Ultranova "on the road" recensione e riflessioni

JM 03-09-12 11.36
Platipo ha scritto:
avro' le orecchie strane io, ma vi assicuro che partire da una init e giocare solo con un oscillatore modulando i suoi parametri puo' gia dare delle notevoli soddisfazioni


Quoto in pieno. Utilizzo Ultranova da qualche mese, sia in studio che sul palco, anche in veste di interfaccia audio con il portatile: non la trovo una macchina esente da compromessi, ma certo può risultare estremamente funzionale e, complessivamente, dotata di un buon rapporto Q/P.

E quanto alla programmazione: ragazzi, che vi devo dire? E' maledettamente divertente. Francamente non sono sicuro che le forma d'onda di Ultranova siano campionate - al contrario, avevo capito che anche quelle non base, escluse le 36 wavetable da 9 forme d'onda ciascuna, fossero generate matematicamente - ma al di là di ciò l'architettura è disseminata di punti di forza (o di semplice economia operativa) che possono rivelarsi interessanti:

- è vero che non si possono mettere in sync due oscillatori fra loro, ma è anche vero che ogni oscillatore dispone di una funzione vsync - modulabile, ovviamente - con la quale ottenere il risultato timbrico della sincronizzazione non con un altro oscillatore, bensì con una copia virtuale di se stesso. A ciò aggiungo come la coppia di parametri density/detune - da non confondersi con l'unisono, pur sempre disponibile - permetta di "moltiplicare" l'oscillatore senza doverne usare un secondo in leggera scordatura. E vogliamo parlare della regolazione indipendente della fase degli oscillatori, dell'hardness (con la quale smussare il profilo della forma d'onda), del drift fra gli oscillatori e della modulazione ad anello?

- il filtro: due filtri multimodo fra loro indipendenti, che possono lavorare in serie o in parallelo. Al di là della tipologia di filtraggio che si sceglie (attingendo a un parco ricco, ma che di fatto non contiene nulla di esoterico), vorrei rimarcare la possibilità di saturare lo stadio del filtro, impostando non solo il grado di distorsione ma anche il comportamento di essa (scegliendo fra una mezza dozzina di algoritmi: bitdown e downrate sono gustosi e nemmeno troppo diffusi, a mio modo di vedere). Non basta: un parametro strategico a disposizione è quello che consente di regolare il rapporto fra risonanza del filtro e ampiezza del segnale, così da simulare il diverso comportamento di quella pletora di filtri che tutti conosciamo.

- i modulatori: tre LFO con un ricco parco di forme d'onda, e sei inviluppi - che possono essere fatti lavorare in loop - dotati di slope sul segmento di attacco e decadimento. Il tutto pilotato da una matrice di modulazione dotata di 20 slot (sorgente A x sorgente B > destinazione) che non conterrà tutto, ma poco ci manca.

- gli effetti: cinque slot gestibili in assoluta libertà, concatenabili fra loro in vario modo. Niente di sconvolgente, intendiamoci: parliamo di distorsione, equalizzazione, compressione, modulazione (chorus/phaser), ritardo e riverbero. L'essenziale c'è, e per di più è modulabile.

Sperando di non aver tediato... Ciao!
Jacopo
mima85 03-09-12 12.26
JM ha scritto:
- è vero che non si possono mettere in sync due oscillatori fra loro, ma è anche vero che ogni oscillatore dispone di una funzione vsync - modulabile, ovviamente - con la quale ottenere il risultato timbrico della sincronizzazione non con un altro oscillatore, bensì con una copia virtuale di se stesso.


Beh così è già un'altra cosa. OK non copre completamente quello che facevano altre macchine col sync normale (tipo mettere in sync 2 oscillatori con forme d'onda diverse) ma almeno qualcosa che permette di avvicinarsi a quei suoni ce l'ha.
JM 03-09-12 12.43
mima85 ha scritto:
OK non copre completamente quello che facevano altre macchine col sync normale (tipo mettere in sync 2 oscillatori con forme d'onda diverse) ma almeno qualcosa che permette di avvicinarsi a quei suoni ce l'ha


Occhio, perché il vsync funziona con TUTTE le forme d'onda, non solo con quelle "standard": anche una wavetable, nel mentre che la lettura di essa viene o non viene modulata, può essere messa in sync con se stessa!

