Innanzitutto mi preme scusarmi con giannirsc, l'autore del thread, per i ripetuti OT ma, come si dice dalle mie parti, quanno ce vo' ce vo'.
Markelly, ti assicuro che "tamburo" è più corretto e rispettoso.
Ho riletto i lemmi delle enciclopedie e mi tocca rivalutare Wikipedia.
Partiamo dall'austera Treccani: il lemma bongo è probabile che sia stato introdotto alla prima stesura dell'enciclopedia, nel 1930. Probabile, anzi sicuro, che all'epoca si dicesse così (come si diceva "negri" invece che neri, per es.).
Per fortuna il sapere è mobile, cangiante, in continua evoluzione (più so e più so di non sapere, lo diceva un certo Socrate...). Vi assicuro, cari ragazzi, che, nell'ambito professionale italiano, quel tamburo si declina con il suo nome originale cubano, con l'accento acuto sulla o finale. Non dovete credere a me (emerito signor nessuno) ma agli artisti che ne hanno fatto il loro strumento di lavoro, provate a contattare i vari Giovanni Imparato, Roberto Evangelisti, Paulo La Rosa, Raoul Scebba, Giorgio Palombino, Dario Zema e vedrete cosa vi rispondono.
Anzi, vi dirò che fra noi percussionisti si usa il termine bongo/bonghi/bonghetti/bonghista proprio per prenderci amichevolmente per i fondelli.
Anche Wikipedia ha il lemma "incriminato" ma, essendo "giovane", anzi, contemporanea, fa l'errore di non specificare quello che è: ovvero un termine popolare, superficiale e sostanzialmente spregiativo.
Però, continuando nella lettura, Wiki ci fa un po' luce sulla verità (copio e incollo dalla pag. originale):
...Il termine "bongo" è un termine generico che fa riferimento un po' a tutti i tamburi definiti "etnici". (e qui casca l'asino, termine più superficiale di così! ndR)
In realtà esiste l'appropriato "bongó" (e anche "bongos", usato forse con maggior frequenza ma decisamente meno corretto) al quale si riferisce quel tamburo di origine Cubana, poi diffusosi in tutta l'America Latina e in tutto il mondo, costituito da due "tamburi" fatti a forma di tronco di cono con montata una pelle ciascuno (pelle che può essere accordata tramite dei tiranti), uno un po' più piccolo dell'altro, in modo da ottenere due suoni ben distinti: il più grande ha una tonalità più grave ed è chiamato "hembra" (in italiano: femmina), mentre il più piccolo ha una tonalità più acuta ed è chiamato "macho" (in italiano: maschio)...
L'Enciclopedia Britannica invece non fa altro che dire la verità: nei paesi anglosassoni si usa dire proprio "bongo drums" o "bongoes". Ma noi qua stiamo in Italia, mica al Berklee...
Saludos a tutti i pianolisti!
Edited 17 Set. 2013 13:45