Che figura con questi maro'...

anumj 02-04-13 00.45
Il motivo per cui un peschereccio si avvicina ad una nave di grosso cabotaggio non è importante, possono essere mille motivi... magari l'usanza dei pescatori è quella di proporre del pesce fresco in cambio di bottiglie di liquori o sigarette o quantaltro sia troppo costoso nel proprio paese.

I soldati che operavano, e va ridetto alla noia, nell'interesse privato dell'imbarcazione che li ospitava, hanno aperto il fuoco uccidendo innocenti, in un'area in cui non ci sono mai stati attacchi di pirateria.

L'India reclama la propria sovranità giurisdizionale e lo fa utilizzando le proprie leggi, visto che i militari dopo il reato sono entrati in territorio indiano. L'ho già spiegato prima.

la giustizia non ha bandiera.
anonimo 02-04-13 01.10
è notizia di oggi che il ministero degli interni indiano ha ordinato nuove indagini, qualcosa non torna in questa storia, vedremo se le nuove indagini faranno luce.
drmacchius 02-04-13 01.13
@ anumj
Il motivo per cui un peschereccio si avvicina ad una nave di grosso cabotaggio non è importante, possono essere mille motivi... magari l'usanza dei pescatori è quella di proporre del pesce fresco in cambio di bottiglie di liquori o sigarette o quantaltro sia troppo costoso nel proprio paese.

I soldati che operavano, e va ridetto alla noia, nell'interesse privato dell'imbarcazione che li ospitava, hanno aperto il fuoco uccidendo innocenti, in un'area in cui non ci sono mai stati attacchi di pirateria.

L'India reclama la propria sovranità giurisdizionale e lo fa utilizzando le proprie leggi, visto che i militari dopo il reato sono entrati in territorio indiano. L'ho già spiegato prima.

la giustizia non ha bandiera.
da velista posso anche dire che una piccola imbarcazione va incontro a una nave di grossa stazza anche perché la grossa nave non ha manovrabilitä e la barchetta puö venire semplicemente travolta senza alcun motivo: capita comunemente negli oceani dove i mercantili non vengono conrollati o nella manica, dove le condizioni meteo e il traffico non sempre permettono ai natanti di navigare in sicurezza, privi di imprevisti o con totale responsabilitä e venogno semplicemente travolti. Senza andare lontano, prova andare a pescare di notte con una barca in legno in mezzo allo stretto di messina o in prossimitä dei porti e guarda te se sono i traghetti che ti evitano o sei tu che devi fare in modo di non finirgli sotto.

Non é solo questione di colpe, ma a volte di pura fisica. Una portacontainer che viaggia a pieno carico (8-10000 container) a 30 e passa nodi ha una inerzia pazzesca. Immaginati un camion con 8000 rimorchi che va a 79Km/h, mette la folle e aspetta che si fermi da solo. I mercantili di questo tipo che devono attraccare a forte dei marmi staccano i motori IN CORSICA!

Cosa é successo non lo so, magari c´é pure il segreto militare e i marö da fedeli soldati si stanno zitti, ma magari sparare era un modo per evitare di ammazzarne ben di piü affondando un peschereccio e forse ci si sta ziti perche la nave non poteva navigare a quel modo in quelle acque.....

Cosa é successo non ne ho la piü pallida idea, vivendo all´estero quando leggo la cronaca sull´italia mi interesso d´altro, ma sono comuni incidenti nautici.....come non poteva essere un banale incidente quello della costa concordia. Non bisogna essere soldini, ma semplicemente andare un po´per mare o a pescare -i gommonauti non vanno per mare, sono degli adolesacenti che sopravvivono alla moto quando anno i cazzoni impennando in mezzo alla statale- o in barca a vela per sapere ´ste cose.

Il problema politico é evidente, che si voglia o si debba nascondere qualcosa pure, che gli incidenti in mare capitino o possano facilmente capitare non é un mistero e non ci fantasticherei troppo.

Magari i marö hanno semplicemente eseguito o male interpretato un ordine, la diplomazia italiana é nei casini perché non ci sono giustificazioni tollerabili per un ordine del genere o per il semplice fatto che non era giustificabile che dei militari in assetto di guerra si trovassero li....

PS La spiegazione piü plausibile del Sul costa concordia l´ho avuta andando in barca in sardegna, Schettino avuto l´ordine di avere un incidente per intascare i soldi dell´assicurazion ed evitare la costosissima ispezione che da li a pochi mesi la nave avrebbe dovuto ricevere. Non si sarebbe trovato al comando al moento dell´incidente perché premeditato...poi le cose sono precipitate in modo imprevisto......anczi, c´é chi dice che la manovra butando l´ancora che ha permesso di tenere fori dall´acqua la fiancata della nave con la falla sia stata la manovra di un grande marinaio, che ha permesso di evitare una catastrofe tipo Titanic (e quindi era magari pure premeditata, visto che si é salvata anche la nave dal valore inestimabile). La compagnia lo ha difeso a spatatratta pagando mari e monti per non far sapere la cosa -che a giudicare il Soggeto avrebbe svelato tempo poco ai giornali oltre che ai giudici- perché se no tutti in galera e oltre il fallimento per rimborsare tutti compreso il dolo senza i soldi dell´assicurazione.

Plausibile, no!?
Edited 1 Apr. 2013 23:18
anonimo 02-04-13 01.54
secondo te è plausibile che questi abbiano rischiato di ammazzare centinaia di persone per intascare un'assicurazione?


vin_roma 02-04-13 02.54
Bella follia!

così MSC è stata l' unica a far pubblicità alle sue crociere...

Con tutta la ricaduta sull' immagine una cosa del genere è da escludere... soprattutto perché sarebbero incalcolabili le variabili e poi la Concordia non era vecchia, faceva parte del trittico Serena, Magica e Concordia con non più di 8/9 anni sulle spalle...
efis007 02-04-13 03.54
anumj ha scritto:
Il motivo per cui un peschereccio si avvicina ad una nave di grosso cabotaggio non è importante, possono essere mille motivi... magari l'usanza dei pescatori è quella di proporre del pesce fresco in cambio di bottiglie di liquori o sigarette o quantaltro sia troppo costoso nel proprio paese.