Essendo il vsync modulabile, parte del divertimento ricade sui modulatori: se ti dico che l'LFO da una parte offre una pletora di forme d'onda relativamente fuori dal comune, e che dall'altra è perfettamente sincronizzabile con il tempo espresso in BPM, tu che idea ti fai? emo

Ciao!
Jacopo
mima85 03-09-12 13.13
JM ha scritto:
Essendo il vsync modulabile, parte del divertimento ricade sui modulatori: se ti dico che l'LFO da una parte offre una pletora di forme d'onda relativamente fuori dal comune, e che dall'altra è perfettamente sincronizzabile con il tempo espresso in BPM, tu che idea ti fai? emo


Ma infatti non ho mai detto che l'Ultranova è un pessimo strumento. Anzi da quello che hai scritto mi pare molto interessante.

Purtroppo non l'ho mai provato quindi non posso esprimere un giudizio sul come suona, ma sulla carta sembra una bella macchinetta.

È che quando ho letto che non ha il sync ho subito pensato alle limitazioni di cui ho parlato prima e che quando le vedo mi fanno girare un po' le scatole, per i motivi che ho citato prima. Ma a quanto pare non è così, il sync ce l'ha anche se in forma un po' diversa rispetto agli analogici, il che non deve essere per forza uno svantaggio, anzi.
Platipo 04-09-12 03.59
ivanzajic ha scritto:
Non c'entra nulla, è possibile fare sia FM che hard sync su onde campionate e a ciclo singolo.
Tra l'altro il supernova aveva proprio la capacità di fare fm attraverso la sua matrix mod, strano che non sia possibile farlo con l'ultranova.
Edited 3 Set. 2012 1:21


beh, a rigor di logica posso fare FM anche con l'Ultranova, prendo un LFO o un inviluppo (che tanto è loopabile, e lo assegno al pitch di un oscillatore, il range degli LFO è abbastanza ampio da andare in banda audio,, volendo potrei addirittura assegnare il keytrack a controllare la frequenza dell'LFO... per proprio andarla a ricostruire. solo non posso usare un oscillatore come modulante.

Quanto al tuo discorso sai, mi pare logico quel che dici, ma se ci pensi, l'X-station faceva FM e sync, l'Ultranova fa tante cose in più, ma quello no, il Venom, anche lui forme d'onda precampionate, niente sync o FM, non ho idea del perchè il GAIA faccia tante storie, ha le forme d'onda precampionate pure lui?
mima85 04-09-12 11.04
Mah sul Gaia proprio precampionate (nel classico senso di un campione lungo messo a loop e senza nessun controllo di fase, come accade in una qualsiasi workstation) mi sembra molto improbabile, dato che per fare l'hard sync è necessario avere il controllo della fase di ogni singolo periodo dell'onda perché bisogna sapere quando resettare il secondo oscillatore in funzione della frequenza del primo.

Inoltre il Gaia ha il pulse width impostabile lungo tutto il suo intervallo (nel senso che lo si può settare liberamente ad un valore fisso tra il 50% ed il 99%), e anche questa è una funzione che richiede un controllo sulla fase. L'unica forma di pulse width che si può emulare solo con campioni classici senza nessun particolare controllo di fase è quella modulata da un LFO triangolare, sovrapponendo 2 dente di sega di cui una invertita di 180° e detunata. L'entità del detune equivale alla velocità dell'LFO che muove la PWM su un synth "classico".

Se nel Gaia sono campionate lo sono solo per 1 periodo del segnale, giusto per evitare di dover generare la forma d'onda dal nulla. O magari il campione è anche più lungo e messo a loop e la pulse width fissa viene fatta appunto con 2 dente di sega di cui una invertita, ma della seconda invece che controllare il detune se ne controlla direttamente la fase. Questo può essere un altro modo di generare onde rettangolari a pulse width fisso.

Resta però il problema del sync, perché se per la pulse width in qualche modo ti puoi arrangiare con i campioni, per fare il sync devi avere per forza una qualche forma di controllo sul singolo periodo del segnale, non la puoi fare solo con i campioni e basta. Forse sono campionate in modo classico ma nel campione sono marcati gli inizi di ogni periodo, ma mi sembra un'inutile complicazione, dal punto di vista di implementazione del software è molto più semplice avere il campione di un singolo periodo e lavorare su quello (e li si possono fare tutte le sincronizzazioni di fase che si vogliono).

