Per un pugno di dollari: soundtrack

deejaynick 20-05-13 23.59
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Edited 20 Mag. 2013 22:00
anumj 21-05-13 01.03
Purtroppo l'atteggiamento rottamatore delle nuove generazione, verso quelli che erroneamente vengono considerati degli stereotipi e dei luoghi comuni del passato, impedisce di poter approfondire la ricerca e la rivalutazione di tutto quello che ha comportato l'analogico in termini di qualità produttiva e artistica.

E' anche un problema di disponibilità materiale che frena questi giovani in tale direzione, perchè infatti si tratterebbe di andare a ritrovare apparecchiature, strumenti, vinili che è difficile trovare in commercio e che di fatto sono terribilmente costosi.

Il senso di libertà creativa grazie democratizzazione finta dell'informatica musicale di oggi è mera illusione, mai come oggi è difficile emergere, avere idee, trovare chi te le produce. Era molto più semplice riuscire a farsi ascoltare 30 anni fa.

Cosi chi non potuto vivere quel periodo, è in qualche modo condannato a vivere in un mondo fortemente castrato in senso artistico, dove la libertà di poter produrre musica è solo apparente, persa tra trilioni di tonnellate di spazzatura digitale destinata ad essere intubata nella cloaca pubblica di Youtube.
ettore_duliman 21-05-13 01.03
ok ma la situazione non è poi così tragica, nel senso che la qualità, l'hi-fi, esiste anche oggi

le registrazioni di musica classica (ad esempio quelle di modo antiquo) sono ancora bellissime, senz'altro migliori di quelle di un tempo, sia per definizione che per immagine stereo

ci sono anche autori rock che curano molto questo aspetto, ad esempio mi viene in mente l'album amused to death di roger waters del 1991, registrato con la tecnica q-sound, che fornisce una tridimensionalità incredibile, oppure a valid path di alan parsons del 2004

solo che la maggior parte dei musicisti e dei fonici non si cura più di questo aspetto, perché nemmeno il pubblico si interessa più di hi-fi

vorrei sapere quanti di voi si prendono un'oretta o due alla settimana per ascoltare un cd o un vinile su un'impianto con lettore cd denon o marantz, piatto rega planar, amplificatore harman kardon e casse sonus faber (e poi ogni tanto spuntano i pazzi che vogliono spendere 50€ al metro per i cavi da collegare alle fbt jolly...)

anche noi che ci lamentiamo, alla fine ascoltiamo sempre distrattamente da youtube e dalle casse del notebook mentre facciamo altro

i fruitori del prodotto musica hanno una grande responsabilità nella decadenza dell'hi-fi

per fortuna al mondo ci sono ancora musicisti e fonici che non hanno perso questa sensibilità, che hanno ancora le conoscenze ed i mezzi per produrre hi-fi
anonimo 21-05-13 01.12
All'epoca nascevano grandi opere musicali nei vari generi (dalla colonna sonora al musical, e dal rock al progressive, proprio grazie allo spirito di sperimentazione.

Ogni oggetto che poteva produrre suono, veniva studiato nei minimi particolari affinche' rendesse al meglio.

Si studiava di tutto : oggetti, strumenti (anche etnici), ambienti, novita' elettroniche : tutto era un occasione per sperimentare il suono.

Oltre ai gruppi piu' celebri come i pink floyd, la genialita' della sperimentazione prendeva forma anche in formazioni meno blasonate (ma sempre famose) come "la strana societa' " che analizzando a fondo strumenti nascenti come il moog, hanno compreso subito che il potenziale sonoro del sintetizzatore (restando su uno strumento a noi caro), non era quello di imitare flauti o violini, bensi' quello di generare nuove sonorita'.

Proprio dalla "gutturalita" di un celebre timbro, e' nata l'idea di "pop corn" che conquisto' subito le classifiche mondiali, grazie alla novita' del suono (che serva di lezione a chi troppo spesso cerca di imitare suoni del passato, dimenticando che la sperimentazione di suoni originali e' la vera scintilla della creativita').

Questo successo ispiro' un brano simile che resto' in vetta alla hit parade italiana, che era "paopop" di "Enrico Intra".

Sebbene questo secondo brano sembro' essere (e sicuramente era) una marcata ispirazione al brano "pop corn", dimostrava comunque la marcata tendenza a creare musica partendo proprio dal suono.