Potrebbe essere così, come non potrebbe essere così.
Avvicinarsi a una petroliera non è come andare al bar a bere un liquore e prendere le sigarette.
E' una petroliera quella, mica un bar.
Ed esistono delle regole di navigazione che vanno eseguite, non è che ci si avvicina ad un colosso del genere... così per sport.
Bisogna farsi vedere, bisogna fare le segnalazioni coi fari o con la radio, insomma se di "approccio pacifico" trattiamo, va fatto nelle giuste regole di navigazione e con le giuste procedure.
Se tali procedure vengono omesse, o per qualche ragione "sfuggono" (chessò un errore di rotta, una sottovalutazione della velocità, etc) quello che prima poteva sembrare un avvicinamento pacifico può inesorabilmente trasformarsi (ossia venir scambiato) per una possibile collisione tra due natanti.
E/o anche per un tentativo di abbordaggio.
Come capire la differenza?
Non è facile.
Quando si è per mare su una petroliera e un peschereccio ti viene "addosso" tra virgolette, inteso come ti si avvicina troppo in modo strano e/o inspiegabile, scattano inevitabilmente degli allarmi.
Che posso essere mal interpretati ovviamente.
Mal interpretati come abbordaggio o come collisione.
Il fatto che i marò (armati di fucili Beretta cal 5,56) abbiano fatto fuoco e ucciso due pescatori è indicativo nella vicenda perchè dimostra che il peschereccio era abbastanza vicino alla petroliera, tale da essere centrato da armi da fuoco.
I fucili in dotazione ai marò non sono armi da cecchino, ma sono i Beretta AR 70, e si usano solitamente per ingaggiare bersagli posti a circa 100 metri di distanza utilizzando mira "all'occhio", non ottica di ingrandimento.
C'è poi uno strano dettaglio emerso da poco (di cui sull'affidabilità della notizia non ci metto le mani sul fuoco).
Questo.
Insomma è tutto molto fumoso.
Questa vicenda presenta ancora troppi punti oscuri che vanno assolutamente chiariti.

anumj ha scritto:
I soldati che operavano, e va ridetto alla noia, nell'interesse privato dell'imbarcazione che li ospitava, hanno aperto il fuoco uccidendo innocenti, in un'area in cui non ci sono mai stati attacchi di pirateria.

Non mi sembra un buon movente per sentirsi automaticamente al sicuro.
Qualora avvenga un attacco di pirateria in una zona dove in precedenza non ci sono stati attacchi... ecco quel giorno diventerà un giorno qualsiasi in cui in quel punto, sfiga vuole, è avvenuto il PRIMO attacco di pirateria.
Prima o poi da qualche parte deve iniziare.
Anche chi stava nel WTC di New York ha vissuto per la prima volta nella storia l'impatto di un B767 che gli si è volontariamente infilato dentro.
Eppure in precedenza non era mai successo nulla di simile.
Ma ciò non toglie che un "prima volta" possa capitare.

anumj ha scritto:
la giustizia non ha bandiera.

Quoto.
efis007 02-04-13 04.07
superbaffone ha scritto:
secondo te è plausibile che questi abbiano rischiato di ammazzare centinaia di persone per intascare un'assicurazione?

No nel modo più assoluto.
Secondo me questa è la tipica baggianata che si può sentire dal barbiere.
Una collisione del genere non è quantificabile e calcolabile.
Se quella nave non è colata a picco (e con lei migliaia di persone) è solo alla parola "culo" che bisogna guardare.
Poteva andare peggio, ma molto peggio.
Uno squarcio del genere con migliaia di litri d'acqua al secondo che entrano negli scompartimenti macchine poteva far scoppiare anche un incendio incontrollato.
Ci sono migliaia di fattori imprevisti e incalcolabili in un disastro del genere.
Solo la parola "culo" ha fatto sì che la Costa Concordia si sia "salvata" tra virgolette.
Ma bastava un po' di mare mosso e un paio di gradi di virata più in là, e....pluf pluf pluf... a quest'ora chissà dov'era.
Edited 2 Apr. 2013 2:09
drmacchius 02-04-13 06.04
@ efis007
superbaffone ha scritto:
secondo te è plausibile che questi abbiano rischiato di ammazzare centinaia di persone per intascare un'assicurazione?

No nel modo più assoluto.
Secondo me questa è la tipica baggianata che si può sentire dal barbiere.
Una collisione del genere non è quantificabile e calcolabile.
Se quella nave non è colata a picco (e con lei migliaia di persone) è solo alla parola "culo" che bisogna guardare.
Poteva andare peggio, ma molto peggio.
Uno squarcio del genere con migliaia di litri d'acqua al secondo che entrano negli scompartimenti macchine poteva far scoppiare anche un incendio incontrollato.
Ci sono migliaia di fattori imprevisti e incalcolabili in un disastro del genere.
Solo la parola "culo" ha fatto sì che la Costa Concordia si sia "salvata" tra virgolette.
Ma bastava un po' di mare mosso e un paio di gradi di virata più in là, e....pluf pluf pluf... a quest'ora chissà dov'era.
Edited 2 Apr. 2013 2:09
Bastava andare più piano e la nave si faceva solo una falla e non c' era nessun ferito e solo passeggieri spaventati e raffreddati durante lo sbarco. Come per il titanic.

La differenza è che il titanic ha beccato un iceberg di notte in un epoca in cui non c'era nè radar n'è sonar, col costa sono andati a sbattere contro un muro a tutta velocotà sapendo di farlo. Ero in barca in quella zone questa estate, le carte erano inequivocabili per allievi senza patente. Navigavano con una nave grande quanto 4/3 del titanic in una zona in cui con delle barche di 9 metri e 1.5 m di pescaggio ti mantieni a non meno di 100 m di distanza di giorno.

Io ero a maddalena e capraia ma altri erano andati in zona e riferivano che a quella distanza da quegli scogli grossi quasi quanto faraglioni ti ci avvicini solo col barcone dei pescatori o col gommone con mare piatto. La strumentazione di bordo doveva essere disazionata, perchè sarebbe impazzita fosse stata accesa. La nave non è andata a sbattere contro una meda in mezzo al mare durante un' avaria in mezzo alla tempesta, non è andata a sbattere durante un brandeggio mentre stava all'ancora, é andata contro gli scogli a tutta velocità con una nave immensa e ultratecnologica in una zona in cui le carte nautiche sono precise al centimetro, c'e una illuminazione che permette di navigare a vista con bussola e sestante in modo piü preciso che col gps e in cui i navigatori della domenica col bel tempo di giorno ci si sarebbero tenuti lontani di almeno 150 m con barchette grosse gome le scialuppe del concordia.

Il dolo sinceramente mi sembra più probabile dell'incidente e della fatalità marina imprevedibile, anche se quest'ultimo fattore ha giocato di sicuro un ruolo nell evolversi dei fatti. io ccredo he nessuno volesse che ci scappasse il morto, è probabile che la manovra che ha impedito l'affondamento fosse stata solo una botta di culo,ma mi sembra impossibile che tutti gli ufficiali fossero impazziti mentre tutti i sistemi di sicurezza fossero andati in avaria contemporaneamente.