Orange mi ha detto che il Roland JD-990 permette di fare una sorta di sync usando qualsiasi campione, forse li hanno adottato questo approccio perché il JD-990 non ha solo campioni di suoni sintetici ma anche di suoni acustici, e di questi non ne puoi campionare solo un periodo. Ma sul Gaia non ci sono suoni acustici, quindi mi sembra inutile avere delle complicazioni del genere solo per avere campioni più lunghi di un periodo. Il codice che devi scrivere per gestire una roba del genere è maggiore rispetto a lavorare con un campione lungo solo un periodo, non ha senso secondo me.

Stando a quanto dice JM l'Ultranova il sync lo può fare usando appunto questa "copia virtuale" dello stesso oscillatore, quindi alla luce delle precedenti considerazioni un qualche controllo di fase deve averlo, quindi non usa solo campioni e basta. Synth come il Venom o l'SH-32 invece hanno campioni classici e li infatti si vedono le limitazioni dell'usare questo approccio.

Ovviamente sono tutte supposizioni dato che non si può avere sotto mano il codice del firmware di queste macchine, ma non credo di essere tanto lontano dalla realtà.
ivanzajic 04-09-12 15.38
Attualmente uso molto un Kawai K4 che oltre ad avere un filtro fenomenale permette l'AM su onde cicliche e campionamenti pcm con 4 oscillatori a disposizione.
Platipo 05-09-12 01.25
perdonatemi... sono stato il primo a tirar fuori il problema... ma alla fine dei conti, logicamente che problema ci dovrebbe essere? Se ho dei campioni lunghi un periodo, il controllo di fase ce l'ho eccome, cosa dovrebbe vietarmi di scegliere un punto di partenza arbitrario nel periodo? altrettanto l'FM, io non penso vi sia alcuna difficoltà "logica" nel farlo, ma l'evidente assenza di sync e fm nella maggioranza dei synth basati su oscillatori simili evidentemente prova il contrario. Qualcuno ha lumi?
Il Vsync poi, se fa un sync con una copia virtuale dell'oscillatore stesso, perchè dovrebbe avere il benchè minimo effetto? cioè, taulogicamente un oscillatore ha frequenza e fase rigorosamente uguali a quelle di se stesso, ergo se lo synco con una sua copia, perchè dovrebbe cambiare qualcosa? L'impressione è che sostanzialmente si cambi la frequenza di un oscillatore, syncandolo con la frequenza di riferimento del pitch, a rigor di logica non dovrebbe essere peggio di un sync tradizionale, anzi, solo che boh... a orecchio non mi fa impazzire, preferivo di gran lunga il sync di NL2, Ion e MS2000, ma l'Ultranova ha mille altre virtù incredibili. osc density e density detune per esempio sono 2 parametri potentissimi, si possono produrre delle "superwaves" nel senso che si può prendere una qualsiasi onda e sovrapporla a copie di se stessa di poco scrdate, come una supersaw, ma con qualsiasi forma d'onda, anche una wavetable volendo... il tutto usando SOLO un oscillatore, senza perdere in polifonia, poi beh... volendo proprio abbondare c'è anche l'unisono, ma devo dire che con questa funzione diventa davvero quasi ridondante, e questo è solo un esempio.
Devo dire che come synth mi ha davvero conquistato, come strumento "a tutto tondo" no.
ivanzajic 05-09-12 02.04
Questo punto arbitrario dovrebbe essere possibile con un'elevata interpolazione dei campioni, il fatto è che con dei multicampionamenti è piu difficile, mentre con onde cicliche è relativamente più facile perchè sono porzioni d'onda stampate su una memoria con la sintesi additiva attraverso varie tecniche e poi duplicate per renderle complete. Credo che una cosa come questa sia la tecnica usata per il Dx7 con la sue sei sinusoidi, con il D50 per le sue due forme d'onda che non hanno parziali Pcm, allle quali i tecnici roland sono riusciti ad implementare una pWM molto convicente, la stessa cosa si puo ottenere con i casio cz e vz dove con la distorsione di fase si possono applicare molte modulazioni contemporaneamente tra gli oscillatori.
Edited 5 Set. 2012 0:17
Platipo 05-09-12 02.52
quindi e' un problema complesso; ergo, pwm si, wavetable si, sync "quasi" FM sostanzialmente no, non mi pare comunque un brutto bilancio :D con sylenth, niente sync, niente fm, niente pwm, ma chissa' perche' lo usano tutti
JM 05-09-12 10.59
Platipo ha scritto:
a rigor di logica non dovrebbe essere peggio di un sync tradizionale, anzi, solo che boh... a orecchio non mi fa impazzire


Il limite strutturale del vsync è che la forma d'onda che scegli per il (virtual) master viene di fatto replicata per il (virtual) slave. Nessuna meraviglia che - a prescindere dalle preferenze personali - il risultato pratico del sync cambi da una macchina all'altra; Ultranova, da parte sua, spinge molto sul concetto di economicità: spendi un unico oscillatore invece dei canonici due, e perdipiù puoi modulare la cosa in lungo e in largo.

