@ ONDASONORA
Ma chi siete voi per giudicare questi grandi della musica?
Io so che posso giudicare chi è meno capace di me non chi è più bravo, di chi è superiore alle mie capacità posso solo dire se mi piace o non mi piace non giudicarlo,
ditemi chi siete e vi ascolterò, altrimenti che palle che siete.
Con le tue affermazioni stai gettando alle ortiche decenni di critica musicale...
Che senso rimarrebbe alle recensioni musicali in grado di magnificare un artista o di stroncarlo, che senso avrebbero i fischi della platea ad un tenore...?
Nessuno.
Il bello è che comunque non so se darti torto o ragione, quindi nel dubbio ti dò un thanks per lo spunto di riflessione.
In teoria è giusto che a giudicare un lavoro sia chi è più bravo. Un maestro può e deve giudicare un allievo.
In pratica la questione è molto più nebulosa. A volte un incompetente musicale (ad esempio io) può esprimere un parere su uno più bravo in base a sensazioni che percepisce a pelle, non riuscendo a tradurle in parole teoriche, essendo limitato. Ad esempio, il grande sassofonista Michael Brecker, scomparso poco tempo fa, era molto più bravo di quanto io probabilmente sarò mai, però io lo trovo
logorroico. Ma non è proprio un giudizio questo?
Stiamo finendo nel filosofico.
Se comunque tu avessi ragione, li immaginate Glen Gould e Arturo Benedetti Michelangeli seduti in platea che sghignazzano mentre Hancock esegue il pezzo classico di turno? E magari gli tirano i popcorn di nascosto nei passaggi più difficili?