Non ho negato che sia una storia da bar del porto, ma mi sembra più plausibile di molte stronzate lette sui giornali o dette da avvocati per improntare una difesa.
Edited 2 Apr. 2013 11:26
drmacchius 02-04-13 13.30
@ vin_roma
Bella follia!

così MSC è stata l' unica a far pubblicità alle sue crociere...

Con tutta la ricaduta sull' immagine una cosa del genere è da escludere... soprattutto perché sarebbero incalcolabili le variabili e poi la Concordia non era vecchia, faceva parte del trittico Serena, Magica e Concordia con non più di 8/9 anni sulle spalle...
credo che ogni 10 anni vada fatta una sorta di ispezione, che magari non sarebbe stata superata per questioni di manutenzione....non sono un capitano di lungo corso quindi riferisco solo una voce....ma ne conosco, se vuoi chiedo.
Edited 2 Apr. 2013 16:24
efis007 02-04-13 16.01
drmacchius ha scritto:
Il dolo sinceramente mi sembra più probabile dell'incidente

Se si vuole fare un complotto, bisogna farlo bene.
Andare a sbattere marginalmente contro uno scoglio e lasciare la nave innaffondata permette alla squadra investigativa (assicurazioni comprese) di risalire velocemente alla verità.
La strumentazione può venire analizzata, tutta, scatole nere comprese, l'equipaggio interrogato (sono tutti vivi).
Etc etc.
Se lo scopo era quello di guadagnar soldi, cioè di fare un complotto ai danni degli enti assicurativi, bisognava portare a termine l'opera.
Che vuol dire nave completamente affondata, equipaggio morto, strumentazione distrutta, scatole nere manomesse e/o difficilmente recuperabili.
In quel caso la compagnia Costa avrebbe potuto avanzare le ipotesi più disparate del tipo "la strumentazione era difettosa" oppure "il timone si è bloccato", o ancora "i motori non rispondevano più", etc etc, e farsi risarcire dalle assicurazioni.
Ma al tempo stesso le assicurazioni avrebbero potuto dire: "ah sì? viaggiavate in mare con una nave con strumentazione difettosa? bene allora noi non vi diamo un soldo perchè è una violazione andare per mare con una nave difettata".
Idem se la compagnia avesse detto "il Comandante era impazzito e ha fatto volontariamente schiantare la nave".
Le assicurazioni direbbero: "e voi permettete ad un Comandante impazzito di comandare una nave? bene noi non vi diamo un soldo, anzi adesso vi blocchiamo a terra tutta la flotta per ispezionare lo stato di servizio di tutti i vostri equipaggi".
Insomma se proprio si voleva tentare un ricavo monetario da questa tragedia bisognava far sì che la tragedia fosse totale, ergo nave completamente affondata, equipaggio e comandante tutti morti, strumentazione non recuperabile o distrutta.
Nel caso preso dell'incidente della Costa abbiamo invece una nave che è ancora tutta intera, recuperabile, analizzabile, e con un equipaggio al completo da interrogare.
Abbiamo una scena del delitto piena zeppa di prove, tutte ben conservate, accessibili, ed investigabili.
Se di cazzata si è trattato, o di tentativo di dolo, gli enti investigativi troveranno la verità molto facilmente.
I complotti o si fanno a regola d'arte... o è meglio non farli.
Affinchè un complotto funzioni è necessario che non si lascino in giro prove.
Di nessun tipo.
Ne materiali, ne umane.
Meno prove (e testimoni) si lasciano sulla scena del "delitto", più il complotto funziona.
E non è il caso della Costa Concordia.
Lì è pieno zeppo di prove: errore umano evidente dovuto a sottovalutazione e imperizia.
Una bravata insomma.
Hanno voluto fare un "volo rasoterra con un B747-400", e gli è andata male, hanno calcolato male.
Volevano fare gli sboroni, e l'hanno pagata salata (anzi l'hanno pagata quei poveracci che sono morti).
Dopodichè hanno anche mostrato la loro incompetenza perdendo tempo prezioso dopo il disastro.
Dovevano evacuare subito, non dopo 1 ora.
1 ora persa che è costata la vita a decine di persone.
E il CMD doveva restare a bordo, come da SUO preciso dovere, non in gita su un canotto mentre centinaia di persone terrorizzate erano ancora dentro.
Tutte queste azioni sono prove schiaccianti.
Prove evidenti del perchè la Concordia si è impastata.
Era comandata da gente NON professionale che ha fatto una stupidaggine dietro l'altra.
Non c'è dolo.
C'è solo bravata, incompetenza, e in ultimo, codardia.
Edited 2 Apr. 2013 14:41
drmacchius 02-04-13 18.12
@ efis007
drmacchius ha scritto:
Il dolo sinceramente mi sembra più probabile dell'incidente