Platipo ha scritto:
osc density e density detune per esempio sono 2 parametri potentissimi


Assolutamente d'accordo: anche qui il concetto di economicità la fa da padrone. Se poi si considera che i due filtri possono essere fatti lavorare in parallelo, ricevendo l'uno alcune sorgenti, l'altro altre sorgerti ancora, si potrebbe arrivare ad allestire delle patches a due layer parzialmente indipendenti...

Platipo ha scritto:
Devo dire che come synth mi ha davvero conquistato, come strumento "a tutto tondo" no


Del resto non nasce come strumento a tutto tondo, no? Una o due ottave in più, operatività bitimbrica... e io sarei a posto emo

Ciao!
Jacopo
mima85 05-09-12 12.15
Platipo ha scritto:
ma alla fine dei conti, logicamente che problema ci dovrebbe essere? Se ho dei campioni lunghi un periodo, il controllo di fase ce l'ho eccome, cosa dovrebbe vietarmi di scegliere un punto di partenza arbitrario nel periodo? altrettanto l'FM, io non penso vi sia alcuna difficoltà "logica" nel farlo


Infatti, se hai campioni lunghi un periodo, puoi farlo eccome.

Prendiamo il Roland SH-201 per esempio: sono sicuro al 90% che i suoi oscillatori usano campioni lunghi 1 periodo, perché togliendo filtri e quant'altro questi non suonano allo stesso modo su tutta l'estensione della tastiera, sulle ottave più alte perdono armoniche e questo inizia da una nota ben precisa (non ricordo esattamente quale perché ormai sono 4 anni che non ho più l'SH). Esattamente come fa un campione non molto elaborato.

Vedo se riesco a farmi prestare l'SH-201 dal vicino e vi faccio una registrazione per farvi capire bene cosa intendo.

Eppure lui il sync lo fa, la PWM la fa, e le fa esattamente come un analogico classico.

Per quanto riguarda la FM, i synth FM come il DX-7 non calcolavano di continuo la funzione SIN() per generare le sinusoidi, ma si basavano su un campione in memoria di un ciclo di una sinusoide (o forse metà o addirittura di 1/4 di sinusoide, e poi la ricostruivano per simmetrie), e con quello ci facevano tutto quello che sappiamo.

Il problema sussiste se hai campioni più lunghi di un periodo.

Platipo ha scritto:
Il Vsync poi, se fa un sync con una copia virtuale dell'oscillatore stesso, perchè dovrebbe avere il benchè minimo effetto? [...] a orecchio non mi fa impazzire, preferivo di gran lunga il sync di NL2, Ion e MS2000


Perché evidentemente viene cambiata la frequenza della chiamiamola "copia" in modo da ottenere il sync.

Per il motivo di non essere "entusiasmante" probabilmente è dovuto al fatto che non puoi fare sync con oscillatori di diverse forme d'onda (perché appunto l'oscillatore slave è una copia del master, e quindi ne eredita tutte le proprietà). Bisogna anche vedere quanto l'Ultranova permetta al pitch dell'oscillatore "copia" di distanziarsi da quello del primario, perché per fare i tipici suoni di sync graffiante gli oscillatori devono essere distanti più di 1 ottava.

Platipo ha scritto:
si possono produrre delle "superwaves" [...] il tutto usando SOLO un oscillatore, senza perdere in polifonia


Ecco probabilmente il sync funziona in modo così particolare proprio per questo fatto. Mi spiego: in programmazione è pratica buona e giusta strutturare il codice in modo che sia più riutilizzabile possibile. Vale a dire che un blocco di codice che fa una determinata cosa viene incapsulato in una funzione che poi può essere riutilizzata ovunque serva semplicemente chiamandola.