Questa tendenza era molto diffusa anche nella creazione di ambienti, effetti ecc con tecniche del tutto artificiose, dove erano creativita' e fantasia a prevalere sulla tecnologia.

A pensarci era qualcosa di spettacolare, e tornando all'esempio "Morricone", il successo delle sue colonne sonore dell'epoca, stava proprio nel realismo delle atmosfere delle sue musiche.

Ascoltando guardando i fotogrammi dei film di Leone, sommati alle aspre sonorita' di Morricone, la sensazione dello spettatore era quella di sentire il caldo arido di quell'ambientazione, fino a sentirsi prendere da sete da arsura come a trovarsi in mezzo a quegli aridi deserti.

Se lo scopo di una colonna sonora e' quella di rendere realistiche le emozioni, nel caso di Morricone e delle sue tecniche, la musica dava una spinta cosi' alta al realismo, che oltre a far sentire il caldo e la sete del deserto, spingeva la mente ad immaginare anche gli odori, i rumori .. : non e' difficile capire il perche' del successo mondiale del connubio Leone-Morricone, grazie alla ricerca e la sperimentazione di questi preziosi dettagli.

Potrei proseguire in altri esempi come nell'esperienza progressive dei Goblin nel brano Suspiria, dove strumenti etnici e percussivi, esasperavano il clima di angoscia che doveva creare una colonna sonora di quel genere.

Genialita' pura, resa possibile proprio grazie al fatto che il suono, le atmosfere e tutte le tavolozze per fare una buona soundtrack, andavano create in proprio con artifizi, fantasia, ricerca, senza il facile aiuto delle tecnologie digitali.

Non e' un caso che quei lavori siano rimasti scolpiti nella pietra della storia della musica e delle colonne sonore, e che stupiscano anche giovani generazioni che si sono avvicinate di recente a questi geniali compositori

kaiman.
anumj 21-05-13 01.28
robykaiman ha scritto:
Se lo scopo di una colonna sonora e' quella di rendere realistiche le emozioni, nel caso di Morricone e delle sue tecniche, la musica dava una spinta cosi' alta al realismo, che oltre a far sentire il caldo e la sete del deserto, spingeva la mente ad immaginare anche gli odori, i rumori .. : non e' difficile capire il perche' del successo mondiale del connubio Leone-Morricone, grazie alla ricerca e la sperimentazione di questi preziosi dettagli.


Sono questi preziosi dettagli che fanno di Morricone uno dei più grandi innovatori. Perchè laddove i paesaggi e le ambientazioni nelle orchestrazioni classiche venivano in qualche maniera rievocate dagli strumenti stessi dell'orchestra, nella musica di Morricone prendevano vita anche grazie ai rumori tipici dell'ambiente.

Ma la tecnica impressionante di Morricone non è solo quella di individuare quei rumori e di utilizzarli per riempire la scena musicale. Morricone li inserisce proprio nel tessuto ritmico, melodico della composizione. Trasformando una frusta in uno strumento percussivo o un fischio in uno strumento a fiato etc. etc.

L'effetto psicoacustico è straordinario, come tu stesso scrivi, perchè si ha letteralmente la sensazione di essere avvolti in quell'ambientazione.

In qualche modo Morricone è uno dei precursori della musica 'ambient' e nella 'world music'.

Nemmeno Mozart se fosse stato contemporaneo di Morricone sarebbe riuscito a fare meglio.
anonimo 21-05-13 12.07
anumj ha scritto:
Sono questi preziosi dettagli che fanno di Morricone uno dei più grandi innovatori. Perchè laddove i paesaggi e le ambientazioni nelle orchestrazioni classiche venivano in qualche maniera rievocate dagli strumenti stessi dell'orchestra, nella musica di Morricone prendevano vita anche grazie ai rumori tipici dell'ambiente.



Ma la tecnica impressionante di Morricone non è solo quella di individuare quei rumori e di utilizzarli per riempire la scena musicale. Morricone li inserisce proprio nel tessuto ritmico, melodico della composizione. Trasformando una frusta in uno strumento percussivo o un fischio in uno strumento a fiato etc. etc.

L'effetto psicoacustico è straordinario, come tu stesso scrivi, perchè si ha letteralmente la sensazione di essere avvolti in quell'ambientazione.