Se si vuole fare un complotto, bisogna farlo bene.
Andare a sbattere marginalmente contro uno scoglio e lasciare la nave innaffondata permette alla squadra investigativa (assicurazioni comprese) di risalire velocemente alla verità.
La strumentazione può venire analizzata, tutta, scatole nere comprese, l'equipaggio interrogato (sono tutti vivi).
Etc etc.
Se lo scopo era quello di guadagnar soldi, cioè di fare un complotto ai danni degli enti assicurativi, bisognava portare a termine l'opera.
Che vuol dire nave completamente affondata, equipaggio morto, strumentazione distrutta, scatole nere manomesse e/o difficilmente recuperabili.
In quel caso la compagnia Costa avrebbe potuto avanzare le ipotesi più disparate del tipo "la strumentazione era difettosa" oppure "il timone si è bloccato", o ancora "i motori non rispondevano più", etc etc, e farsi risarcire dalle assicurazioni.
Ma al tempo stesso le assicurazioni avrebbero potuto dire: "ah sì? viaggiavate in mare con una nave con strumentazione difettosa? bene allora noi non vi diamo un soldo perchè è una violazione andare per mare con una nave difettata".
Idem se la compagnia avesse detto "il Comandante era impazzito e ha fatto volontariamente schiantare la nave".
Le assicurazioni direbbero: "e voi permettete ad un Comandante impazzito di comandare una nave? bene noi non vi diamo un soldo, anzi adesso vi blocchiamo a terra tutta la flotta per ispezionare lo stato di servizio di tutti i vostri equipaggi".
Insomma se proprio si voleva tentare un ricavo monetario da questa tragedia bisognava far sì che la tragedia fosse totale, ergo nave completamente affondata, equipaggio e comandante tutti morti, strumentazione non recuperabile o distrutta.
Nel caso preso dell'incidente della Costa abbiamo invece una nave che è ancora tutta intera, recuperabile, analizzabile, e con un equipaggio al completo da interrogare.
Abbiamo una scena del delitto piena zeppa di prove, tutte ben conservate, accessibili, ed investigabili.
Se di cazzata si è trattato, o di tentativo di dolo, gli enti investigativi troveranno la verità molto facilmente.
I complotti o si fanno a regola d'arte... o è meglio non farli.
Affinchè un complotto funzioni è necessario che non si lascino in giro prove.
Di nessun tipo.
Ne materiali, ne umane.
Meno prove (e testimoni) si lasciano sulla scena del "delitto", più il complotto funziona.
E non è il caso della Costa Concordia.
Lì è pieno zeppo di prove: errore umano evidente dovuto a sottovalutazione e imperizia.
Una bravata insomma.
Hanno voluto fare un "volo rasoterra con un B747-400", e gli è andata male, hanno calcolato male.
Volevano fare gli sboroni, e l'hanno pagata salata (anzi l'hanno pagata quei poveracci che sono morti).
Dopodichè hanno anche mostrato la loro incompetenza perdendo tempo prezioso dopo il disastro.
Dovevano evacuare subito, non dopo 1 ora.
1 ora persa che è costata la vita a decine di persone.
E il CMD doveva restare a bordo, come da SUO preciso dovere, non in gita su un canotto mentre centinaia di persone terrorizzate erano ancora dentro.
Tutte queste azioni sono prove schiaccianti.
Prove evidenti del perchè la Concordia si è impastata.
Era comandata da gente NON professionale che ha fatto una stupidaggine dietro l'altra.
Non c'è dolo.
C'è solo bravata, incompetenza, e in ultimo, codardia.
Edited 2 Apr. 2013 14:41
....quindi ti sembra piü normale che un esercito di piloti prenda la rincorsa con un'auto ultraccessoriata (col parkassist automatico e gli airbag dentro e fuori, col motore col pilota automatico collegato col motore e il park assist) disattivino i sistemi di parkeggio automatico andando a sbattere contro dei panettoni grossi come container della raccolta differenziata a 90 km/h? Ti pare che se capitasse una cosa simile potrebbero dire semplicemente : " volvamo fare un posteggio da fighi e non ci é riuscito" . Su un'auto guida uno solo e, se all'improvviso si svegliasse schizifrenico, un incidente simile potrebbe essere plausibile, ma su una nave grossa come la roosvelt....il comandante tutto comanda tranne la rotta e il timone...per questo c'e'un intero comando ufficiali e gli strumenti.... il mediterraneo é pieno di luoghi insidiosi pieni di pericoli dove un ecquipaggio di cioccolatari come quello che descrivi poteva arenarsi in modo molto piü semplice per pura incompetenza con un bestione come quello (la maddalena, bonifacio, i porti liguri, la isole eolie, le isole greche, ecc), ma non in un punto in cui non vai a scogli nemmeno col pattino durante la tempesta.

Una strage come quella che descrivi non l'avresti in mediterraneo nemmeno dopo l'attacco di 2 o 3 kamikaze giapponesi, perché una nave del genere con una semplice falla ci impiega almeno 2 giorni per affondare completamente, perché sono pochi i punti del mediterraneo dove potrebbe affondare completamente ( il mare ta la liguria-la toscana e la sardegna spesso non raggiunge i fondali di 100 metri e la nave in questione é grande quanto 3 campi da calcio e alta quanto un edificio di 20 piani), perché nel punto piü sperduto del mediterraneo tempo 3 ore ci sono soccorsi anche se non chiami aiuto (perché ti vedono dalla costa o dalle navi in transito), perché il mediterraneo é un mare estremamente caldo e anche di inverno la maggioranza della gente attaccata a qualcosa che galleggia potrebbe resistere svariate ore senza assiderare e senza una tempesta sarebbero comunque relativamente pochi quelli ad affogare....

una strage come qzella che descrivi la potresti avere naturalmente con una nave ndi quelle dimensioni se navigassi in artide, antartide, se facessi il passaggio a nord over o ti beccassi una tempesta storica in patagonia in zona 50 urlanti, ma altrimenti le prove le avresti sempre e comunque e un'esplosione tale da sbriciolare tutto sarebbe comunque sospetta. Considera che un secolo fa il titanic navigava di notte in zona subaartica di notte e senza radio, andö a sbattere contro un iceberg e nonostante questo furono in centinaia a salvarsi.

Il dolo, in qualsiasi sua forma, mi sembra un spiegazione piü probabile dell 'imperizia o l'incompetenza.

Per quanto riguarda i Marö. Li la cosa cambia. Tra barche di quelle dimensioni gli incidenti sono molto piü semplici. Perché abbiano sparato é piü difficile dirlo. Su una nave non sali tanto facilmente a fare il pirata, e se il peschereccio avesse voluto speronarli, sarebbe affondanto graffiando solo lo scafo della nave. Anche avessero visto dei consubin pronti a salire sulla nave, avrebbero avuto una marea di tempo prima di sparare, perché non scali 20-30 metri di scafo partendo dall'acqua cosí come niente. Gli incursori della marina di tutto il mondo per fare cose simili o arrivano a nuoto o si avvicinano in gommone di notte e in silenzio....ma a distanza non é facile fare il pirata contro una nave
Edited 2 Apr. 2013 16:21
anonimo 02-04-13 21.00
Se fosse successo a due turisti italiani con un auto a noleggio, coinvolti in un sinistro dove non si sapeva chi aveva torto o ragione, nessuno si sarebbe preoccupato.

E' giusto garantire la sicurezza dei nostri cittadini all'estero, ma nelle parole che sento in giro e leggo qui, troppo spesso prevale il tifo del campanile (o della bandiera) rispetto all'obiettivita', spesso assieme anche alle strumentalizzazioni politiche.

Guardate il caso Meredith-Amanda-Sollecito...

Per gli USA la giustizia italiana e' una giustizia da terzo mondo, perche' ha osato sospettare di una cittadina americana.
Per l'Inghilterra la giustizia italiana e' da terzo mondo perche' non ha avuto il coraggio di condannare un "assassina".... : chi ha ragione?...

La ragione e' relativa a seconda della bandiera, e televisioni e giornali dei vari paesi incalzano in modo scorretto per difendere i loro rispettivi connazionali.