Per fare il sync probabilmente si saranno detti "ma noi abbiamo già questa funzione che fa copie multiple e detunate degli oscillatori, per fare il sync ne servono 2, perché star li ad impazzire a scrivere altro codice per sincronizzare 2 oscillatori differenti quando abbiamo già il codice che ci copia il primo e quindi possiamo usare quella copia per fare il sync, risparmiando tra l'altro gli altri oscillatori per fargli fare cose differenti?"

Questo genere di ragionamenti è molto comune quando si sviluppa software di qualsiasi tipo, incluso il firmware dei synth.
Edited 5 Set. 2012 11:56
JM 29-10-12 14.30
Platipo ha scritto:
uno si chiede a cosa servano 6 inviluppi, poi scopre che può triggerare gli envelope dai pomelli touch e gode... Giocare con i parametri mentre si suona è facile, assegnando le varie cose al menu touch e tweak.

...

gli encoder touch sensitive sono una cosa cool a modo suo, ma non particolarmente pratica; per accedere alle funzioni touch devo necessariamente rinunciare alle funzioni tweak... ok, potevo assegnare un parametro alla manopola alfa e lockarlo... ma non è affatto intuitivo, e gli stessi encoder, usati nel tweak sono davvero sgradevoli al tatto, hanno uno scatto percettibile e "grosso" che io trovo davvero insopportabile. la manopola alfa è smooth, e gradevole, ma diciamo che non è una manopola esaltante. Tutt'altro discorso per Pich bend e modulation wheel, gommosi e gripposi, piacevoli e espressivi.


Recupero il thread, sforbiciando il punto di partenza di Platipo, per confermare la bontà - non la perfezione: la bontà - di Ultranova nei contesti live. Qualche giorno fa (per carità: nell'economia di una serata particolare, dedita all'improvvisazione "elettronica") ho portato avanti una stessa patch per circa due ore: è vero che Ultranova era abbinata a quel vaso di Pandora che è il MidiMurf, ma è anche vero che grazie al set di manopole TOUCH, al set di manopole TWEAK, alla modulation wheel, all'aftertouch... rendere cangiante il suono è stato piuttosto confortevole.

Un estratto (meglio: un mix di estratti) della serata: improvvisaMENTE #05 (disponibile anche su SoundCloud). Tutti i timbri "tastieristici" che si sentono vengono da quell'unica patch di cui parlavo; una piccola comparsata la fa anche il (fin troppo) minimale vocoder a bordo.

Ciao!
Jacopo
Platipo 31-10-12 18.03
Il vocoder in effetti è quasi imbarazzante, potevano risparmiarsi il microfono gooseneck imho, a 12 bande, la voce è a malapena distinguibile. Ho venduto l'MS2000 col suo vocoder... ma adesso ho quello del Virus :D.

Fantastica la tua improvvisazione sull'ultranova, ma come suonate? Tu con drum machine e Ultranova, un basso e basta? coraggiosa ma interessante :) Io ho giusto ritrovato una cavolata che avevo fatto cazzeggiando con l'Ultranova, non è granchè musicalmente, ma penso che come demo non sia malaccio, ergo l'ho uppata. Quella patch me l'ero fatta la prima settimana che ci ho giocato, e mi manca gia, ora che l'ho venduto.

Mio "demo" Ultranova
Edited 31 Ott. 2012 17:07
JM 02-11-12 11.13
Platipo ha scritto:
Il vocoder in effetti è quasi imbarazzante, potevano risparmiarsi il microfono gooseneck imho, a 12 bande, la voce è a malapena distinguibile.


Fin troppo minimale, e con risultati che sono un po' il minimo sindacale che ci si aspetta. Magari la resa è migliorabile sostituendo il microfono, ma rimane il fatto che non si può guardare a quel vocoder che come a un gadget in più dello strumento (strumento che su altri versanti, mi pare di essere stato chiaro, si fa invece largamente apprezzare).

Platipo ha scritto:
come suonate? Tu con drum machine e Ultranova, un basso e basta?


Il setup per "improvvisaMENTE" tende a cambiare di volta in volta. In "#05" sul piatto ci sono Electribe R, MidiMurf, Ultranova, un Jazzbass 5 corde e alcuni pedali Behringer; in "#04", per dire, c'erano Ableton Live, Ultranova, una Stratocaster e un Pod HD Pro.

Platipo ha scritto:
coraggiosa ma interessante :)


Grazie! Ciao!
Jacopo