In qualche modo Morricone è uno dei precursori della musica 'ambient' e nella 'world music'.


Hanno aspettato anni per dargli un oscar, e glie lo hanno dato unicamente perche' il mondo premeva e dubitava dei criteri di premiazione.
Dopo decenni dove il mondo si chiedeva come mai uno come Morricone, con tante colonne sonore sulle spalle, non avesse mai ricevuto un solo premio oscar, lo hanno premiato alla carriera.

Questo mi ha fatto pensare a quanto inaffidabile sia quel tipo di sceneggiata americata camuffata da premiazione internazionale, e immeritatamente blasonata.

anumj ha scritto:
Nemmeno Mozart se fosse stato contemporaneo di Morricone sarebbe riuscito a fare meglio.



Infatti considero Morricone come un grande compositore contemporaneo, che restera' nella storia della musica al pari dei grandi compositori del passato.




anumj 23-05-13 21.25
Gli oscar? Quattro vecchi tromboni che non capiscono un cazzo. Siamo a livello san remo, solo che in america tutto ha una risonanza maggiore ovviamente.

Morricone si studia e si studierà anche tra 500 anni, altro che oscar.
vin_roma 24-05-13 03.53
A Morricone in passato l' oscar lo avrebbero anche dato in molte altre occasioni solo che non venivano viste molto bene le sue tendenze a lavorare con produzioni di sinistra.

Alla carriera glielo hanno dato perché non se ne poteva più fare a meno e alla memoria mi pare che non ne abbiano mai dati...
Platipo 24-05-13 04.41
continuando l'off topic circa la sparizione delle mezze stagioni e le difficolta' odierne di trovare un parcheggio, oltre ai problemi indotti dalla precarieta' dei giovani, vi direi che il problema imho e' un altro.
Qualcuno sottolineava come pochi passino il loro tempo ad ascoltare musica da hifi, io non disponendo di nulla del genere, e vivendo sostanzialmente in quello di cui ho fatto uno studio alla buona, ascolto musica principalmente in wav o flac in un paio di HS80 passando per i convertitori della mia Focusrite (che sto sostituendo con una MOTU, qualcuno e' interessato a una Saffire pro40?). Capisco non sia hifi, che avere dei monitor nearfield su dei pad, in un ambiente dignitosamente trattato non sia la stessa cosa che avere un impianto hifi di qualita', pero' da quando la musica la ascolto cosi (un paio d'anni o giu di li) le mie orecchie si sono affinate non poco, sento cose che non sentivo prima, percepisco dettagli che non notavo.
Il problema e' l'educazione: la musica oggi viene prodotta per una generazione cresciuta in piena epoca loudness war, e c'e' poco da fare, ho provato a mettere in testa a una mia amica 3 cuffie diverse per ascoltare lo stesso pezzo (passion di Ikuko Kawai), tutte e 3 collegate alla stessa uscita della scheda audio, rispettivamente un paio di AKG K240, un paio di Sennheiser HD25-1 e un paio di American Audio da 30 euro realizzate a imitazione delle Pioneer HDJ-1000, ovviamente quelle con l'impedenza piu bassa e il volume di uscita piu spinto... ecco, sentirle dire che secondo lei le ultime suonavano meglio mi ha fatto saltare per aria ogni velleita' erotica nei suoi confronti. Morale della favola, se vuoi scopare non parlare di queste cose emo