Viene da se che tra inghilterra ed USA, uno dei due paesi mente spudoratamente, ma entrambi considerano l'Italia come noi consideriamo (ingiustamente) l'India : paese inferiore, che osa giudicare i suoi cittadini.

Forse se ammorbidissimo tutti i toni, e cominciassimo davvero a parlare il linguaggio neutro della diplomazia si avrebbero risultati decisamente piu' efficaci.

Per questo ritengo che il rientro dei Maro' in India, alle condizioni attuali (protetti in ambasciata, e con esclusione della pena di morte), peraltro avvenuto proprio a seguito di trattative diplomatiche, sia stata la strada piu' giusta per compiere i passi successivi con coscienza anziche' con impulso.




Edited 2 Apr. 2013 19:25
efis007 02-04-13 22.39
drmacchius ha scritto:
....quindi ti sembra piü normale che un esercito di piloti prenda la rincorsa con un'auto ultraccessoriata (col parkassist automatico e gli airbag dentro e fuori, col motore col pilota automatico collegato col motore e il park assist) disattivino i sistemi di parkeggio automatico andando a sbattere contro dei panettoni grossi come container della raccolta differenziata a 90 km/h? Ti pare che se capitasse una cosa simile potrebbero dire semplicemente : " volvamo fare un posteggio da fighi e non ci é riuscito" .

Non ho detto che è normale.
Ho detto che, a causa di imperizia e sottovalutazione, l'equipaggio ha commesso un errore.
Gli errori capitano.
E capitano anche ad equipaggi esperti che, sempre per una catena di concause e/o sviste e/o sottovalutazioni, finiscono col causare una sciagura.
Non sono ferrato in tematiche navali, ma in tematiche d'aviazione sono ferrato, e di incidenti apparentemente strani o che hanno dell'assurdo capitati ad equipaggi esperti te ne potrei illustrarne a decine.
Incidenti catastrofici in cui col senno di poi ci si chiede "ma come accidenti è possibile che equipaggi tanto esperti abbiano potuto compiere un errore del genere"?
E' questo il problema dell'essere umano: l'uomo non è invincibile, è fragile, e a disprezzo del suo curriculum o del suo stato di servizio PUO' sbagliare.
Sempre.
In aviazione c'è una regola che dice: "il giorno in cui tu pilota non avrai più niente da imparare, quello sarà il giorno in cui devi farti da parte".
E' una regola semplice, quasi provocativa o buffa.
Ma è vera e sacrosanta.
Mai abbassare la guardia, mai considerarsi invincibili, infallibili, e al sicuro da tutto.
Spesso e volentieri gli incidenti più catastrofici (e alla volte anche assurdi nella loro tragica dinamica) capitano proprio a coloro che si definiscono "esperti".
Credimi.
Di sciagure assurde in aviazione te ne potrei citare tante, quasi tutte causate da equipaggi esperti che hanno commesso una assurda sottovalutazione o una imperizia.
E quando capitano queste tragedie è ovvio che non ci sia la volontà di farle.
Ma purtroppo capitano.
E quando capitano è assolutamente normale che l'opinione pubblica si faccia una domanda (compresi gli investigatori che indagano sull'accaduto): "come accidenti è possibile che sia capitata una roba del genere con dei veicoli pieni di tecnologia ultramoderna e con equipaggi esperti al comando"?.
E' una domanda lecita, normale, naturale, che è giusto porsi.
Ma la risposta a questa domanda è spesso altrettanto semplice: "anche i migliori possono sbagliare e commettere errori che hanno dell'assurdo e sfuggono da ogni condotta logica e di buon senso".
Se le tragedie sono successe in aviazione (con equipaggi esperti e macchine affidabili), ragion vuole che possono capitare anche in marina.
Poche o tante non è importante.
Si sa solo che possono capitare.
E generalmente è "l'uman factor" a provocarle, non la macchina.
Se poi simili tragedie sia assurde o sembrino assurde, nessuno lo discute.
Ma possono capitare.
In aviazione ne sono capitate un sacco, una più assurda dell'altra, e dovute ai motivi più disparati (sottovalutazione, imperizia, stanchezza, distrazione, confusione, stress, errori di lettura strumentale, ordini impartiti in modo sbagliato o assimilati dagli "assistenti" in modo sbagliato, etc etc etc).
E' gioco dell'essere umano cadere in questi errori quando non se lo aspetta.
efis007 02-04-13 23.07
robykaiman ha scritto:
Forse se ammorbidissimo tutti i toni, e cominciassimo davvero a parlare il linguaggio neutro della diplomazia si avrebbero risultati decisamente piu' efficaci.

Condivido questo pensiero.
Per raggiungere la verità, consolidata, provata, e norma di scettico, è assolutamente necessario che i paesi coinvolti in un sinistro collaborino il meglio possibile tra loro e in assoluta lealtà e trasparenza.
Se la verità è che i nostri marò hanno sbagliato... e sia... abbiamo sbagliato noi e giustizia deve essere fatta.
Ma come dice Roby, affinchè si giunga ad una conclusione unanime e provata, bisogna cooperare insieme in modo neutrale e professionale.
Senza questa metodologia non si va da nessuna parte.
Noi diremo sempre che i nostri sono innocienti.
Loro diranno sempre che sono colpevoli.
E la verità magari (sottolineo il magari) è nel mezzo tra le due accuse/versioni.
Purtroppo quando capitano cose spiacevoli in ambito diplomatico (e un incidente tra due paesi lo è) è normale che gli animi si inacidiscono e si comincia a reclamare la ragione.
Come diceva l'amico Anumj, la giustizia non ha bandiera.
Se deve essere giustizia, deve essere giustizia.
E la giustizia (e la verità) la si ottiene dando un buon esempio di cooperazione professionale tra i due paesi coinvolti, i quali, entrambi, collaborano insieme per far luce a 360° sulla questione, e trovare anche un eventuale accordo "punitivo" per chi risulta colpevole.
Insomma se vogliamo che il mondo migliori bisogna cooperare per il bene comune, non chiudersi a riccio gridando da una parte all'altra "tu sei un boia".
Attenzione: questo non significa che un potenziale assassino (i marò) trovi una scusante facile, o una scappatoia, o una via di fuga che gli impedisca di essere sottratto alla giustizia.
Questo mai.
Ma significa che oltre a stabilire se costui è un assassino si guardano (e si provano) anche le possibili motivazioni che hanno portato quell'uomo ad essere un assassino.
C'è assassino e assassino.
C'è l'assassino a sangue freddo che senza scrupoli uccide un innocente senza alcuna reale motivazione plausibile e/o scusabile.
E c'è l'assassino "non voluto" che ha commesso un errore "non voluto" e ucciso una persona "non voluta".
Ciò non cambia la realtà dei fatti, ossia che l'assassino ha compiuto un assassinio.
Ma potrebbe cambiare il tipo di pena sulla base appunto delle reali motivazioni che hanno indotto un uomo a commettere un fatto grave.
Cioè... è come se un mio parente viene ucciso da un idiota che guidava la macchina, ha puntato il mio parente, e lo ha ammazzato a sangue freddo... oppure che un mio parente è stato investito inconsapevolmente da un autista che aveva il Sole in faccia, è rimasto abbagliato, non ha visto il mio parente per strada, e gli è involontariamente finito addosso.
Che sia quel che sia, il mio parente è morto.
Ma ai fini di una pena è importante anche stabilire tutto il preciso contesto di come si è svolto il fatto.
E solo facendo come dice Roby lo si può fare.
Cooperando professionalmente alla ricerca assoluta della verità, senza bugie, senza nascondini, senza preconcetti.
drmacchius 03-04-13 00.02
@ efis007
drmacchius ha scritto:
....quindi ti sembra piü normale che un esercito di piloti prenda la rincorsa con un'auto ultraccessoriata (col parkassist automatico e gli airbag dentro e fuori, col motore col pilota automatico collegato col motore e il park assist) disattivino i sistemi di parkeggio automatico andando a sbattere contro dei panettoni grossi come container della raccolta differenziata a 90 km/h? Ti pare che se capitasse una cosa simile potrebbero dire semplicemente : " volvamo fare un posteggio da fighi e non ci é riuscito" .

