamo e valutiamo. Qualcuno si sentirà sicuramente superiore o privo di questi limiti, ma io credo che più o meno tutti noi siamo almeno una volta incorsi in questi limiti...
La dimostrazione che secondo me si faccia un po' troppa POESIA con la XV-5080 e le sue espansioni viene poi da altri fatti che sono documentati (quindi sono i pareri di molti di noi rimasti ormai cristallizzati) pure in questo forum:

(TO BE CONTINUED...)