Il problema e' che le cose di cui parlate voi la maggioranza non sa manco cosa siano. Le major cosa dovrebbero pensare? cosa dovrebbero fare? ovviamente producono dischi massacrati da compressori e limiter, tutto progettato per i convertitori di un Ipod, un amp operazionale e degli auricolari del cavolo, o per un'autoradio. Se ben ricordate un disco non proprio di classe, ovvero "and Justice for all" dei Metallica fu deliberatamente prodotto per suonare bene in un "ghetto blaster" dell'epoca. Risultato: se hai un Panasonic XBS o qualcosa di simile dell'epoca suona bello potente, se provi ad ascoltarlo in qualcosa di decente ti trovi assalito dalla vendetta dei medi impazziti...
Che ci piaccia o no la musica non si fa per noi degustatori di cacca di cammello che ci facciamo le pippe sui convertitori e i cavi, ma per la massa; quella che pensa le Beats siano delle gran cuffie, quella per cui una voce che sbatte contro un Limiter non e' foriera di mal di testa. Musica di qualita' per tutti non si puo' fare. Quasi nessuno oggi puo o vuole spendere centinaia se non migliaia di euro in un sistema di ascolto di qualita'.
Oggi produrre un pezzo con una loudness RMS intorno ai -12db con il limiter che lavora massimo 1db sui picchi piu intensi significa produrre un pezzo "non competitivo", ed e' gia un compromesso non da poco, se consideriamo che Bob Katz un po di anni fa introdusse la K-12 come scala per il materiale radiofonico piu compresso e scadente... Poi trovi il pezzo con un compressore per canale, un multibanda e un limiter che lavora 4db sul master e una loudness RMS di -4... a me viene da vomitare, ma i ragazzini saltano come degli idioti.
quasi quasi ora mi ascolto un po di Morricone :)
kabal 24-05-13 10.45
Io credo che "La colpa" sia il digitale, e non certo per come "suona"
Prendiamo ad esempio la fotografia: con il vecchio rullino da 32, prima di fare una foto ci si sbatteva un bel po', perfino i bambini in gita cercavano le giuste condizioni per fare una buona foto. Ora con il digitale facciamo 3000 foto sperando che almeno una sia buona.
Nel cinema, stessa cosa: un rullo da 300 metri per 11 minuti di riprese.
Oggi il digitale da la possibilità a tutti di suonare, ma se una volta tra 1000 produzioni era facile trovare roba buona, oggi lo devi fare tra 10 milioni... in pratica i geni sono piú o meno lo stesso numero di un tempo ma sono mescolati a tanti cani, sono sicuramente meno valorizzati, ed é molto difficile scovarli.
ettore_duliman 24-05-13 13.44
Platipo ha scritto:
continuando l'off topic circa la sparizione delle mezze stagioni e le difficolta' odierne di trovare un parcheggio, oltre ai problemi indotti dalla precarieta' dei giovani, vi direi che il problema imho e' un altro.
Qualcuno sottolineava come pochi passino il loro tempo ad ascoltare musica da hifi, io non disponendo di nulla del genere, e vivendo sostanzialmente in quello di cui ho fatto uno studio alla buona, ascolto musica principalmente in wav o flac in un paio di HS80 passando per i convertitori della mia Focusrite (che sto sostituendo con una MOTU, qualcuno e' interessato a una Saffire pro40?). Capisco non sia hifi, che avere dei monitor nearfield su dei pad, in un ambiente dignitosamente trattato non sia la stessa cosa che avere un impianto hifi di qualita', pero' da quando la musica la ascolto cosi (un paio d'anni o giu di li) le mie orecchie si sono affinate non poco, sento cose che non sentivo prima, percepisco dettagli che non notavo.
Il problema e' l'educazione: la musica oggi viene prodotta per una generazione cresciuta in piena epoca loudness war, e c'e' poco da fare, ho provato a mettere in testa a una mia amica 3 cuffie diverse per ascoltare lo stesso pezzo (passion di Ikuko Kawai), tutte e 3 collegate alla stessa uscita della scheda audio, rispettivamente un paio di AKG K240, un paio di Sennheiser HD25-1 e un paio di American Audio da 30 euro realizzate a imitazione delle Pioneer HDJ-1000, ovviamente quelle con l'impedenza piu bassa e il volume di uscita piu spinto... ecco, sentirle dire che secondo lei le ultime suonavano meglio mi ha fatto saltare per aria ogni velleita' erotica nei suoi confronti. Morale della favola, se vuoi scopare non parlare di queste cose emo


non siamo off-topic, perché, al di là del titolo, il tema del thread non è tanto morricone, quanto la "sorprendente" qualità delle registrazioni degli anni '60

inoltre non ho dubbi nel dire che i monitor nearfield sono assolutamente hi-fi (anzi l'attenzione per l'ambiente è una novità che è stata quasi sempre sottovalutata in passato)
e poi molto più importante degli impianti esoterici è proprio l'atteggiamento di mettersi ad ascoltare un disco senza fare nient'altro
davanti al pc è difficile perché ci sono mille tentazioni e distrazioni