Non ho detto che è normale.
Ho detto che, a causa di imperizia e sottovalutazione, l'equipaggio ha commesso un errore.
Gli errori capitano.
E capitano anche ad equipaggi esperti che, sempre per una catena di concause e/o sviste e/o sottovalutazioni, finiscono col causare una sciagura.
Non sono ferrato in tematiche navali, ma in tematiche d'aviazione sono ferrato, e di incidenti apparentemente strani o che hanno dell'assurdo capitati ad equipaggi esperti te ne potrei illustrarne a decine.
Incidenti catastrofici in cui col senno di poi ci si chiede "ma come accidenti è possibile che equipaggi tanto esperti abbiano potuto compiere un errore del genere"?
E' questo il problema dell'essere umano: l'uomo non è invincibile, è fragile, e a disprezzo del suo curriculum o del suo stato di servizio PUO' sbagliare.
Sempre.
In aviazione c'è una regola che dice: "il giorno in cui tu pilota non avrai più niente da imparare, quello sarà il giorno in cui devi farti da parte".
E' una regola semplice, quasi provocativa o buffa.
Ma è vera e sacrosanta.
Mai abbassare la guardia, mai considerarsi invincibili, infallibili, e al sicuro da tutto.
Spesso e volentieri gli incidenti più catastrofici (e alla volte anche assurdi nella loro tragica dinamica) capitano proprio a coloro che si definiscono "esperti".
Credimi.
Di sciagure assurde in aviazione te ne potrei citare tante, quasi tutte causate da equipaggi esperti che hanno commesso una assurda sottovalutazione o una imperizia.
E quando capitano queste tragedie è ovvio che non ci sia la volontà di farle.
Ma purtroppo capitano.
E quando capitano è assolutamente normale che l'opinione pubblica si faccia una domanda (compresi gli investigatori che indagano sull'accaduto): "come accidenti è possibile che sia capitata una roba del genere con dei veicoli pieni di tecnologia ultramoderna e con equipaggi esperti al comando"?.
E' una domanda lecita, normale, naturale, che è giusto porsi.
Ma la risposta a questa domanda è spesso altrettanto semplice: "anche i migliori possono sbagliare e commettere errori che hanno dell'assurdo e sfuggono da ogni condotta logica e di buon senso".
Se le tragedie sono successe in aviazione (con equipaggi esperti e macchine affidabili), ragion vuole che possono capitare anche in marina.
Poche o tante non è importante.
Si sa solo che possono capitare.
E generalmente è "l'uman factor" a provocarle, non la macchina.
Se poi simili tragedie sia assurde o sembrino assurde, nessuno lo discute.
Ma possono capitare.
In aviazione ne sono capitate un sacco, una più assurda dell'altra, e dovute ai motivi più disparati (sottovalutazione, imperizia, stanchezza, distrazione, confusione, stress, errori di lettura strumentale, ordini impartiti in modo sbagliato o assimilati dagli "assistenti" in modo sbagliato, etc etc etc).
E' gioco dell'essere umano cadere in questi errori quando non se lo aspetta.
se un medico si mette ad operare totalmente ubriaco sotto effetto di cannabinoidi non é un errore umano, imperizio, o imprudenza é negligenza.

Se un'intera equipe medica composta da 3 chirurghi, 2 infermieri strumentisti, un anestesista, un inferiere di anestesia, in intensivista e due infermieri di terapia intensiva si mettono a lavorare contemporaneamente ubriachi e sotto effetto di cannabinoidi non é la colpa di uno, ma c'é qualcosa che non va.
ia con una nave lo fa per un ordine....magari come dicevano i giornali, volevano solo farsi vedere dalla costa
I tizi in questione sono andati a scogli navigando consapevolmente con una nave in grado di contenere lo stesso numero di persone per qualche motivo diverso dalla pazzia.....da lo fa di una cittä, che in un mare piccolo come il mediterraneo fa fatica a muoversi per quanto é grossa sono andati a scogli per navigare a una distanza dalla costa che si terrebbe con un gommone, quando barche a vela di 10 metri manterrebbero i 10 metri e dei piccoli traghetti il kilometro.

Non necessariamente devono essere andati a scogli consapevolmente per i soldi dell'assicurazione, ma un dolo ci deve essere per forza. Un intero gruppo ufficiali e sottoufficiali che permette che la strumentazione automatica venga spenta per navigare sulla spiaggia per farsi pubblicitä e infrangendo tutti i codici di navigazione e i principi di buona navigazione e di prudenza e l'errore umano a cui tu accenni é stato quello che ha causato lo scontro, ma magari uno che si mette a fare rafting su un fiume con un'auto da strada lo fa per qualche motivo diverso dall'incompetenza.....
anonimo 03-04-13 00.57
Io so solo una cosa.

Tutti ci siamo scandalizzati per via di chi ha strumentalizzato la cosa dicendo che i maro' non dovevano rientrare.

Avete notato pero' che da quando sono rientrati, le posizioni indiane sono cambiate radicalmente con importanti aperture, che secondo me hanno grosse possibilita' di portare verso una soluzione diplomatica del caso?.

Cosa sarebbe successo se dopo aver fatto firmare col sangue il nostro ambasciatore, avessimo tenuto i marinai qui?.
Per me sarebbe stato decisamente peggio, anche dal punto di vista di onore della divisa e della bandiera (tanto cari a chi strumentalizza questi fatti) !.

L'unica condizione per la quale i maro' sarebbero dovuti rimanere in Italia, era il reale rischio di condanna a morte, ma risolto questo e sugellato dal fatto che l'India ha garantito che i nostri marinai resteranno dentro l'ambasciata, ora la parola spetta solo alla diplomazia che sapra' come ammorbidirsi, e cercare una soluzione che porti innanzitutto ad una verita' reale e non offuscata da interessi di parte (vedi strumentalizzazione Sonia Gandhi ecc..)...

Per il resto, se non vogliamo che capitino questi incidenti, non ci sono altre soluzioni che interrompere tutti i rapporti con paesi cosi' diversi dal nostro, ma penso converremo tutti sul fatto che sono cose impossibili da pensare.

L'unica cosa (e lo ripeto) e' che tutti i commenti che sento sembrano commenti da stadio scarsi di obiettivita' : se il giocatore della nostra squadra e' entrato a gamba tesa ed ha spezzato la gamba dell'avversario, non era falllo, non era intenzionale e cose simili (o viceversa se l'episodio era causato dall'avversario).

Occorre osservare le cose in modo neutrale ed obiettivo, salvaguardando si l'incolumita' dei marinai da rischi tipo pena di morte eccetera, ma allo stesso tempo mantenendo vivi i concetti di verita' e giustizia qualunque sia la reale dinamica dei fatti.

kaiman.
Edited 2 Apr. 2013 22:58
efis007 03-04-13 01.33
Drmacchius, capisco le tue perplessità (per altro fondate), ma tu continui a citare protocolli e regole da manuale.
Quando capita un incidente provocato dall'uman factor è segno tangibile che i protocolli, le regole, i manuali, le giuste procedure e/o condotte sono state per qualche motivo non rispettate.
E questo causa un errore (che solitamente non è mai uno solo, ma è un concausa di errori).
Poi il "perchè" è stato commesso l'errore è scopo degli enti adibiti alle investigazioni sugli incidenti stabilirlo.
Ma non bisogna partire subito a testa bassa sostenendo che tale incidente è stato un atto intenzionale.
Gli incidenti non sono mai calcolabili.

Guarda, ti cito giusto 2 incidenti aerei assurdi (e quando dico assurdi, vuol dire assurdi con la A maiuscola).

Volo Aeroflot 593.
Aereo Airbus A310.
75 persone morte (tutti quanti).
Il Comandante aveva uno stato di servizio impeccabile, era uno dei migliori, nonchè istruttore di avionica e procedure per quell'aereo.
Durante un volo quotidiano c'erano i suoi figli a bordo.
A quota di crociera i figli fanno visita in cabina e il Cmd permette a uno dei suoi figli di sedersi al suo posto (l'F.O, cioè il coopilota non osa dire niente, non è lui al comando).
Conscio che l'aereo sta volando in automatico con l'autopilot inserito, il Cmd ha pensato che era è tutto sotto controllo (c'è l'autopilot e c'è l'F.O che vigila).
Si sbagliava.
L'aereo è precipitato, tutti morti.
I dettagli Qui.

Volo Eastern Air Lines 401.
Aereo L-1011 TriStar.
101 morti, 75 feriti.
Durante l'avvicinamento all'aeroporto il Cmd ordina di abbassare i carrelli.
Ma la spia del carrello anteriore rimane spenta, segno che il carrello anteriore non è sceso e bloccato.
Da qui il dubbio: "e se fosse solo guasta la lampadina"??
Tutto l'equipaggio (4 piloti esperti) si concentra sulla lampadina, cercano di smontarla, di capire se è guasta o no, di rimontarla.
Affinchè svolgere bene il "lavoro" inseriscono l'autopilot per il mantenimento quota, e cominciano a scartabellare con questa accidenti di lampadina (che non riescono a smontare dal pannello).
Intanto nessuno di loro cura l'aereo e la strumentazione!
Tutti e 4 sono interamente concentrati sul problema lampadina.
Inavvertitamente il Cmd urta leggermente la barra di comando, l'autopilot si disinserisce (era progettato per farlo) e scatta un allarme acustico (ben registrato dal Voice cockpit recorder).
Nessuno lo sente, e nessuno si rende conto che l'aereo sta perdendo quota.
Sono tutti concentrati sulla lampadina!
L'aereo si schianta in una palude.

Sono solo 2 esempi, ma ce ne sono tanti altri.
Due esempi che dimostrano che cosa può scatenare la sottovalutazione, la distrazione, la convinzione di sicurezza, la routine.
Quegli equipaggi erano ESPERTI, erano piloti con due palle così, ma ciò nonostante hanno commesso degli errori da dilettanti confidando sulla loro troppa esperienza, cioè pensando che quello che stavano facendo non avrebbe MAI potuto essere pericoloso.
Per loro era tutto normale, tutto sotto controllo, tutto gestibile, e soprattutto tutto giusto!
E hanno pagato con la vita questa loro sbagliata convinzione.
Errori assurdi successi a gente esperta.
Non per dolo.
Soltanto per errore e mancata applicazione dei regolamenti e procedure corrette.

efis007 03-04-13 01.54
La stessa cosa è successa probabilmente anche alla Concordia.
L'usanza di fare "l'inchino" era nota da tempo e la facevano tutti da tempo, non era un mistero, e non era la prima volta.
La nave si è portata verso l'isola, ad una velocità considerata "gestibile" ma con tutta probabilità sbagliata.
Accortosi dell'errore l'equipaggio ha disperatamente manovrato per evitare la collisione, e per un istante sembrava ce l'avesse fatta (tanto ha speronato di striscio, in "sbandata").
Ma una nave del genere non è una F1 che si ferma e vira su un fazzoletto, ha peso, ha inerzia, e non è riuscita ad evitare l'ostacolo.
Questa è la dinamica probabile di quell'incidente.
E non ha nulla di strano rispetto a numerosi altri incidenti vari: una sottovalutazione, o una sovrastima della sicurezza (della serie "tanto l'abbiamo già fatto tante volte, cosa vuoi che sia") ha portato ad un disastro stupido e facilmente evitabile.
Un disastro che col senno di poi sembra assurdo.
Vero.
Anzi non è che "sembra" assurdo, ma è assurdo proprio!
Ma che nella sua assurdità trova una spiegazione scientifica, perfettamente logica, e tipica di numerosi altri incidenti assurdi, sia navali, sia aeronautici.
E quando capita un incidente assurdo non bisogna pensare ai "complotti".
Chi comandava quella nave ha sulla coscienza dei morti, adesso.
Non è mica un gioco quello, è roba seria.
Causando quella sciagura ha dimostrato di aver sbagliato a comandare quella nave.
E ha dimostrato di scappare a tragedia avvenuta.
La lista degli errori di Schettino è bella lunga a voler guardare, e non è solo quella di aver speronato un masso.
Così come è bella lunga la serie di prove inconfutabili che ha lasciato in pasto agli investigatori: scatole nere, strumentazione, equipaggio vivo e vegeto, tracciamenti gps, conversazioni telefoniche che dimostrano il suo abbandono nave, etc etc.
Dove lo vedi il "dolo" in tutta questa serie di cose?
Io non lo vedo.
Io vedo solo l'ennesimo incidente idiota capitato ad un equipaggio considerato esperto.
Il quale non dubito fosse esperto.
Esperto probabilmente lo era.
Ma esperto o no, quel giorno ha fatto una cazzata.
anonimo 03-04-13 13.16
io invece nutro forti dubbi sulla "marachella del capitano", dubbi alimentati da altri fattori decisamente strani riportati dai giornali (ma verificabili) riguardanti a strani movimenti in borsa prima e dopo l'incidente del giglio, e di nuovo strani movimenti in borsa prima e dopo l'incendio sul mar rosso (Fonte : La Stampa, ed altri quotidiani), e da una serie di coincidenze troppo strette da far pensare alla semplice casualita'.

Ora, premesso il fatto che i dubbi non sono certezze e le coincidenze non sono prove, io credo sia il caso (ma le autorita' sanno eventualmente cosa fare) di prendere in considerazione, e sottolineo prendere in considerazione, (non dare per certa) l'eventuale foss'anche remota, ipotesi del dolo.

Se poi da accertamenti non emerge (o non e' emerso) nulla, tanto meglio, ma se e' vero che bisogna essere cauti nel dare per certi i "complotti", e' altrettanto vero che nei fattori umani non bisogna mai dare per certa l'esclusione del dolo.

Chi ha esperienza su queste cose lo sa, e dal momento del disastro indaga a 360 gradi, stringendo poi l'angolo di possibilita' delle cause, man mano che gli indizi e le prove certe portano in una direzione piuttosto che in un altra.

Come ho detto nel caso maro' (poi non so come si sia arrivata alla concordia), chi deve accertare la verita' deve farlo in modo neutrale, senza escludere o rafforzare a priori le varie possibilita' per solo sentimento, simpatia di parte, o pregiudizio.



drmacchius 03-04-13 16.56
@ efis007
La stessa cosa è successa probabilmente anche alla Concordia.
L'usanza di fare "l'inchino" era nota da tempo e la facevano tutti da tempo, non era un mistero, e non era la prima volta.
La nave si è portata verso l'isola, ad una velocità considerata "gestibile" ma con tutta probabilità sbagliata.
Accortosi dell'errore l'equipaggio ha disperatamente manovrato per evitare la collisione, e per un istante sembrava ce l'avesse fatta (tanto ha speronato di striscio, in "sbandata").
Ma una nave del genere non è una F1 che si ferma e vira su un fazzoletto, ha peso, ha inerzia, e non è riuscita ad evitare l'ostacolo.
Questa è la dinamica probabile di quell'incidente.
E non ha nulla di strano rispetto a numerosi altri incidenti vari: una sottovalutazione, o una sovrastima della sicurezza (della serie "tanto l'abbiamo già fatto tante volte, cosa vuoi che sia") ha portato ad un disastro stupido e facilmente evitabile.
Un disastro che col senno di poi sembra assurdo.
Vero.
Anzi non è che "sembra" assurdo, ma è assurdo proprio!
Ma che nella sua assurdità trova una spiegazione scientifica, perfettamente logica, e tipica di numerosi altri incidenti assurdi, sia navali, sia aeronautici.
E quando capita un incidente assurdo non bisogna pensare ai "complotti".
Chi comandava quella nave ha sulla coscienza dei morti, adesso.
Non è mica un gioco quello, è roba seria.
Causando quella sciagura ha dimostrato di aver sbagliato a comandare quella nave.
E ha dimostrato di scappare a tragedia avvenuta.
La lista degli errori di Schettino è bella lunga a voler guardare, e non è solo quella di aver speronato un masso.
Così come è bella lunga la serie di prove inconfutabili che ha lasciato in pasto agli investigatori: scatole nere, strumentazione, equipaggio vivo e vegeto, tracciamenti gps, conversazioni telefoniche che dimostrano il suo abbandono nave, etc etc.
Dove lo vedi il "dolo" in tutta questa serie di cose?
Io non lo vedo.
Io vedo solo l'ennesimo incidente idiota capitato ad un equipaggio considerato esperto.
Il quale non dubito fosse esperto.
Esperto probabilmente lo era.
Ma esperto o no, quel giorno ha fatto una cazzata.
e proprio questo il punto. Il fato stesso di "fare l´inchino" é a mio avviso il primo dolo.....se schumacher dice "vado con la mia ferrare tunata a 240 km/h in una strada di paese vicino a una scuola, tanto i bambini li evito sempre con facilitä" se investe qualcuno é omicidio preterintenzionale, non solo colposo.

Il fatto che lo facessero abitualmente sapendo che era un rischio, solo per questioni di immagine, non é una colpa ma un dolo. Per farlo doveva essere al corrente della cosa tutto il consiglio ufficiali, la direzione a terra, la capitaneria di porto, gli strumenti dovevano essere debitamente programmati.

Sarebbe sato come un incidente aereo se avessero beccato una meda o travolto una barca di bescatori di notte in mezzo alla tempesta. La dimensione e l´entitä della catena di errori che ha portao a un casino simile, sono paragonabile a un aereoporto che un giorno manda a schiantare tutti i voli....non a un semplice incidente di un singolo aereo.

L´inchio di per se non rispetava nessuna norma di sicurezza marittima e sarebbe da indagare chi lo avesse ordinato e chi lo permettesse abitualmente senza far niente.

Se poi nell´occasione in questione si é aggiunto un secondo dolo, ossia la consapevole andata a scogli é una speculazione, comunque legittima.